venerdì, Aprile 18, 2025

L’ennesimo golpe mancato e Ischia Servizi | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 12 aprile 2025



La settimana scorsa si è tornato a parlare, anche se un po’ più in sordina e in chiave riservata agli addetti ai lavori e ai giornalisti ben informati e influenti come il nostro Direttore, del possibile imminente golpe al Comune di Ischia contro Enzo Ferrandino. Quando mi è stato riferito quasi “live” non ho fatto una piega, perché continuo ad essere convintissimo che al palazzo di Via Iasolino, nonostante tanti scontenti, non vi siano attributi sufficienti per mettere da parte l’attaccamento alla poltrona, alla bassa cucina e al timore di non venire mai più rieletti dopo oltre un anno di oblio con un commissario prefettizio. Non a caso, ho dato la precedenza ad argomenti di gran lunga più interessanti da ospitare nel 4WARD prima d’oggi, ma non per questo Vi priverò del racconto di come sarebbero andati i fatti.
Solita storia: intorno a Gianluca Trani, che vuoi o non vuoi resta al momento una figura di riferimento per il ruolo che riveste in consiglio e per il controllo della macchina amministrativa che il suo sindaco ancora gli consente, è stata imbastita una nuova riunione per convincere due di quegli scontenti a firmare la sfiducia, unendosi così alla sedicente nutrita lista di adesioni al progetto che il figlio di Gabriele vanterebbe già dalla sua, anche grazie alla regia del sindaco di Casamicciola, il quale non vedrebbe l’ora -se così fosse- di togliersi qualche “rapillo” dalla scarpa verso il suo ex vice e pupillo. Ma quando tutto sembrava volgere nel migliore dei modi, sembra che uno dei due consiglieri, uscendo dalla riunione, sia andato dritto dritto da Enzo Ferrandino a raccontargli tutto vendendosi la sua “fedeltà. L’altro consigliere scontento, invece, avrebbe continuato ad offrire la sua disponibilità all’attuale presidente del consiglio comunale, in cambio di una maggiore agibilità all’interno dell’ex Ischiambiente. Come e più di sempre, ognuno per sé e Dio per tutti!
“Schiattato” così l’ennesimo tentativo di colpo di mano ai danni del sindaco in carica, vorrei soffermarmi per un attimo proprio su Ischia Servizi, ovvero la partecipata che ai tempi di Franco Scotto d’Abusco partì col piede giusto per diventare un’eccellenza ischitana e un modello da imitare, ma progressivamente è scaduta sempre di più, giungendo ad oggi a quelli che possiamo tranquillamente definire i suoi minimi storici. Quando qualche anno fa fu nominato presidente il mio amico avvocato Massimo Stilla, pensai che Ferrandino l’avesse finalmente imbroccata, indipendentemente dai giochi politici che lo portarono a tale scelta. Ma come volevasi dimostrare, l’azione diligente e competente di Massimo, che aveva già portato a ridurre tanti sprechi, migliorare i bilanci e ottimizzare uomini e mezzi nel rispetto di chi si impegna, anche isolando i ben noti fannulloni senza sottostare al politico di turno, è durata lo spazio di un fine mandato, lasciando il posto agli appetiti del primo degli eletti. 
Ciononostante, l’azienda del pavone resta sempre il serbatoio elettorale più ambito da parte di certi politici di bassissima lega i quali, piuttosto che preoccuparsi del pessimo rapporto personale-azienda e delle difficoltà che questo e altri fattori arrecano alla qualità del servizio pubblico, cercano di avervi voce in capitolo ad ogni costo per quei cazzetti loro che nulla di buono portano al Paese. Intanto, aumentano i contenziosi dei dipendenti per il riconoscimento di livelli superiori, aumentano i costi della manutenzione automezzi e aumenta anche il gap tra l’efficienza delle attività, quella dei mezzi a disposizione e la forza residuale di una generazione di lavoratori che andrebbe progressivamente ringiovanita e motivata.

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