sabato, Gennaio 4, 2025

L’amore al tempo del ghosting

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A piè di pagina di Anniria Punzo

Perduto amore, anima mia
Amore, nona sinfonia
Vorrei sapere come stai
Se come scrivi è tutto ok
E se davvero ora lo sai
Che sono diventato un mostro, colpa tua
Amanda Lear, Baustelle

La scorsa settimana mi sono dedicata ad affrontare, seppur molto superficialmente, il tema del Ghosting. Un fenomeno in crescita che sembra avere non solo origini recenti, tra poco scopriremo in che modo, ma anche una fiorente possibilità di svilupparsi in diversi ambiti, soprattutto quello amoroso. Come ricorderete, questa rubrica vuole in primis sollevare delle riflessioni, secondo poi alimentare un dibattito con noi stessi, con gli altri, e perchè no… anche con la sottoscritta. E così ho messo sul piatto della bilancia un’esperienza più o meno recente, legata al fenomeno della sparizione del partner. Nel mio caso era successo anche a livello lavorativo. Ho avuto la possibilità di confrontarmi questa settimana, con il Dottor D’Onofrio, Psicologo in formazione come Psicoterapeuta, un ringraziamento va anche alla Dott.ssa D’Antonio.

“Il fenomeno del Ghosting è giusto dire che interessa ad oggi più la sfera dei millennial. Pare sia stato proprio un fatto di cronaca rosa a far nascere il primo caso simbolo di Ghosting, ovvero sparizione. Parliamo della fine della relazione sentimentale di Charlize Theron col partner del tempo. Insomma, a seguito delle notizie riportate poi sui giornali, venne utilizzata la parola “ghost”, avvicinando il comportamento del proprio compagno o quello della propria compagna ad un fantasma. L’evento in pratica è l’interruzione improvvisa della relazione attraverso mezzi social e tecnologici, senza un contatto fisico o visivo. È una forma di violenza psicologica perché s’immagina la dinamica della diatriba tra due persone che si stanno sentendo. Improvvisamente l’altra persona scompare cancellando anche il contatto, magari bloccandolo. Può essere inteso sia come tentativo manipolativo, sia come un attacco sadico verso la scelta inconscia di “oggettivare” il partner. Infatti, interrompendo la relazione in modo così brusco il rapporto non è più vissuto in una dimensione reale, bensì ridotto ad un rapporto totalmente virtuale o di poco valore, come un qualcosa che si può prendere e gettare via. Per tutti questi motivi e non solo, ci sarebbe da dire ancora molto, il fenomeno del Ghosting riguarda anche le dinamiche di co-dipendenza, perché generalmente le vittime designate sono quelle che anteriormente scelgono un partner forte con una componente sadica, instaurandovi un rapporto di dipendenza. Quindi abbiamo da un lato nella dinamica una una dimensione di dipendenza che si lega ad una dimensione sadica che si sospetterà faccia del male poi alla persona designata e che comunque persegue la relazione. Infine, il Ghosting rientra anche nella questione di potere, perché chi subisce il fenomeno è tagliato fuori dalla coppia improvvisamente, perdendo la possibilità di prendere decisioni autonomamente”.

Se il fenomeno dei fantasmi riguarda soprattutto i più giovani, non sembra lo siano altri argomenti ampiamente affrontati sui social da diversi canali di psicologia. Mi piacerebbe affrontare questi temi nelle prossime rubriche, ma nel tentativo di non fare di questa rubrica un momento di riflessione meramente psicologica, prometto che la prossima settimana vi stupirò con effetti speciali.

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