Stop agli scarichi di acque termali nel collettore fognario di Lacco Ameno sul Corso Angelo Rizzoli fino al 15 settembre nelle ore notturne. E’ questo il succo dell’ordinanza di proroga emanata dal sindaco Giacomo Pascale, che vieta anche l’immissione di acque di temperatura superiore ai 30 gradi.
La proroga dell’ordinanza contingibile e urgente in materia sanitaria è stata adottata per consentire gli interventi di manutenzione e pulizia degli impianti e della rete fognaria del territorio comunale.
Infatti in premessa si evidenzia che «la società EVI S.p.a. durante 1’esecuzione delle attività di dissabbiamento del collettore fognario esistente lungo il Corso Angelo Rizzoli, iniziate il giorno 17.7.2023, ha riscontrato grosse difficoltà operative sia per l’ingente portata degli scarichi delle acque termominerali sia a causa delle alte temperature delle stesse; invero, l’enorme tensione di vapore impedisce agli operatori di eseguire le attività nel rispetto delle minime norme di sicurezza per la tutela della salute con gravi rischi correlati».
L’elevata temperatura delle acque e gli scarichi nelle fogne sono stati al centro dell’attenzione numerose volte nel passato. Adesso ad ogni modo si tratta di rendere possibili i lavori di manutenzione necessari. La stessa Evi ha richiesto a Pascale l’emissione di idonea ordinanza fino al termine delle attività, previsto per il 4 agosto, in considerazione della ripresa delle operazioni di manutenzione della rete fognaria.
Quanto alla temperatura delle acque, «occorre ribadire il divieto di scarico delle acque termominerali nelle reti fognarie a temperature superiori ai 30 gradi C».
L’ordinanza sindacale, come detto, è finalizzata a consentire all’Evi «le necessarie ed improcastinabili attività di conservazione della rete fognaria programmate, a garanzia del buon funzionamento degli impianti comunali». Ed è stata adottata dopo aver effettuato «il necessario bilanciamento degli interessi pubblici e privati coinvolti, attraverso una esaustiva, ragionevole e proporzionata ponderazione e valutazione degli stessi».
Dunque Pascale ordina con effetto immediato «1. La sospensione degli scarichi delle acque termali, dalle ore 2,00 alle ore 8,00 di tutti i giorni feriali da parte delle strutture alberghiere che recapitano le acque termominerali nella condotta fognaria sita lungo il Corso Angelo Rizzoli e via Roma, che confluisce nel collettore di Piazza Girardi del comune di Lacco Ameno;
2. che le acque termali delle strutture alberghiere siano decantate e raffreddate fino a temperatura non superiore a 30 gradi prima dell’immissione in fogna».
Il provvedimento quindi richiama le sanzioni previste per i contravventori, dalla “semplice” sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 5.000 euro, a quelle previste per le violazioni al d.lgs n. 152/2006 in materia ambientale. In particolare per chi «nell’effettuazione di uno scarico superi i valori limite di emissione fissati nelle tabelle di cui all’Allegato 5 alla parte terza del presente decreto, oppure i diversi valori limite stabiliti dalle Regioni, o quelli fissati dall’autorità competente». In questo caso la multa va da 3.000 a 30.000 euro. Peggio ancora, «se l’inosservanza dei valori limite riguarda scarichi recapitanti nelle aree di salvaguardia delle risorse idriche destinate al consumo umano, oppure in corpi idrici posti nelle aree protette di cui alla vigente normativa, si applica la sanzione amministrativa non inferiore a 20.000 euro».
La proroga, però, arriva dopo che con successiva nota acquisita al prot. com. n. 8912 del 4.08.2023 la medesima società ha richiesto una congrua proroga dell’Ordinanza Sindacale n. 19/2023, per le motivazioni già richiamate, con validità in tutti i giorni feriali fino all’ultimazione delle attività stimate per il giorno 15.09.2023 compreso.
La proroga arriva, però, dopo che Pascale dai social aveva inviato i suoi strali contro le strutture termali lacchesi che non avevano rispettato l’ordinanza.
Uno scontro che, oltre alla possibile lettura politica contro De Siano, mette in evidenza quanto la disapplicazione dell’ordinanza sia stata una pratica portata avanti da tutte le azione del comune. E’ lo stesso sindaco che, infatti, porta in evidenza un particolare di non poco conto. Secondo Pascale, infatti, sono state solo tre le aziende termali che hanno aderito all’ordine del primo cittadino. Beh, pochine…