giovedì, Febbraio 13, 2025

Le storie di Sandra Malatesta. Mariantonia Amodio e Vincenzo De Angelis

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Sandra Malatesta | Ed ecco un’altra coppia che mi ha vista crescere lì a Via Venanzio Marone dove abitavo e dove hanno sempre abitato loro due con i figli. Persone di quei tempi che hanno fatto del sacrificio e del lavoro i valori portanti delle loro vite.Lui era conosciuto da tutti con il soprannome Vicenzone ed era nato a Ischia il 21 febbraio del1890.

Da ragazzino come tutti quelli nati vicino al mare, cresceva felice sulla spiaggia e ben presto dovette dare una mano a casa. Essere ragazzini a fine Novecento non è stato vivere un’ infanzia lunga, perché come mi raccontava nonna Nannina, “Si doveva vedere dove spuntava il sole” cioè ci si doveva dare da fare per portare aiuto a casa, ognuno in quello che riusciva a fare meglio. Vincenzo de Angelis era un bell’ uomo scuro di pelle e di capelli come quelli cresciuti vicino al mare.Già adolescente cominciò a stare con i pescatori e anche ad uscire a mare quando le barche andavamo a remi e a bordo si soffriva il freddo. A un certo punto della sua vita intorno ai venticinque anni, conobbe una ragazza di Piedimonte Mariantonia Amodio nata il 16 giugno del 1893, e si fidanzarono. Erano tempi in cui il lavoro occupava la maggior parte della giornata e ci si vedeva poco tra fidanzati, e quelle poche volte di solito in casa di lei con i parenti presenti guardandosi da lontano.Non c’erano macchine e loro due si volevano molto bene, Vincenzo chiese a Mariantonia di sposarsi e nel 1921 si celebrò il matrimonio, che finalmente li tenne insieme senza più dovere aspettare giorni e giorni.

Andarono ad abitare a Via Venanzio Marone proprio vicino alla spiaggia e Vincenzo, non fece più il pescatore che era stato solo un mestiere momentaneo, e si inventò un lavoro diciamo che rendeva abbastanza bene. Il sole c’era, lo spazio c’era, e allora perché non lavare panni per famiglie, asciugarli e consegnarli? Così tante donne con figli piccoli e tanti panni da lavare a mano, trovarono in Vincenzo un valido aiuto. Sulla parte posteriore della spiaggia c’erano fili di ferro appoggiati alle due estremità su mazze di legno e ogni giorno si vedevano panni colorati da una parte, panni bianchi tutti insieme da un’altra. Il  venticello portava per lì intorno un profumo di quel sapone con cui si lavavano i panni strofinandoli sulla tavola di legno.

Mariantonia era tanto cara, riservata, sempre anche lei a lavorare aiutando il marito quando si ritiravano i panni e si piegavano per poi andarli a consegnare casa per casa. Da quel matrimonio nacquero quattro figli, Antonio Raffaele, Vincenzo e Caterina, tutti ragazzi tranquilli e riservati. Io ricordo ancora che quando andavo alla spiaggia i figli che più o meno avevano l’età della mia mamma cioè nati tra il 1923 1932, venivano a trovare i genitori ormai anziani, essendosi alcuni sposati e andati a vivere altrove .Io ricordo bene Vincenzo e Mariaantonia e ricordo quando nel 1970 morì Mariantonia e mamma andò  a dare le condoglianze. Vincenzo visse qualche anno in più di sua moglie, circondato d’amore da quei figli, dalle loro famiglie e dai nipoti che sono rimasti legati a quei valori antichi trasmessi dai loro nonno. Vincenzo morì nel 1973  a 83 anni una vita lunga piena di soddisfazioni, perché lui e sua moglie avevano creato una bella famiglia e avevano visto i figli sistemati. Sandra Malatesta
Ringrazio le nipoti Antonietta De Angesis e Imma Gallo per aver collaborato con me

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