Tanto tuonò che piovve! Dubbi eccezioni, rilevi, cifre mal riportate, fondi introvabili poi ritrovati tra le maglie e sotto nuove nomenclature. Pascale si appella alla gravità della situazione in cui versa il comune: ” Spero che si capisca la drammaticità del momento che sta attraversando il paese oltre i tecnicismi. Tutto conosciamo le difficoltà del comune oggi. Vi invito andare una mano sotto il profilo politico o anche tecnico. L’invito a dare il vostro contributo”.
Tutto come nessuno sapesse chi e come ha gestito il paese nell’ultimo ventennio.
Alla fine il Bilancio passa, la maggioranza da il suo “si”, l’opposizione si divide tra studiate assenze, Carmine Monti e Aurelio De Luise e il “No” convinto di Antonio D’Orio e Giovanni De Siano.
Un sentimentalismo poco opportuno. Ripercorrendo al ritroso il passato politico del paese. Sta di fatto che i principali responsabile di questo “dramma” siedono intorno al tavolo del consesso. In gran parte sono tutti ancora qui.
Di fatto quel che premeva era mettere a posto il nodo Bilancio Stabilmente riequilibrato 2014. Diciamolo francamente in caso contrario nessuno avrebbe salvato l’amministrazione Pascale dallo Scioglimento del Consiglio Comunale.
Essere coscienziosi e pensare al bene comune non vuol dire pedissequamente accettare tutto, ma effettuare un controllo altrettanto attento per onorare al meglio il ruolo a cui il popolo, in teoria, a demandato costoro. I politici, a vario titolo responsabile del disastro lacchese.
Insomma l’imperativo è andare avanti, quel che fatto è fatto per il resto si vedrà.
Domani è un altro giorno.