Harvey Weinstein, su scala mondiale, non è più solo il produttore cinematografico statunitense ma è il nome con cui vengono identificati alcune storie di cronaca. Soprattutto quelle legate alla rivelazione pubblica di molestie e aggressioni sessuali o, almeno, minacciate. Dall’ottobre 2017 ad oggi, ovvero da quando il New York Times e il New Yorker riportarono le accuse di molestie e aggressioni nei confronti di una dozzina di donne, appunto, ad Harvey Weinstein, il fenomeno si è diffuso su scala mondale.
Capito quale sia il contesto, veniamo alla nuova pagina lacchese. Una pagina che è collegata al caso Weinstein solo per un verso. O meglio, il caso Weinstein è diventato la traccia sulla quale operare. Non esisterebbe un vero e proprio caso “Weinstein”, ma esiste l’alone di minaccia. Una sorta di coltello puntato che, all’improvviso, potrebbe spuntare. La trama di questo “film” in salsa lacchese è più simile ad un grande ricatto o, peggio, ad una estorsione di silenzio che ad una vera e propria denuncia. Una mossa o un suggerimento, in verità, che non è stato accolto dalla controparte, evidentemente maschile, che sarebbe passato al contrattacco. Purtroppo quando si creano situazioni del genere non solo si calpesta la dignità delle persone (in questo caso di entrambi i protagonisti) ma si impoverisce e si offende quello che è il tema più in generale.
Ci dovrebbero essere dei limiti anche nei conflitti negli scontri perché l’effetto di gridare “Al lupo! Al lupo!” spunta le armi che con tanto sacrificio proviamo a tenere affilate davanti a certi eventi che non vogliamo neanche immaginare.
L’aspetto più grave di questa vicenda non è quello legato alla denuncia di violenza o molestie, tempestiva o meno, ma è legato, appunto, ad un uso distorto della denuncia stessa. Un uso che viene perpetrato ad un soggetto terzo alla vicenda e calato come jolly in una disputa tra potenziali “Weinstein”. Un fatto già all’attenzione della Procura della Repubblica. E che, dal possibile codice rosso, è pasato al “codice viola (vergogna)”.
QUANDO ANDAVO ALLE ELEMENTARI M INSEGNARONO CHE IL PENSIERO ERA FORMATO –DAL SOGGETTO -DAL VERBO -DAL SOSTANTIVO E POI………………………..SCUSA DIRETTORE -QUI NON SI CAPISCE NIENTE PER NOI POVERI IGNORANTI-CHIEDIAMO LUME ALLA SUA SAGGEZZA.
QUANDO ANDAVO ALLE ELEMENTARI M INSEGNARONO CHE IL PENSIERO ERA FORMATO –DAL SOGGETTO -DAL VERBO -DAL SOSTANTIVO-DALL OGGETTO E POI………………………..SCUSA DIRETTORE -QUI NON SI CAPISCE NIENTE PER NOI POVERI IGNORANTI-CHIEDIAMO LUME ALLA SUA SAGGEZZA.
grazie direttore—-