sabato, Gennaio 11, 2025

L’assessore è felice? E chi se ne frega… | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 31 luglio 2024

Non so Voi, ma il fatto che l’attuale assessore al turismo del Comune di Ischia, dal suo profilo Facebook, si sia dichiarato “molto felice di questa edizione della Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna”, oltre a dimostrare che evidentemente o lui vive in un’altra galassia o le circa ventimila persone che hanno assistito alla Festa, fischiandone i contenuti a più riprese, erano tutte non vedenti, non è riuscito affatto a stravolgere il mio pensiero diametralmente opposto sulla (mal)riuscita dell’evento di venerdì scorso. Sia chiaro, non ho certo tempo da perdere nel seguirlo nelle sue farneticanti autocelebrazioni, ci mancherebbe altro, ma sono stato costretto a leggerlo dagli screenshot inviatimi da amici come Luca Spignese (che lo ha anche ottimamente commentato) e tanti altri che mi hanno invitato a intervenire sull’argomento. Ed eccomi qui!
Ancora una volta l’improvvido assessore tenta inutilmente quanto apparentemente di scusarsi, distraendo l’attenzione dallo sfacelo generale e concentrando le sue riflessioni sul tardivo inizio dei fuochi. Un po’ come se il problema fosse stato solo quello. Te capì?

Penosa la sua riflessione sull’evoluzione/involuzione della Festa dalla sua nascita ad oggi: parlare di “terra di conquista per politici e comitati organizzatori”, con allusioni malcelate e infondate che invece, da quanto so, pare siano già attenzionate da chi di dovere proprio per le ultime edizioni, rappresenta la più becera mancanza di rispetto per chi, per anni interi, da organizzatore o anche da politico, ha perso tempo e denaro per garantire non solo il rispetto degli impegni (spesso onorati anche di tasca propria) e, soprattutto, una rappresentazione degna della migliore tradizione dell’evento. Piuttosto, è proprio dall’epoca Ferrandino targata 2017 e protrattasi sino ad oggi nel segno del “cognome in comune”, che andrebbe ricordato al disinformato (volontariamente o meno che sia) assessore che ci sono ancora tantissimi fornitori della Festa, anche non ischitani, lasciati in braghe di tela sin dall’epoca di Giosi e mai pagati nelle loro spettanze, dopo aver usufruito dei loro servizi grazie alla “parola” e alla “faccia” di chi li aveva introdotti nell’ambiente pur di togliere le castagne dal fuoco ad autentici incapaci per il solo amore verso la Festa.
Non ripeterò ulteriormente il concetto di tradizione e innovazione espresso già nel migliore dei modi nel mio 4WARD di domenica scorsa, perché mi rendo conto che si tratta di un concetto troppo complicato per l’interlocutore di turno. Ma un’ultima riflessione all’assessore la devo rivolgere: noi, gente normale che non vive di politica e mangia a casa sua, non abbiamo certo bisogno di “tornare a fare i conti con una crisi dalla quale mi auguro ne usciremo il prima possibile”, perché a differenza sua che non da oggi, ma sin dalla sua precedente nomina, promette ai quattro venti di occuparsene assistendo invece inerte al paese che sprofonda, i conti con la crisi li facciamo ogni giorno, trecentosessantacinque giorni l’anno.

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