Sabato 22 febbraio alle 10.30 si terrà a Villa Arbusto una manifestazione per installare una targa che ricorda la presenza di Lenin ad Ischia. Come da locandina allegata, parteciperanno relatori e saranno presenti giovani degli istituti superiori dell’isola oltre interessati, intellettuali, politici. Si allega anche il testo di un intervento che documenta l’arrivo del padre della Rivoluzione d’Ottobre ad Ischia nel 1910. Poiché la notizia ha un suo rilievo nazionale, visto che Lenin è stato ricordato fino ad oggi a Cavriago ed a Capri dove si trovano due suoi monumenti, si ringrazia per la collaborazione e per la pubblicazione.
Lenin ad Ischia
Nella seconda visita caprese del 1910, Lenin conobbe una giovane ereditiera, Cindy Morgan con la quale ebbe rapporti che non furono solo di amicizia. Con lei, organizzò tra l’altro, una minicrociera, nel golfo di Napoli col traghetto Tiffany che li portò a trascorrere tre giorni ad Ischia, al Grand Hotel Salus, nel comune di Lacco Ameno, per un breve ciclo di fanghi e bagni termali.
La notizia compare non solo nel volume di Pinardi “Lenin a Capri”, ma trova conferma anche nel libro dell’ex ministro Sangiuliano, ed è documentata perfino in una relazione che Churchill fa al Foreign Office, dove racconta di un viaggio Napoli-Capri e di aver ascoltato i discorsi fatti da Lenin e dalla sua compagna, seduti anch’essi all’aperto, sullo stesso traghetto “Mafalda”.
Churchill non sa che si tratta di Lenin ma lo descrive come un quarantenne di origine euroasiatica, con un forte accento russo e senza un capello in testa, mentre lei è ritenuta appartenente ad una famiglia americana di ceto medio. Churchill riporta anche brani del dialogo: lei dice che bisogna creare ovunque centri di assistenza, raccogliere fondi per lenire la sofferenza e Lenin risponde che non bisogna lenire la sofferenza e la povertà, ma bisogna abolirla, bisogna cambiare il mondo. Uno scambio di idee che conferma la posizione politica di Lenin al quale, il padre della ragazza aveva perfino promesso 1000 dollari al mese per dirigere la fabbrica di acciaio in America. Una proposta certamente allettante sulla quale Lenin cominciò a riflettere per decidere infine, che il suo compito era quella di andare avanti con la Rivoluzione.
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