Un luogo nuovo, unico, con un prato, giochi e panchine. Un colorato abbraccio per chi arriva sull’isola e una piccola oasi per chi vi si ferma durante una passeggiata. Tra i tanti luoghi presenti sul nostro territorio, l’amministrazione Ferrandino ha scelto proprio il nuovo largo che sorge all’altezza dell’incrocio tra via Quercia e la SS 270 come perfetta location da dedicare a Domenico Di Meglio.
“Largo Domenico Di Meglio”, questa la nuova toponomastica che sarà adottata a breve, sarà un luogo di festa e di sorrisi, come sottolinea anche il figlio, Gaetano, direttore de Il Dispari, quotidiano che segue la linea editoriale e la mission tracciata da Domenico nella sua indelebile carriera.
“Il riconoscimento che Giosi Ferrandino e la sua giunta hanno sancito oggi alla memoria di mio padre – dichiara Gaetano Di Meglio – è un atto certamente non dovuto, ma sicuramente sentito. Parlando non soltanto a titolo personale, ma anche di tutti i miei familiari, ci piace pensare che l’intitolazione di una piazza a futura memoria, così come è stato per la morte e per la vita, possa essere il posto dove tanta gente possa ricordarsi sia dei piaceri ricevuti, ma più di ogni altra cosa che l’isola ha avuto tra i suoi figli uno dei pionieri del giornalismo locale italiano, come testimoniano le visite ischitane di diversi giornalisti provenienti da ogni angolo d’Italia che venivano a studiare quel fenomeno generato dal suo giornalismo e dalla sua informazione”.
E aggiunge: “il luogo che porterà il suo nome dista, peraltro, pochi metri dalla casa materna, e oggi è diventato il luogo del “benvenuto ad Ischia”. Penso a quelle giostre che oggi hanno preso il posto del vecchio parcheggio e che sono quasi metafora di quel messaggio di filosofia che mio padre portava nella sua filosofia di vita: Libertà dal bisogno. Una massima, questa, che lo caratterizzava e che oggi, certo di interpretare anche il pensiero dei fratelli Luciano e Giacomo, di mia madre e mia sorella, Angela e Rita, affidiamo ai sorrisi dei bambini che giocano e giocheranno su quelle giostre. Che loro siano sempre liberi dal bisogno.”
Ha un sapore vagamente marxista.