Facciamo che la lingua resta un prodotto dolciario tipico procidano. Facciamo che la lingua la usiamo solo per i paccotti di dolci che si portano via i turisti. Facciamo che la lingua resti un prodotto bar. Perché, quando la lingua, poi, diventa una cosa della politica, allora, purtroppo, perdono tutti. E, in questo caso, perde soprattutto la Capitale della Cultura che viene ridotta e mazzolata giorno dopo giorno.
Lucia Mameli, l’assessora che si atteggia a “mast e fest” con i trasporti marittimi per “assenza ospiti” (il riferimento a Ischia è chiarissimo) ha comunicato che la Regione Campania, dopo i flop delle varie manifestazioni di interesse per effettuare i collegamenti serali dedicati alla “capitalina” della Cultura, la Regione Campania ha deciso di passare all’affidamento diretto (in verità è più un’operazione sotto il titolo di “rimborso a piè di lista”) a Caremar.
I lettori del Dispari di questa vicenda ne conoscono ogni dettaglio. Nei mesi scorsi, come ci capita spesso di fare, vi abbiamo raccontato tutto l’iter doloroso di questa storia triste. Certo, la Mameli sprizza gioia come se avesse gustato una lingua calda-calda appena sfornata da qualche bar procidano, ma non c’è niente da essere contenti.
La capitalina della cultura non si merita più un affidamento da 872 mila euro e fino a dicembre 2022, per la capitalina basta dal 1° giugno al 30 settembre. Eggià, diciamocelo, per il programma della capitalina è più che sprecato fino al 30 settembre.
Se mai ce ne fosse bisogno, infatti, “Sono state valutate a fondo tutte le opportunità di arrivo e partenza dall’isola”, come scrive la Mameli e tutti gli operatori – compresa la Caremar – non ha partecipato alle due precedenti GARE.
Vi sembra strano? Ve lo avevamo detto, la Regione Campania continua a prenderci in giro e noi stiamo buoni e zitti per non disturbare troppo Cascone e De Luca….
Dovevano oltre 3 milioni di euro, sono stati una milionata da far gestire all’EAV un trasporto gratuito e ora questa di Caremar. Nel frattempo, però, il Cilento ha lo stesso finanziamenti per due corse di aliscafi.
A noi sta bene che i lavoratori, i pendolari e i malati costretti a raggiungere la terra ferma non vengano presi in considerazione.
A noi sta bene che le esigenza di vita di una comunità di 70 mila abitanti non siano tenute in considerazione da parte della Regione Campania.
A noi sta bene che siano tenute in considerazione, invece, i NON eventi serali di Procida Capitale.
“I trasporti marittimi costituiscono un fattore di successo per “Procida 2022 Capitale italiana della cultura” scrive la Mameli. Un successo cos’ importante che Procida Capitale ha consentito all’aumento del 5% sul costo dei biglietti ordinari e che fanno bene agli armatori privati. È vero, è un fattore di successo per i conti correnti di chi stacca i biglietti.
Un +5% che rende ancora più caro il trasporto verso le isole. E, cosa assurda, abbiamo una classe dirigente che giustifica anche la Regione. “Abbiamo salvaguardato i costi per i residenti” è la scusa ufficiale che dicono sindaci e amministratori. Ma cosa significa in verità? Significa abbiamo reso ancora più caro il costo del trasporto rendendo sempre meno appetibile le nostre isole nei confronti di località turistiche concorrenti.
Il resto è storia vecchia. Il resto sono chiacchiere che vanno via con sentina e che, purtroppo, caratterizzano le due comunità (quella di Procida e quella di Ischia) come relitti spinti alla deriva dalla politica locale e dalla politica regionale.
Procida festeggia per questi quattro collegamenti serali in più d’estate e tace davanti ai tagli invernali. E’ costretta a dire grazie a Medmar per uno scalo e non ha la forza (o meglio, la volontà) di dire “questi soldi spendeteli per garantirci corse invernali”.
Questa è acqua che non leva sete. Queste quattro corse (fino a settembre e non più fino a dicembre) non serviranno a nulla. Saranno solo un aggravio sui bilanci della Caremar. Società privata a cui è stata “imposta” la realizzazione in virtù, forse, di qualche lauto incasso economico.
E noi restiamo a guardare la Mameli che ci racconta la favoletta della Procidine: “Sono state valutate a fondo tutte le opportunità di arrivo e partenza dall’isola. Ora grazie ad un impegno economico della Regione Campania, dal 1° giugno al 30 settembre, sull’isola ci sarà una maggiore e più controllata mobilità. Entrano in vigore nuovi orari con più collegamenti marittimi nella fascia serale. Saranno intensificati gli scali anche con la vicina Ischia, con l’area flegrea e con la città di Napoli. È una ulteriore occasione di mobilità che consentirà a tutti coloro che vorranno partecipare alle manifestazioni di “Procida 2022 Capitale italiana della cultura”. Non si potevano, ovviamente, tralasciare le esigenze degli abitanti dell’isola; infatti, in virtù del maggior numero di collegamenti con Napoli e Ischia i cittadini di Procida potranno trattenersi nel capoluogo per trascorrervi la serata, assaporando la bellezza della città, o recarsi per una piacevole serata nella nostra cugina, isola d’Ischia.
Il servizio sarà effettuato dalla Società CAREMAR con unità veloce.
a) partenza da Ischia ore 20:55 – arrivo a Procida ore 21:15 – partenza da Procida ore 21:20 – arrivo a Pozzuoli ore 21:45;
b) partenza da Pozzuoli ore 22:05 – arrivo a Procida ore 22:30 – partenza da Procida ore 22:35 – arrivo a Ischia ore 22:55;
c) partenza da Ischia ore 23:10 – arrivo a Procida ore 23:30 – partenza da Procida ore 23:35 – arrivo a Napoli Beverello ore 00:20;
d) partenza da Napoli Beverello ore 00:35 – arrivo a Procida ore 01:20 – partenza da Procida ore 01:25 – arrivo a Ischia ore 01:45”
Fine della piccola storia triste.