domenica, Novembre 24, 2024

L’avversaria. Mister Loi: “Rispettiamo l’Ischia, ma noi faremo la nostra partita senza adattarci”

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La regola degli under? Lo vedo come un errore di base perché, secondo me, a calcio deve giocare chi merita, a prescindere dalla carta d’identità

Una vittoria e una sconfitta, è il primo bilancio in campionato per la Costa Orientale Sarda. Dopo il pesante passo falso sul campo del Latte Dolce, la squadra di Francesco Loi cerca riscatto contro gli uomini di Enrico Buonocore. L’allenatore, prossimo avversario dell’Ischia Calcio, racconta la settimana dei suoi e affronta tante altre tematiche ai nostri microfoni: “Ci siamo preparati e siamo consapevoli di sfidare una formazione importante, con tradizione e ambizione, rappresenta un territorio e un’isola un po’ come noi. Vedo molte similitudini tra noi e loro come squadra. Sicuramente troveremo un avversario con tanto entusiasmo, oltre ai notevoli valori tecnici. Sarà una gara difficile, ma bella secondo me”.

Mister Loi rilascia un pensiero anche sul raggruppamento con laziali e campane: “Il Girone G, preso alla leggera da tanti anni, è un errore di valutazione da parte di chi non deve affrontarlo perché, nelle ultime stagioni, ci sono state compagini sempre di livello molto alto. Quest’anno ci sono Nocerina, Cavese, San Marzano per quanto riguarda le campane, più le neopromosse che sono squadre importanti e il Gladiator, altro club storico. Tra le laziali posso citare l’Ostia Mare, il Cynthialbalonga, il Trastevere, la Romana e la Flaminia. Parliamo di organici molto forti e ben attrezzati. Quindi chi sottovaluta questo girone, secondo me sbaglia. Poi c’è un problema di logistica importante che, comunque, fa cambiare dei valori”.

Sulla questione under, argomento spinoso e sempre discusso, è chiaro: “Lo vedo come un errore di base perché, secondo me, a calcio deve giocare chi merita, a prescindere dalla carta d’identità. Posso avere una squadra con dieci under che meritano di giocare la domenica o posso avere una rosa in cui gli under non sono ancora pronti per il ruolo che fanno. Con questa regola, paradossalmente, invece di valorizzare i giovani, li si sta ammazzando perché di sostanza c’è che, in diciotto squadre, un play 2005 non l’ho ancora visto, vedo tanti portieri al contrario. Noto tanti portieri di ventidue anni che, a buoni livelli, devono cercare squadra in Eccellenza perché con gli incastri degli under non trovano più spazio in Serie D.

Parliamo sempre di ragazzi molto giovani, quando poi penso che la maturità di un portiere arrivi a venticinque o ventisei anni. A ventidue anni invece sono fuori dai giochi, nonostante magari abbiano 150 partite fatte in Serie D. Penso che sia una regola controproducente, tanto più divisa per annate. Faccio un esempio. Se una squadra decide di giocare con il portiere 2005, non avrà mai un giocatore di movimento dello stesso anno di nascita. Quindi tutti i calciatori 2005 che magari svolgono un ruolo diverso dal portiere, non troveranno praticamente mai spazio. È una regola stupida, non ha portato risultati che possano permettere di avallare una scelta del genere, tanto più con la modifica del vincolo dove una squadra si può trovare a formare un giovane del 2006 e che l’anno prossimo, tranquillamente al 30 di giugno, sia libero di andare a giocare dove vuole, senza un minimo di riconoscimento per ripartire da capo. Secondo me, all’abolizione del vincolo pluriennale, di tesseramento fino ai venticinque anni, doveva seguire immediatamente l’abolizione del vincolo dei fuoriquota”.

Sulla squadra di Buonocore: “Rispettiamo assolutamente l’Ischia, ma non possiamo permetterci di fare una partita adattandoci troppo all’avversario, al di là del nome. Stiamo provando a costruire dei concetti che partono dal fare la nostra partita, con tantissimo rispetto per gli avversari, e andare a fare prestazioni dove si vincolano le scelte a quelle che sono le caratteristiche principali dell’altra formazione, a livello individuale no ma sul piano delle scelte tattiche sì. Sappiamo che sarà una partita molto difficile, anche perché arriviamo da una sconfitta pesante e quindi dovremo cercare di dare qualcosa in più per renderla quanto meno equilibrata. Fattore campo? Sicuramente si può sentire, come l’abbiamo pagato noi domenica a Sassari su un campo da Serie C. Lavorando tutta la settimana su un certo tipo di impianto, trovi le distanze e i riferimenti, per un calciatore sono aspetti importanti.

Squadre e giocatori forti hanno esperienze su ogni tipo di terreno di gioco, il campo quindi non può essere una scusante per la prestazione più o meno brillante. Sicuramente può incidere, tra erba naturale e sintetica, a livello di fondo, c’è una bella differenza. Però a calcio si gioca undici contro undici. Tra noi e Ischia c’è una differenza anche a livello concettuale come ambiente e come squadra, noi siamo rappresentanti di un paesino che, dal punto di vista numerico degli abitanti, non riesce a fare metà quartiere di una città. È un concetto diverso di calcio, la passione c’è ma è molto soft. Ci sono tante famiglie, non ci sono ultras. È un ambiente molto accogliente, dove si vive il calcio a livello di gioco e sociale, rispetto a molte altre piazze che andremo ad affrontare. Gli interessi e i valori sono diversi, è giusto che sia così. La nostra grande ricchezza è poterci confrontare con queste tipo di realtà che ci permetteranno di vivere esperienze nuove”.

Una battuta finale sul capitolo infermeria: “Siamo sostanzialmente tutti disponibili, qualcuno è da valutare per qualche fastidio muscolare, ma abbiamo una rosa ampia. Uno o due indisponibili non cambiano la sostanza di una squadra”.

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