lunedì, Dicembre 23, 2024

Legnì, pass e spass sott’a sti macerie… Verso la sceneggiata di domani in salsa terremoto

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Domani, giovedì 21 aprile il commissario al terremoto, Giovanni legnini, incontra cittadini e imprese coinvolti dal sisma del 2017 e non lo farà da solo, ma all’Assemblea pubblica saranno presenti anche la Regione Campania e i sindaci di Lacco Ameno, Forio e Casamicciola.

Nella nota ufficiale si legge che: “Giovedì 21 aprile, il Commissario straordinario di Governo per la ricostruzione post sisma dell’isola di Ischia, Giovanni Legnini, insieme alla Regione Campania e ai sindaci dei Comuni di Lacco Ameno, Forio e Casamicciola, incontrerà i cittadini e gli imprenditori coinvolti dall’evento sismico del 2017. L’assemblea pubblica, che si terrà alle ore 16.30 presso la Sala Convegni del Grand Hotel Terme di Augusto a Lacco Ameno (NA), sarà utile per presentare le linee di indirizzo delle decisioni che il Commissario intende assumere nelle prossime settimane, al fine di semplificare e accelerare la ricostruzione privata e pubblica sull’Isola. Inoltre, nel corso dell’incontro, i Sindaci e i rappresentanti della Regione potranno fare il punto sulle attività che stanno portando avanti nell’ambito della ricostruzione. “

E, come se non bastasse, “allo scopo di favorire la più ampia partecipazione, l’appuntamento sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube della Struttura commissariale di Ischia”

Questa ennesima passeggiata ischitana di Giovanni Legnini, questa ennesima sceneggiata dell’orrido e dello scontato, alla vigilia del ponte lungo della Liberazione mi ha suggerito una famosa canzone di Renato Carosone: “Guaglione”.

Un po’ per l’aspetto giovanile del Commissario che, nonostante l’età e l’esperienza, ha un qualcosa di simpatico e di “guaglione”. Saranno le spalle larghe a gestire vicende come queste, sarà l’abitudine ai riflettori, sarà la realtà indegna e comica che rappresenta il nostro terremoto, sulla quale Legnini ride. Ride, va a braccetto con i rappresentanti della politica locale (e ride), ne ascolta le richieste e le rivendicazioni e gioca con lo smartphone (ride e magari scrive messaggi piccanti come nel 2016).

Ma torniamo alla passeggiata Ischiatana. Sono trascorsi quasi cinque anni, sono cambiati 3 commissari e il “Guaglione” Giovanni Legnini “Staje sempe ccá, ‘mpuntato ccá, ‘mmiez’a ‘sta via,”

A cosa serve quest’assemblea pubblica con cittadini e imprese coinvolti dal sisma del 2017 nel 2022? Qual è l’utilità di questa messinscena pubblica con tanto di telecamere private? Davvero abbiamo bisogno che fate questa pagliacciata all’Augusto per “presentare le linee di indirizzo delle decisioni che il Commissario intende assumere nelle prossime settimane”. E dopo cinque anni siamo ancora alla “linee di indirizzo” che “intende assumere” non oggi, ma “nelle prossime settimane”.

Non è un’offesa venire dopo cinque anni e dirci che dobbiamo attendere ancora le “prossime settimane”?

E ancora, dopo i numerosi incontri e dopo i chili di mai che vi inviate, ci sono ancora cittadini e imprese che non sanno quello che devono fare? Ci sono ancora cittadini che non sanno quali abusi non riescono a condonare e quali imbrogli stanno provando ad ammacchiare da cinque anni?

Ci sono ancora imprese che aspettano il “Guaglione” del Terremoto per capire come morire? Quelle che non sono morte con la scossa di terremoto, il sistema terremoto le ha fatte morire senza pietà e senza vergogna (peggio di Putin!). Altre si sono reinventate da sole. Le imprese dei furbi e degli amici degli amici, invece, hanno avuto i contributi per il mancato fatturato. E sono tutti contenti e felici. Soprattutto quelle degli altri comuni. Ah, dimenticavo, da Legnini andranno anche quelle imprese che alcune manine particolari (ci vorrebbero le parole degli Squallor per commentarle!) hanno tenuto fuori dalla zona rossa e che si portano sulla coscienza qualche morto in piscina?

E’ tutto assurdo e ridicolo. Tutto così finto e tutto così superfluo e inutile!

Continuando con la canzone di Renato Carosone mi ha colpito la strofa che canta: “E passe e spasse sott’a stu barcone, ma tu si’ guaglione… Tu nun canusce ‘e ffemmene, si’ ancora accussí giovane!”

E già, caro Legnini: se la prima parte non fa proprio al caso tuo (Tu nun canusce ‘e ffemmene), la seconda parte è perfetta: “si’ ancora accussí giovane!”. E il passaggio, immaginario, ai tuoi ospiti regionali e al vicepresidente è perfetto. “si’ ancora accussí giovane” non è poi tanto lontano dalla realtà. Non vorremmo che queste sceneggiate servano ad una sorta di “pusteggia” primaverile per inseguire qualche donzella come già accaduto al Capricho qualche mese fa.

Ma è proprio il fattore “tempo” che merita rispetto. Legnì, i cittadini del terremoto sono stanchi delle vostre occasioni di visibilità perché già sanno tutto. Conoscono le crepe delle loro abitazioni centimetro per centimetro. Conoscono quelle dei propri vicini ugualmente. Sanno vita, morte e miracolo di tutto quello che è successo e tu vuoi venire ancora a mostrarti la tua “Corazzata Potemkin” insieme al circo dell’orrore che si porta con se Bonavitacola e con i sindaci? Ma davvero pensate che i terremotati dell’isola abbiano bisogno di incontrarsi con Giovan Battista Castagna? Davvero Giacomo Pascale, il più famoso “fratello terremotato” d’Italia ha bisogno di Legnini “Guaglione” per “fare il punto sulle attività che stanno portando avanti nell’ambito della ricostruzione”.

Senza offesa, ovviamente, caro Commissario Giovanni Legnini, “Che t’hê miso ‘ncapa? va’ a ghiucá ‘o pallone…”

Ecco, dopo aver fatto visita a Santa Restituta e aver giocato con i “santi” ora a Legnini manca solo giocare a pallone. Una bella partitella, magari, su quel campo che non fu messo a disposizione dei figli del Terremoto e non fu gestito come base per i moduli temporanei perché c’erano “cittadini e imprese” che doveva “magheggiare” con le scuole di calcio giovanile e perché il comune doveva spendere mezzo milione di euro per il trasporto scolastico e lo scuola bus. Senza contare i costi dei fitti ai privati e senza contare che tra emergenza e ricostruzione sia Casamicciola sia Lacco Ameno sono riusciti a firmare veri e propri fallimenti con l’utilizzo di scuole provvisorie. Se pensiamo alla vicenda “Stimmatine” e “Asilo della Sentinella”, ci viene da cantare…. “Curre ‘mbraccio addu mammá, nun fá ‘o scemo piccerí’… dille tutt”a veritá ca mammá te pò capí…”

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