Mi chiamo Sandra Malatesta e sono nata e vissuta sempre a Ischia, un’isola che amo e che mi dà la sensazione di vivere in un posto meraviglioso da tanti punti di vista. Come in tutti i posti anche a Ischia ci sono limiti e problemi ma io di natura, penso sempre che sono fortunata ad essere nata vicino al mare in un giorno d’inverno. Quel mare che si deve attraversare per allontanarsi da dove vivo e che a volte ha creato barriere quando si è agitato troppo.
La mia isola non è isolata, non sta lontano miglia e miglia da qualche altro posto. La mia isola ha altre due isole vicine, una vicinissima a un quarto d’ora di mare e una un poco più lontana ma non troppo. Queste tre isole le ho sempre considerate come sorelle diverse, ma sorelle. Tanti anni fa quando ero bambina e qualche volta litigavamo tra sorelle per un giocattolo, babbo mi disse: “Siete sorelle non c’è malanimo tra voi dai non vi arrabbiate”.Queste parole mi colpirono e non capii perché non avrei dovuto arrabbiarmi. P
Poi crescendo ho capito invece e anche molto bene.Tra sorelle non c’e cattiveria o gelosia ( almeno così succede a me con le mie sorelle e anche con mio fratello) e dopo poco da una arrabbiatura, tutto passa e ci si vuole sempre bene. Cosi mi sta capitando di pensare a Procida, eletta capitale della cultura per il 2022 e sono felice come se mia sorella avesse vinto qualcosa di bello. Sono fiera e orgogliosa di abitare a un passo di mare da Procida con quelle case colorate in modo diverso e vivace.Mi raccontava la madre di mia Zia, Marietta Rugi, sorella di un capitano chiamato Biondino e nati entraimbi a Procida, che ogni casa aveva un colore riconoscibile da lontano, quando i giovani procidani tornavano dai lunghi imbarchi.
Che cosa tenera pensai allora e lo penso ancora. Capri è un’isola non di origine vulcanica, ma sedimentaria ed è bellissima come le sue sorelle diverse ma pur sempre sorelle. E anche sapere che posso andare con un’ora e guardare i famosi faraglioni, mi rende orgogliosa. Quella parola che babbo mi disse mi ha lentamente portata a smussare gli angoli, a non creare attriti, ma a vedere di più le cose positive e a esserne felice. Ci tenevo a dire che sono felice per Procida che è vicina a Ischia. Tante amiche e amici ci vivono, tanti ex colleghi, tanti marinai e capitani. Procida è bella e già questo rende la parte culturale più godibile, e sapere che tanti andranno e sentirò parlare di questa isola sorella della mia e di Capri perché vicine e bagnate dallo stesso mare, mi rende fiera.
Il mare mi fa pensare a un padre comune che si viene ad affacciatre ogni giorno per controllare che stiamo bene, il sole, le spiagge, il turismo, il buon cibo e il buon vino, mi fanno pensare a una mamma di tre figlie che cerca di dare il meglio a ognuna pur sapendo che tra sorelle si dice spesso: ” Tu preferisci lei a me” mentre la mamma sa che i figli sono uguali nel suo cuore, anche se ci sono figli con un carattere diverso da prendere in modo diverso che può far pensare a preferenze. Allora dai smettiamola con le polemiche, non c’è malanimo tra chi spesso si incontra si vive, cerchiamo di fare di questa cosa bella successa a Procida, una gioia per tutti noi delle isole vicine e, oserei dire per tutti gli Italiani. Non cerchiamo il pelo nell’uovo che spesso si trova, cerchiamo invece le cose belle da vedere e da imparare, perché non si smette mai di voler sapere e la curiosità deve spingerci a guardare, a chiedere, a restare incantati con il fiato sospeso e, ogni volta, a sentirci più pieni di cose belle e nuove…Sandra
Complimenti Sandra per quanto hai espresso di vero e profondo in poche parole, facendo riferimento agli insegnamenti dei nostri genitori. Riflessioni che dovrebbero fare tutti i fortunati abitanti dell’isola, ma purtroppo queste qualità sono di pochi.
Tutto vero! Lo dico da procidano, nato a Ischia e abitante a Mosca, lontano dalle isole del nostro mare (che, come scrisse Elsa Morante, sono tutte belle).
Grazie anche per aver ricordato mia zia Marietta e lo zio Biondino, figli di mio nonno materno, Alberto Ruggi, sopannominato “Umberto Capone”, che visse e lavorò a Lacco Ameno, nella storica tonnara.
Grazie e complimenti vivissimi.