Davide Conte | Sono ormai due anni e mezzo che ho deciso di allontanarmi dalla politica locale e devo dire che quello dell’osservatore/opinionista è un ruolo privilegiato. La mancanza di coinvolgimento diretto ti consente di approcciare in modo diverso (anche un po’ più obiettivo, per chi normalmente non riesce ad esserlo) alla valutazione di capacità, comportamenti, decisioni e situazioni di varia natura degli elementi che ruotano intorno alla tua quotidianità, pubblica amministrazione inclusa.
L’altra sera ad esempio, prima di addormentarmi, ragionavo su un argomento che, a mio avviso, dovrebbe essere alla base del cambiamento che tutti chiedono alla politica: le priorità. Lo accennai anche nel mio intervento a 4WARD ISCHIA, il 25 ottobre scorso, confortato dal placet che l’espressione consenziente del mio Sindaco timeless Peppino Brandi mi trasmise dal suo posto in prima fila.
Quando sei sulla nave, gioco forza, puoi rischiare di distrarti dalla rotta principale, lasciandoti attirare da chissà quale itinerario alternativo; magari lo fai in buona fede, pensando di seguire un percorso migliore per tutti e non accorgendoti subito che evitarlo sarebbe stato meglio. Solo il tempo e, ancor meglio, la lontananza dalla nave, può aiutarti a capire che in quell’occasione non hai compiuto la scelta ideale, smarrendone i rilevamenti, ovvero quei punti progressivi che, quando non esistevano radar, loran e gps, consentivano ai naviganti di controllare gradualmente che la rotta vera, attraverso quella magnetica, fosse seguita in modo corretto.
A distanza di ben otto anni da quando la nostra Amministrazione terminò il suo cammino, credo di poter affermare che realizzammo tante cose molto importanti; così come, in taluni e più rari casi, demmo precedenza a situazioni senz’altro più effimere, preferendo la popolarità all’impopolarità, il più semplice al più complicato, il più evidente al più sottotraccia e tralasciando esigenze senz’altro più rilevanti.
Non è il senno di poi quel che conta, ma la capacità di far tesoro dell’esperienza – anche quella altrui che oggi si giudica da semplice osservatore esterno e nondimeno da cittadino qualunque – per migliorare. Riscoprire le vere priorità, del Paese come della propria vita, amici Lettori, è alla base di quella rinascita che tutti auspichiamo, tanto per Ischia quanto per l’Italia. Entrambe hanno indifferibile bisogno di tanta concretezza, anche a costo di sacrificare la tanto ambita popolarità e le altrettanto preziose ambizioni personali, perché solo in questo modo si può riuscire a riscoprire quei punti di forza che occorrono a cambiare le cose una volta e per sempre.
Ho sempre sostenuto che non si vive di politica: le persone perbene non lo fanno. Di passione civile invece sì! E’ purtroppo è proprio quest’ultima a scarseggiare sempre di più. Dobbiamo ricominciare a seminare sin dalla scuola primaria, responsabilizzando quei genitori che furono anch’essi bambini a trasmettere, insieme agli insegnanti, le vere priorità del vivere civile agli uomini del domani, ischitani ed italiani di buona volontà, potenziali amministratori pubblici del futuro, che non potranno e non dovranno alimentare quel clima di indifferenza sociale che oggi sta appiattendo pericolosamente tutto ciò che ci circonda.