Lello Montuori, in veste di dirigente pubblico, ha risposto al 4WARD di Davide Conte.
Davide sempre con il massimo rispetto per chi esercita il buon diritto di analizzare e scrivere. Tanto più di avere un’opinione, peraltro garbatamente espressa come nel tuo stile. Come sai non sono approdato -nè prima nè dopo- alla corte di nessuno. Cerco solo di fare il mio dovere. A volte anche un po’ di più. È indubbio che non si possa fare bene interpretando molte parti. “Fa ciò che puoi. Avvenga ciò che deve” è da dodici anni il motto a cui mi ispiro. Ci sono senz’altro -sull’isola e fuori dell’isola- professionisti in grado di fare meglio di me e dei colleghi dirigenti che tu hai citato. Solo che purtroppo non si trovano al posto nostro in questo momento. E nelle condizioni in cui siamo non possiamo permetterci alcun potenziamento della squadra. Anzi con buona pace dei nostri interessati detrattori, allo scadere di questa amministrazione -rebus sic stantibus- andremo via anche noi per lasciare il posto a “nessuno” considerati i vincoli alle assunzioni e i limiti agli incarichi dirigenziali. È questa una responsabilità della politica, comune a tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi venti anni nel nostro Comune. Non aver voluto una classe dirigente stabile nel segno della continuità. Ma mi rendo conto che può essere stata una scelta ponderata. E non tocca a me giudicarla. Personalmente non me ne faccio un cruccio. Ho lasciato il Comune con le mie gambe due volte. Nel 2004 e nel 2007. La prima volta per due mesi. La seconda per due anni.E due volte sono ritornato. Metto in conto anche di non tornarci più. Ciascuno percorre la sua strada. Ma, per tornare ai tuoi rilievi, gli uomini mancano. Davvero. I volenterosi pure. Difficile trovare chi per un unico stipendio- sempre lo stesso per più di un decennio- accetta quattro incarichi quadruplicando le responsabilità, i rischi, i pensieri del risveglio ogni mattina. Non si tratta di essere eroi. Non servono e non sono mai serviti. Solo di avere il senso del dovere. Ci sono stati alcuni problemi con i vigili. Anche loro non se la passano benissimo. Sono pochi, molti di loro avanti con gli anni. Alcuni sono molto seri qualcuno un po’meno. Il posto di Comandante è vacante da parecchio, come sai. Mi è stato chiesto di assicurare per un periodo una forma di coordinamento dei quattro servizi in cui è suddiviso il Corpo. Ho detto si, sapendo di poter contare sulla collaborazione di chi mi ha preceduto e su quel minimo di distacco dalle abitudini di un gruppo di persone che non aspettava certo un nuovo Mosè per essere guidato nel Mar Rosso. Il resto, le presunte precettazioni, i regolamenti di conti, la presunta fiducia assoluta riposta dal capo nei suoi “accoliti” o se preferisci sideman sistemati in ogni dove, l’appartenenza al cerchio magico,per carità, sono efficaci immagini pittoresche da rotocalco che comprendo e mi fanno sorridere tanto più perché davvero assai distanti non solo dal vero ma anche dal verosimile. Il cerchio magico di solito è fatto di privilegiati. E io di privilegi non ne vedo. Più che altro vedo guai. Inseguire le emergenze. Tu sai quante ne affronta un amministratore pubblico. Allora consoliamoci. Chi verrà dopo di noi potrà far meglio. O forse solo capire quanto è stato difficile per chi c’è stato prima.
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Incollo di seguito la “risposta alla risposta” di Lello Montuori, che avevo già postato su Facebook poche ore fa, quando alla condivisione del mio 4WARD ho riscontrato il suo intervento.
Lello, una premessa è d’obbligo: ho fatto parte di quell’Amministrazione (e la maiuscola non è casuale) che per la prima volta, se non vado errato, Ti ha introdotto a pienissimo titolo in un ruolo del genere. E sono convinto tuttora (non c’è bisogno di dimostrarlo, perché lo dico e lo scrivo ovunque da sempre) che si è trattato della migliore intuizione che si potesse avere al riguardo. Non ho mai aspirato ad un potenziamento della squadra, ma solo per il bene del Paese ho sempre auspicato che il buon senso avesse la precedenza sulla diffidenza totale e sulla politica killer “ad escludendum” di chi guida il palazzo dal 2007 a tutt’oggi. Invece, anche dove possibile (sai bene che non è vero che “non si può ovunque”), si è preferito non dar spazio ad altri diversi dai nomi che ho fatto (in ragion minore includerei anche Paola Mazzella, Totty Marino ed Emilia Buono) e di cui Tu, evidentemente, sei parte integrante. Personalmente, con tutto il rispetto, non sono affatto sicuro che questa Tua (nobilissima, sia ben chiaro) visione del “senso del dovere” faccia bene al Paese. La penso diversamente, proprio perché ci sono passato e il tutto non può essere ridotto alla “mancata continuità”: lo stesso Giosi Ferrandino, prima di convincersi che il Tuo contributo potesse rivelarsi determinante anche per la sua amministrazione e che non fosse pregiudizievole il fatto che fossi una sorta di “creatura dell’avversario”, ha impiegato diverso tempo prima di chiamarTi in causa, al pari di buona parte dei dirigenti e funzionari “targati Brandi”. In tutta onestà, non riesco a rilevare alcunché di “pittoresco da rotocalco” in ciò che ho scritto: del resto, la verità è sotto gli occhi di tutti e nessuno di noi può avere la velleità di mistificarla o metterla in discussione.