A due anni dalla tragedia di Casamicciola che scosse l’intera isola il Commissario Giovanni Legnini fa il punto. Ma esordisce: «Il mio pensiero va alle vittime, gran parte delle quali giovani e giovanissime, e alle loro famiglie alle quali ci stringiamo nel dolore. Ci recheremo con il sindaco nei luoghi del disastro e ci uniremo alla comunità isolana nella commemorazione e nel ricordo. Si onora la memoria solo lavorando quotidianamente e fino in fondo per la sicurezza, la ricostruzione e la rinascita».
Facciamo il punto ancora una volta sugli interventi…
«Nel giro di un mese, questo luogo del dolore e della tragedia sarà messo in sicurezza e inizieranno gli interventi di viabilità, sui costoni e sui muri. Nei mesi successivi, poi, si avvieranno i lavori fino alla cima del Monte Epomeo dove è già avviata la progettazione di quelle strutture e infrastrutture paramassi e interventi corticali capaci di prevenire effetti futuri. Si tratta di un’opera molto impegnativa che riguarda anche altre porzioni del territorio dell’isola, ma che qui, al Celario, trovano la loro espressione più impegnativa».
Fermiamoci proprio al Celario…
«Nel giro di poche settimane, come tutti sapete, si deciderà se in questi luoghi si potrà continuare, in quale misura e in quale modo a vivere oppure no. È una scelta molto impegnativa.
Di decisioni da prendere ce ne sono tante e tante altre ne abbiamo già preso per completare questa opera imponente di messa in sicurezza e di prevenzione. Mentre ripristiniamo le infrastrutture e puliamo gli alvei, mettiamo in sicurezza e facciamo prevenzione».
Come può semplificare la fase attuale?
«Adesso è arrivato il momento della pianificazione di una ricostruzione molto complessa, molto difficile, perché la sovrapposizione di terremoto e frana, dei vincoli e dell’abusivismo e tutti i problemi che sono stati molteplici, nei primi cinque anni hanno portato la ricostruzione ad essere sostanzialmente ferma.
Negli ultimi mesi c’è stata un avvio importante del processo di ricostruzione al quale si potrà dare impulso con la decisione che sarà contenuta nel Piano della Ricostruzione di prossimo varo da parte della Regione Campania.
Con il Piano si ricostruirà dove è sicuro, si ricostruirà dove si può mettere in sicurezza e laddove non si può mettere in sicurezza non si ricostruisce. Su gran parte del territorio urbanizzato, quello a valle, si potrà ricostruire, per una parte del restante territorio si potrà ricostruire allorquando si faranno le opere di messa in sicurezza, per un’altra parte, quella dove i rischi non sono mitigabili, bisognerà delocalizzare.
Abbiamo già varato tutte le regole e gli strumenti per poter delocalizzare o acquistando una casa sull’isola o trasferendo la cubatura dai luoghi insicuri a quelli sicuri o accedendo a un’iniziativa pubblica che abbiamo già predisposto di acquisto di cubature dismesse e ristrutturazione e cessione degli alloggi a coloro che ne hanno diritti.
Insomma, una ricostruzione sostenibile, innovativa, con riduzione del consumo del suolo, e quindi in sicurezza».