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Le Terme di Ischia: altro falso proclama di Ferrandino | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 9 luglio 2024

Uno dei recenti proclami dallo scarso effetto pronunciato dal sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino e dal suo innominabile alter ego attraverso gli schermi di una tivù locale ha riguardato le Terme di Ischia, di cui entrambi hanno sbandierato il grande risultato della riapertura come una conquista importantissima della loro amministrazione, che avrebbe salvato il futuro dei tanti dipendenti della struttura grazie ad un nuovo accordo con la società di gestione dell’ottimo dott. Fimiani.

In realtà, a distanza di qualche mese, né Enzo Ferrandino né il suo attaché pari al vuoto assoluto si sono ben guardati dall’offrire un riscontro concreto di quanto avevano spiattellato alla cittadinanza: siamo oggi al nove di luglio e posso assicurarVi per conoscenza diretta che al momento nessun accordo definitivo è stato ancora siglato tra il Comune di Ischia e la società di Fimiani, che nel frattempo aveva stretto contatti con alcuni potenziali soci d’impresa che nei prossimi sei anni avrebbero potuto accompagnare il suo know-how con un nuovo slancio imprenditoriale, ma che naturalmente sono rimasti -per così dire- alla finestra. Infatti, in mancanza della sottoscrizione del famoso accordo, varrà il patto iniziale, ovvero quello che ha previsto la riapertura delle Terme di Ischia sino al 31 luglio prossimo e che, se staranno così le cose a tale data, vedrà Fimiani costretto a chiudere, salutare i dipendenti nel cuore della stagione lavorativa e consegnare le chiavi al Comune.

Peraltro, c’è in giro una voce di corridoio che attribuirebbe ad alcuni dirigenti e funzionari il freno a mano tirato rispetto alla positiva conclusione della vicenda, nel senso che sarebbe proprio la struttura burocratica dell’Ente a impedire a Ferrandino e compagni di dar seguito in via definitiva all’accordo con Fimiani e, a quest’ultimo, la possibilità di dar vita a un nuovo progetto imprenditoriale a canone ridotto e con lo scomputo dalla sua debenza dei lavori a suo carico di cui la struttura necessita indifferibilmente per poter essere funzionale e a norma a tutti gli effetti. Un problema, questo, che se rispondente al vero, testimonierebbe la gravissima scollatura tra l’amministrazione Ferrandino e la macchina burocratica che lei stessa ha messo in piedi negli ultimi sette anni a propria immagine e somiglianza e che oggi, a quanto pare, non riesce o non vuole allinearsi al suo indirizzo politico-amministrativo.

Ben venga, in ogni caso, se questo editoriale di oggi possa servire a tutelare in modo serio e concreto la forza lavoro delle Terme di Ischia e chi ancora ha voglia e fegato per investirvi dall’inerzia e dall’incapacità di questi signori.

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