Una nuova bufera si addensa su Giacomo Pascale e sui “suoi” responsabili degli uffici del Comune di Lacco Ameno. L’ultimo Consiglio comunale che aveva all’ordine del giorno anche il riconoscimento di numerosi debiti fuori bilancio per sentenze divenute esecutive, fa registrare la pesante presa di posizione dell’opposizione, che evidenzia l’ipotesi del danno erariale in ordine ad alcune scelte “scellerate” dell’Ente. In particolare per le numerose condanne da autovelox non omologati, che hanno comportato l’annullamento delle multe e il pagamento delle spese. Ma anche per non aver pagato un avvocato a cui era stato conferito il mandato… Situazioni che hanno fatto rizzare i capelli in testa ai consiglieri di opposizione presenti alla seduta consiliare, ovvero Domenico De Siano, William Vespoli e Giacinto Calise. Dalla minoranza è dunque partito il “siluro” ai responsabili degli uffici che hanno adottato atti “avventati”, con la richiesta al segretario comunale di far attivare i relativi procedimenti disciplinari. Non è certo la prima volta che i “funzionari” lacchesi finiscono nell’occhio del ciclone e si potrebbero citare numerosi casi. Ma si richiede anche l’invio degli atti alla Corte dei Conti.
Infatti i consiglieri dei gruppi “Sempre per Lacco Ameno” e “Lacco Vive” «in ordine ai punti da 3 a 16 (riconoscimento di debiti fuori bilancio) trattati all’ordine del giorno della presente seduta di Consiglio Comunale chiedono al Segretario Comunale di allegare la presente dichiarazione al verbale e di trasmetterlo in uno alle delibere di consiglio comunale di riconoscimento dei debiti fuori bilancio e dei relativi allegati, così come previsto dalla normativa di specie, alla Corte dei Conti, per le ragioni di seguito indicate».
SPESE DI GIUDIZIO
E veniamo alle censure analiticamente esposte: «Innanzitutto, per alcuni dei titoli posti alla base delle proposte di delibere di riconoscimento di debito fuori bilancio, si evince che l’Ente pagherà anche le spese di precetto. Quindi, è palese l’errore e la responsabilità del Responsabile di settore che, non provvedendo al pagamento entro i 120 giorni dalla notifica del titolo esecutivo, ha causato all’Ente un danno erariale facendogli sobbarcare anche le spese di precetto a causa della sua inerzia». C’è quindi la questione avvocato: «Per quanto riguarda il punto 4) all’ordine del giorno, avente ad oggetto il riconoscimento di debito fuori bilancio scaturito dalla sentenza n. 23/2024, emessa dal Tribunale di Napoli – Sezione Distaccata di Ischia: agli esponenti appare paradossale che l’Ente Comunale, dopo l’affido dell’incarico all’avvocato, si sia rifiutato di pagargli i compensi. Tale rifiuto ha comportato un nuovo giudizio, questa volta tra l’ex legale dell’ente e il Comune, avente ad oggetto il pagamento dei compensi professionali per l’attività svolta dal professionista. Ebbene, a causa di tale inutile ostracismo, l’Ente sarà costretto a pagare non solo la somma di euro 10.333,91 a titolo di compensi per l’esecuzione, da parte dell’avvocato, del mandato conferitogli dal Comune, ma anche la somma di euro 6.144,00 a titolo di spese del secondo giudizio».
Siamo già a oltre 16mila euro di spese…
Ma, come fanno notare gli esponenti dell’opposizione, «A tale danno erariale, va aggiunta la somma corrisposta dal Comune per il conferimento dell’incarico professionale all’avvocato che lo ha difeso nel secondo giudizio, terminato con la predetta sentenza n. 23/2024». Si arriva quindi al caso autovelox, per la verità gestito in maniera pessima e con estrema superficialità non solo dal Comune di Lacco Ameno: «Infine, per quanto riguarda le innumerevoli sentenze di condanna nei confronti del Comune per l’autovelox, appare sorprendente agli esponenti consiglieri come la maggioranza, dedita a tale pratica per qualsivoglia atto, non abbia, prima dell’installazione e attivazione dell’autovelox, richiesto un parere pro veritate ad un professionista o affidato un supporto esterno al responsabile del settore. Ebbene, nel caso specifico, avrebbe evitato all’Ente un ingente danno economico tenuto conto dei costi dei macchinari installati, della manutenzione e delle spese affrontate per difendersi nei giudizi incardinati e di quelle dovute a seguito delle condanne, data la mancata omologazione dell’apparecchiatura».
Amministrazione e responsabili degli uffici hanno esposto il Comune a spese evitabili, di qui il danno erariale. La nota infatti conclude: «Pertanto, gli esponenti ritenendo evidente il danno erariale arrecato all’Ente e le responsabilità del Sindaco e dei Responsabili di settore, chiedono al Segretario Comunale di trasmettere la presente dichiarazione al Responsabile dei procedimenti disciplinari affinché avvii i procedimenti e adotti i provvedimenti di sorta nei confronti dei Responsabili di Settore coinvolti e di notiziare per iscritto gli istanti delle decisioni in merito».