sabato, Ottobre 12, 2024

Le 11 indicazioni del Vescovo Villano sui fenomeni straordinari di ZARO

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

La Lettera pastorale “Non disprezzo, ma custodia fraterna” emanata dal Vescovo di Ischia e Pozzuoli, Mons. Carlo Villano, riportano 11 indicazioni rivolte ai credenti, ai sacerdoti e ai catechisti.

01 Non si organizzino celebrazioni, attività e/o iniziative da parte di chicchessia che diano impressioni e motivi per far pensare a chi vi prende parte e a chi ne venisse a conoscenza che la Chiesa abbia riconosciuto ufficialmente l’esperienza spirituale di Zaro; oppure che l’abbia ufficialmente rifiutata;

02 I fedeli, sia singolarmente che in gruppo, possono accedere al bosco di Zaro, sia nei giorni tradizionalmente deputati agli incontri, sia in altro tempo, coscienti di compiere un atto di venerazione privata e individuale alla Madre del Signore, e non un atto di venerazione ecclesiale che impegna la vita della comunità; ciò vale anche per tutti i sacerdoti ed i diaconi, qualunque sia la loro appartenenza;

03 Non si organizzino pellegrinaggi in forma ufficiale nel bosco di Zaro, dal momento che il pellegrinaggio suppone un luogo che la Chiesa ha ufficialmente destinato alla preghiera pubblica dei fedeli, e il bosco di Zaro non è tale;

04 L’Eucaristia non sia celebrata nel bosco di Zaro, non sussistendo al momento le condizioni necessarie per farlo;

05 Il sacramento della Riconciliazione sia celebrato nel bosco di Zaro solo dai sacerdoti a ciò ufficialmente deputati dalla Diocesi e presenti in loco;

06 I pii esercizi di pietà mariana utilizzati nella preghiera siano quelli tradizionali della Chiesa e raccomandati dal suo Magistero;

07 I testi dei cosiddetti “messaggi” siano consegnati esclusivamente al delegato della Diocesi, cui spetterà di conservarli presso la Curia diocesana; e di comunicarli, previo l’esito positivo del loro esame secondo la dottrina e la morale della Chiesa, all’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi e all’Associazione “Madonna di Zaro ONLUS”, affinché siano pubblicati in una pagina appositamente dedicata nei canali/organi di comunicazione propri a ciascuno;

08 Qualora vi fossero cosiddetti “messaggi” in conflitto con la dottrina e la morale della Chiesa, la Diocesi si assume la responsabilità della loro mancata pubblicazione, al fine di tutelare la retta fede di tutti;

09 L’esperienza dei “cenacoli di preghiera” non rimanga chiusa in se stessa, ma faccia riferimento alle parrocchie di appartenenza dei loro membri; e i sacerdoti siano disponibili ad offrire il necessario accompagnamento pastorale secondo l’insegnamento della Chiesa;

10 Tutto ciò che afferisce alla dimensione economica andrà regolato in maniera tale da garantire una trasparenza assoluta di tutti i soggetti coinvolti, attraverso gli strumenti che verranno ritenuti più idonei allo scopo;

11 I sacerdoti, così come i responsabili dei movimenti ecclesiali e dei gruppi parrocchiali, i catechisti e le catechiste, i religiosi e le religiose, presenti in Diocesi, tenendo presente la vita e gli orientamenti della Chiesa diocesana:
a. si astengano, nell’esercizio del loro ministero e servizio, dal proporre la loro personale opinione, sia essa positiva, negativa o indifferente, sull’esperienza spirituale di Zaro; sono invece liberi di farlo in maniera privata, sempre tenendo presenti le esigenze della carità (cfr. 1 Cor 13,4-6);
b. sottolineino frequentemente nell’esercizio del loro ministero, servizio e attività, gli elementi essenziali che permettono ai credenti di «evitare le trappole e le illusioni del “consumismo spirituale” oggi assai in voga […]. Il consumismo spirituale fa della ricerca di quel che è “straordinario” il suo nutrimento, perché nel suo delirio di onnipotenza disprezza tutto ciò che ha a che fare con la quotidianità, con la piccolezza, l’umiltà, la fragilità, il mistero, il silenzio, il nascondimento;
c. sottolineino frequentemente nell’esercizio del loro ministero, servizio e attività, gli elementi essenziali che fanno crescere i credenti nella corresponsabilità per il bene comune, al di là di ogni forma di indifferenza e/o di rivendicazione di interessi di parte;
d. sottolineino frequentemente nell’esercizio del loro ministero, servizio e attività, la presenza e l’influsso stabili e ordinari della santa Madre del Signore, Maria, che si esplicitano, con le modalità proprie a ciascuno, nelle celebrazioni sacramentali, nell’ascolto orante della Parola di Dio, nella preghiera dei pii esercizi, nelle varie opere di carità”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos