La “guerra” interna all’Area marina protetta tra le due fazioni createsi, con il direttore responsabile Riccardo Strada e Procida contrapposti a tutti gli altri, si concretizza oggi in una figuraccia – l’ennesima – per l’Amp e la perdita di ben 60mila euro, a tutto danno della collettività.
Tale finanziamento con fondi europei, di cui Strada rivendica il merito, rientra nelle iniziative varate dal tavolo di concertazione tra la Regione Campania, le sei Amp presenti nel territorio regionale ed istituti di ricerca. Iniziative di cui era stato affidato il coordinamento proprio a Strada. I 60mila euro dovevano servire all’attivazione dei battelli spazzamare per il 2014, rientrante tra gli interventi di manutenzione delle Aree e dei parchi sommersi. Con nota del 18 settembre, inviata per conoscenza anche all’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano. Il competente Dipartimento della Regione ha ovviamente chiesto proprio al coordinatore Strada la rendicontazione delle spese: «Al fine di dare seguito al D.D. n. 553 del 20.12.2013, con il quale è stato concesso il finanziamento per la realizzazione degli interventi di manutenzione, si chiede di rendicontare le spese sostenute per la realizzazione degli interventi ai fini dell’erogazione del finanziamento concesso», si legge nella nota. In realtà gli spazzamare non sono stati resi operativi, dunque il Regno di Nettuno perderà il finanziamento. Una ulteriore dimostrazione dell’impasse in cui versa la gestione dell’Area marina, a causa proprio delle contrapposizioni e delle polemiche che hanno determinato anche la mancata approvazione dei bilanci.
E Riccardo Strada non perde l’occasione per rinfacciare la figuraccia ai suoi avversari e detrattori nel Consorzio di gestione. Lo fa con una nota dai forti toni polemici indirizzata al presidente del CdA del Consorzio di Gestione, Donatella Migliaccio; al vicepresidente Leonardo Pugliese; ai componenti del CdA Antonio D’Orio, Giuseppe Di Massa, Nicola Madonna e Gianni Mattera; al direttore del Consorzio Silvano Arcamone e per conoscenza al responsabile amministrativo Anna Di Scala; al responsabile finanziario Ciro Raia, al responsabile tecnico Crescenzo Ungaro e al dirigente IV Divisione DGPNM del Ministero dell’Ambiente e T.T.M., Dott.ssa Maria Carmela Giarratano.
Già l’oggetto suona come una “dichiarazione di guerra”: «Trasmissione richiesta di rendicontazione da parte della Regione Campania, inadempienza e considerazioni relative».
In premessa ricorda il lavoro da lui svolto per apportare benefici all’Area marina protetta, tanto da essere nominato coordinatore delle attività poste in essere di concerto con la Regione Campania e le altre Amp: «Come i destinatari della presente già sanno, dopo un lungo lavoro di tessitura iniziato nell’estate dello scorso anno, il sottoscritto è riuscito a riunire in un tavolo di consultazione l’Assessore Regionale all’ambiente, rappresentanti di istituti di ricerca e tutte le AA.MM.PP presenti nella regione Campania.
Lo scopo del costituendo tavolo di coordinamento era quello di integrare le AA.MM.PP nelle politiche territoriali per l’ambiente della Regione, a partire dalla formulazione degli interventi finanziati con fondi europei, per arrivare all’affidamento alle AA.MM.PP. della gestione dei SIC ZPS relativi al loro territorio».
Quindi arriva al punto, ovvero all’attivazione dei battelli spazzamare e al relativo finanziamento, il cui compito di ripartizione gli era stato assegnato in qualità di coordinatore: «La prima prova del tentativo di coordinamento fu il finanziamento del funzionamento per l’anno 2014 dei battelli spazzamare dati in dotazione dal Ministero dell’Ambiente. La cifra destinata a tale attività con DD 553 del 20/12/2013 è stata di euro 180.000,00 per tutte le 6 Aree Marine Protette, la cui ripartizione fu affidata al sottoscritto in quanto promotore del lavoro di coordinamento.
La cifra destinata al Regno di Nettuno fu quindi, come portato a loro conoscenza e pubblicizzato dalla stampa locale, di euro 60.000,00».
Ovvio che nella nota Strada ponga in risalto il suo attivismo e il suo ruolo di responsabilità. Accusando i suoi interlocutori della figuraccia che adesso dovrà fare informando la Regione che proprio il Regno di Nettuno non è stato in grado di attivare gli spazzamare. Se le cose vanno male la colpa non è sua, ma degli altri. «Oggi ricevo, in qualità di rappresentante di tutte le AMP nella Regione Campania la richiesta di rendicontazione delle somme spese per tale attività.
E’ ovviamente con grande imbarazzo che, girando agli altri attori di questo progetto la richiesta dell’Assessorato Regionale all’Ambiente, per la trasmissione delle loro giustificazioni contabili, mi appresto a rispondere alla Regione che “per motivi amministrativi interni al Consorzio” il Regno di Nettuno non ha reso operativi i battelli spazzamare e non ha utilizzato i fondi messi a sua disposizione, determinandone, probabilmente, la loro perdita».
Ma perché non ci si è attivati per far funzionare i battelli spazzamare? Strada non si fa pregare nell’indicare le cause: «Credo che sia chiaro a tutti i destinatari della presente che questo danno deriva dal blocco amministrativo prodotto dalla mancata approvazione dei bilanci e dalla assenza della sovrastruttura burocratica imposta nel Consorzio nei confronti della missione esclusiva dello stesso, cioè la gestione dell’Area Marina Protetta».
Quindi rincara la dose: «Credo che sia superfluo far notare, inoltre, quanto questa mancanza pesi sulla credibilità futura nei rapporti con l’Assessorato Regionale all’Ambiente e quanto possa rendere arduo il raggiungimento degli obiettivi di coordinamento tra Regione ed AA.MM.PP. che ci eravamo prefissati».
Strada accusa i vertici ischitani del Consorzio di gestione, che a loro volta farebbero carte false pur di liberarsi della sua “ingombrante” presenza. Mentre si continua nella caccia alle streghe, di sicuro c’è solo l’ennesima brutta figura fatta e la perdita di 60mila euro. Proprio un bel risultato, non c’è che dire!
L’Amp perde 60mila euro Strada accusa i suoi “nemici”
Il direttore responsabile, coordinatore degli interventi per tutte le Aree marine protette, imputa ai vertici ischitani del Consorzio di gestione le inadempienze che hanno condotto a un danno economico e di immagine
Ma perchè non vanno tutti a cercarsi un vero lavoro? e lasciano in pace il nostro mare