Con un reel su instagram, Filippo Florio, il difensore “bandiera” dell’Ischia Calcio ha comunicato di aver smesso di giocare a calcio (lo si spera solo il momento, ndr) e di aver lasciato, è evidente, anche la truppa dei presidenti Carlino-Taglialatela.
“Di storie fantasiose – ha scritto Florio – ultimamente ne sono state raccontate tante, ammetto che sentirne qualcuna mi ha fatto anche male. Dovrei dire tante cose, ma se lo facessi non sarei Filippo perché farei del male a qualcosa a cui io ho sempre tenuto molto e che ho difeso. Penso che almeno un “finto” grazie me lo sarei meritato dopo aver dato tanto e ricevuto poco. Esiste solo una verità e la conoscono le persone che sono state con me in questi anni: i miei compagni e la gente che mi è stata vicino. Loro sanno chi sono, cosa ho fatto, quanto ho dato dentro e fuori dal campo, quanto ho perso, quanto ho tenuto a questa squadra e soprattutto sanno cosa abbiamo passato insieme e a me questo basta”.
Poi Florio ha aggiunto: “A tutti loro mi sento di dire “grazie” ma soprattutto ai “miei” ragazzi Ischitani perché sono stati per me qualcosa di più di soli “compagni” di squadra. Avevo appena compiuto 16 anni quando ho messo per la prima volta la maglia della mia isola, la maglia dell’Ischia la mia seconda pelle. È stata la prima che ho indossato e sarà l’ultima. È una follia lo so, nessuno mi potrà capire perché nessuno sa quello che ho passato. Non è stata un decisone semplice ma è arrivato il momento di fermarmi, di uscire da questo mondo e di allontanarmi da persone che non condividono i miei stessi valori e ideali”.
La conclusione è dedicata ai “5 del cuore”: “Grazie Monica e Giovanni, i miei esempi. Spero un giorno di poter essere per i miei figli quello che voi siete per me. Grazie a Raffaella la mia persona, per avermi aiutato nei miei momenti difficili e per avermi dato la forza di andare oltre. Grazie a Camy e Vinci per esserci stati sempre, per avermi sostenuto senza avere nulla in cambio se non la gioia di vedermi felice. Loro cinque sono i miei più grandi tifosi. Hanno sofferto e gioito con me. Senza di loro non sarei riuscito a fare nulla. Ogni mia vittoria era la loro, avrei voluto darvi di più: dalla serie D alla serie B sempre insieme. Non gliel’ho mai detto ma loro sono il mio tutto. Ho amato il calcio tanto quanto l’ho odiato. Ma è stato il viaggio più bello della mia vita.”