giovedì, Gennaio 30, 2025

Le storie di Sandra Malatesta. Pierino De Angelis

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Sandra Malatesta | Ero una piccola bimba di cinque anni, quando mio padre mi fece conoscere il maestro elementare Pierino De Angelis e fu subito troppo bello per me, che con lui mi preparai per la primina. E oggi mi piace ricordare come faccio sempre, l’uomo e il maestro, accennando anche alla sua passione politica, che lo portò a occupare posti importarti nella Democrazia Cristiana ischitana. Pierino nacque nel 1929 da Mariannina Zabatta e dal nostromo Antonio de Angelis (fratello di Maddalena sposata Di Scala). Erano due figli, lui e Maria Francesca che attualmente vive a Roma. La famiglia d’origine porta due cognomi tipici della nostra spiaggia, quella di San Pietro e infatti la famiglia di Pierino era e “vasc a marin”.

Come tanti a quei tempi anche Antonio De Angelis lavorava su barche e, in particolare sul portale Santa Lucia, che collegava Ischia a Ponza e alle isole vicine. Purtroppo, il Santa Lucia fu silurato il 23 luglio del 1943 e Antonio rimase ucciso e non se ne trovò mai il corpo. Pierino aveva appena 14 anni e fu segnato per tutta la vita da questa tragedia, tanto che durante gli anni di insegnamento, ebbe dietro alla cattedra, un quadro con le parole della poesia di G. Pascoli, “Dieci Agosto” per ricordare che suo padre non tornò più a casa. Pierino amava studiare e frequentò sia il Seminario che la scuola di Mons. Buonocore, alla Biblioteca Antoniana, dove conobbe Maria Luisa Lucibello, anche lei studentessa allo stesso posto. Si innamorarono e poi nel 1959, si sposarono.

Sono stati una coppia unita e legata ai tanti nipoti, perché loro non ebbero figli. Pierino frequentò di più le nipoti Caterina e Maria Rosaria Mazzella in quanto sua moglie, era sorella alla loro mamma e loro due hanno imparato da lui, la curiosità del sapere, del consultare, che le ha arricchite per la vita. Pierino partecipò al concorso magistrale che vinse e insegnò con passione per 35 anni alla scuola elementare G. Marconi, amato tanto da tutti i suoi alunni, molti dei quali oggi professionisti affermati. Ma Pierino era un vulcano di idee e solo la scuola non gli bastava.

Si diede allora anche alla politica, venendo nominato segretario della DC per anni. Lui fu anche tanto amico di mio suocero e della sua famiglia, Francesco Iacono che a Barano fu maestro elementare. Il suo impegno nella DC lo vide per anni segretario della stessa, e delegato a vari congressi nazionali, essendo lui un uomo dalla dialettica viva, dal modo di fare corretto e coinvolgente, credendo sempre che la politica dovesse essere “l’arte del possibile tendente al bene.”
Fu molto amico del sindaco Luigi Telese, con il quale fondò l’associazione “Ischia nel Mondo”, un sodalizio per valorizzare turismo e cultura sull’isola d’ Ischia e si impegnò con passione fino al giorno della sua morte nel dicembre del 2012.

Conobbe personaggi di spicco della politica italiani alcuni dei quali, li invitò anche a Ischia, Negli ultimi anni della sua vita scrisse libri sulla storia dei sindaci ischitani, partendo dal primo e fu anche tanto amico di mio zio Umberto Di Meglio. Ma in lui spiccava quel suo modo di fare aperto, quella sua voglia di pace, quel suo amore incredibile per il lavoro di maestro e la dolcezza che metteva nell’insegnare. Fu sicuramente uno stratega politico, attivo nella Democrazia Cristiana ischitana, restando sempre Pierino, dolce, semplice, amico di tutti e con quel sorriso che parlava di lui.

Non c’era una volta che incontrandomi, non si fermasse felice a salutarmi, a ricordare quei miei primi quaderni che lui aveva poi dato a mio padre con orgoglio, perché avevo imparato ascoltando sempre i suoi consigli. Io adesso voglio parlare di lui di Pierino uomo e maestro. So da sempre di essere romantica ed emotiva, ma se dico Pierino De Angelis, mi rivedo nella sua casa dietro al Banco di Napoli, seduta a un tavolo a scrivere con la matita tutte le lettere dell’alfabeto e poi le paroline, e poi i numeri, le tabelline, le operazioni semplici. Non mi distraevo un attimo, lui era severo ma non da incutere paura a una piccola bimba.

Pierino come l’ho sempre chiamato, ogni tanto si fermava, guardava il mio quaderno, mi diceva brava, mi dava una caramella e poi di nuovo a lavorare. All’esame della primina volle che uscendo da scuola, passassi da lui con mio padre. Che abbraccio, e io che non lo lasciavo più. Mi regalò una penna a pennini con i pennini dorati lucidi in uno scatolino e la carta assorbente per l’inchiostro. Amava i bambini e i suoi alunni e vidi che aveva più penne pronte per essere regalate. Caro Pierino, ci sono colpi di fortuna che la vita dà a ognuno di noi, e tu per me piccola bimba, lo sei stato. Non ho più smesso di scrivere, conservando quello che scrivevo come tu mi dicevi sempre e scrivo senza pensare prendo la penna e via e questo me lo dicesti tu.

Ringrazio Caterina Mazzella e Antonio Lubrano per aver collaborato con me

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