Il proprietario Luigi Morgera e il tecnico Rosamaria Vignale accusati di falso ideologico, l’ex dirigente dell’Utc di rifiuto in atti d’ufficio e favoreggiamento
Il sostituto procuratore della Repubblica Lucia Esposito, dopo un’indagine iniziata nel 2014 iscrivendo nel registro degli indagati il già responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Forio arch. Giovanni Matarese, Luigi Morgera, proprietario di un immobile nel centro di Forio, e l’arch. Rosamaria Vignale, quest’ultima progettista nominata dal Morgera per sottoscrivere alcune relazioni tecniche allegate alla compatibilità paesistica al fine di ottenere la concessione in sanatoria di alcune opere. Tutti e tre sono stati rinviati a giudizio dal giudice dell’udienza preliminare Antonella Terzi per tutti i capi d’imputazione. Per Morgera e Vignale di concorso in falso ideologico. Più complessa, invece, la posizione dell’arch. Matarese, che oltre a rispondere della contestazione di rifiuto in atti d’ufficio, deve difendersi dall’accusa di favoreggiamento con l’aggravante per aver assicurato al presunto beneficiario Morgera un vantaggio al fine di eludere le investigazioni dell’autorità giudiziaria. Identificati quali persone offese la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesistici di Napoli e il Comune di Forio, che hanno preferito non nominare un proprio legale a salvaguardia dei propri interessi. Costituzione di parte civile che invece dovrebbe formalizzarsi dinanzi ai giudici del dibattimento della proprietaria dell’immobile che si trova proprio di fronte a quello di proprietà del Morgera e che per tali lavori avrebbe ottenuto un danno. Innescandosi tra le due parti un complesso e anche spigoloso contenzioso che ha interessato non solo la giustizia amministrativa, ma anche quella civile e penale. Come si evidenzia in quest’ultimo processo che prenderà definitivamente il via nel prossimo anno, come statuito dallo stesso giudicante.
Sono particolarmente complessi i capi d’imputazione, ma anche di una certa gravità per gli imputati. Il concorso nel falso ideologico è stato ravvisato durante il percorso delle indagini da quanto redatto dal tecnico e consegnato all’Ufficio tecnico comunale e in cui si asserisce che esiste una sostanziale compatibilità paesistica tra quanto realizzato e le norme che regolano gli interventi sul territorio. Il pubblico ministero, invece, evidenzia che quanto riportato non corrisponde al vero, avendo di fatto aumentato di molto il piano del solaio rispetto a quanto riportato in relazione. Ed infine della realizzazione di un soppalco di un bel po’ di metri di quadratura che sempre si riportava non essere abitabile, ma secondo l’accusa erano state realizzate delle altre stanze abitabili. Come si sostiene nell’imputazione rivolta a Morgera e Vignale.
Giovanni Matarese invece seguirà un percorso tutto suo in questo processo. Particolare attenzione gli è stata rivolta dai carabinieri di Forio, che su delega dell’autorità giudiziaria avrebbero più volte richiesto con insistenza che venisse consegnata copia della relazione istruttoria per la pratica urbanistica intestata al Morgera. Secondo il sostituto Esposito ci sarebbe stato un ritardo nel rispondere alla magistratura, come avrebbe in qualche modo rallentato la sua azione di tecnico responsabile durante tutta l’istruttoria e l’iter della pratica. Ravvisando che dopo l’acquisizione degli atti vi erano alcuni documenti che non sembravano affatto completi in ogni loro parte. In un caso esisteva il timbro di altro Ente obbligato a dare il suo parere e in un altro ancora la copia risultava non sottoscritta. Tanto da configurare il reato di rifiuto in atti d’ufficio. E’ accusato anche di due fattispecie di favoreggiamento. Il pubblico ministero ha ravvisato nella condotta del Matarese un tentativo che avesse come finalità dare una mano al Morgera e al suo tecnico Vignale. Cercando di eludere le indagini che erano all’epoca in corso da parte della procura della Repubblica. Un aiuto che si sarebbe poi esteso nel favorire lo stesso Morgera nel pagamento degli oneri di urbanizzazione legati alla concessione in sanatoria, come sostiene l’accusa.
Questa è la casta!!!!!!
Come al solito notizie parziali tese a nascondere e proteggere gli amici, come parentele esistenti e non citate e citanti omessi per evitare zappe sui piedi.