mercoledì, Dicembre 25, 2024

L’epoca aperta dalla Rivoluzione d’Ottobre perdura ancora

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Gianni Vuoso* | “Il secolo XX è marcato indelebilmente dalla Rivoluzione d’Ottobre. I revisionisti sovietici ne hanno fatto scempio e i revisionisti dei vari paesi cercano di oscurarla, minimizzarla, eppure i suoi ideali, i suoi insegnamenti, le sue proposte rimangono intatti e brillano come delle stelle. Finché in un solo angolo della Terra vi sarà  l’imperialismo e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo la via dell’Ottobre avrà ancora qualcosa da dire, sarà essa che squarcerà  le tenebre e guiderà  il proletariato verso la luce.”
Così Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI al 2° Congresso nazionale del Partito.
Oggi, le sue parole sono ancora valide, in occasione del 98° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre del 7 Novembre 1917.
E con queste parole, l’Organizzazione isola d’Ischia del PMLI intende ricordare questo importante anniversario, quei famosi “dieci giorni che cambiarono il mondo” come scrisse John Reed, l’unico giornalista occidentale che ebbe modo di seguire personalmente quegli eventi, sui quali la scuola e i lavoratori dovrebbero oggi specialmente, porre la massima attenzione.
Cosa accadde 98 anni fa in Russia?
Il 25 ottobre (secondo il calendario allora vigente) del 1917, accadde un evento memorabile e senza precedenti, che marca indelebilmente la storia dell’umanità. Si tratta della Grande Rivoluzione Socialista russa. Lenin lancia l’insurrezione dopo aver constatato che i bolscevichi avevano ottenuto la maggioranza nei Soviet dei deputati operai e soldati di Mosca e Pietrogrado.
Nel Comitato centrale del Partito si opposero Kamenev e Zinoviev che resero pubblica la loro posizione. Trotzki propose di non cominciare l’insurrezione prima dell’apertura del 2° Congresso dei Soviet. La proposta fu respinta perché voleva dire far sapere in anticipo la data ed avvertire il governo di Kerenski.
L’insurrezione fu diretta praticamente dal Comitato militare rivoluzionario presso il Soviet di Pietrogrado costituito dal Centro del Partito diretto da Stalin.
Nella notte dal 25 al 26 ottobre gli operai, i soldati e i marinai rivoluzionari assalirono il Palazzo d’Inverno dove erano asserragliati i governanti e li arrestarono. Kerenski riuscì a fuggire travestito da donna.
Il 2° Congresso dei Soviet proclamò che il potere passava interamente nelle mani dei Soviet. Questo approvò il decreto sulla pace e il decreto sulla terra e costituì il primo governo sovietico, il Consiglio dei Commissari del popolo, composto interamente dai bolscevichi. Lenin ne fu eletto presidente.
Inizia così la storia gloriosa della prima dittatura del proletariato nel mondo.
Stalin ebbe a dire che “la Rivoluzione d’ottobre ha aperto una nuova epoca, l’epoca delle rivoluzioni proletarie nei paesi dell’imperialismo”.
Un’epoca che ancora perdura, nonostante che i revisionisti abbiano cancellato gli Stati socialisti e i partiti storici comunisti. Un’epoca che i revisionisti, con alla testa Krusciov, e qui in Italia Togliatti, consideravano superata lanciando le “vie nazionali e parlamentari al socialismo”. Mentre Mao affermava il contrario, dimostrando che siamo ancora nell’epoca dell’imperialismo e della rivoluzione proletaria e che il “potere politico nasce dalla canna del fucile”.
In Italia solo i primi pionieri del PMLI raccolsero questo messaggio di Mao, era il 1967, e ingaggiarono una strenua lotta contro i revisionisti italiani per rilanciare la via dell’Ottobre. Da allora, stiamo lavorando senza stancarci e con la stessa fiducia di ieri per risvegliare il proletariato, per fargli prendere coscienza di essere una classe per sé, per fargli adottare la concezione proletaria del mondo, cioè il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, assolutamente necessaria per trasformare il mondo e se stessi, per spingerlo sulla via dell’Ottobre, che comprende anche la lotta di classe per la soluzione dei problemi di ogni giorno e il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro.
Il XX Congresso del PCUS del febbraio 1956, segna l’inizio della restaurazione del capitalismo in Urss, fino agli anni ’70. Tra le questioni fondamentali che dividevano i marxisti-leninisti dai revisionisti c’era quella se il passaggio al socialismo dovesse avvenire pacificamente per mezzo del parlamento borghese o per via rivoluzionaria. Dopo gli anni ’70, soprattutto dopo la morte di Mao, i revisionisti moderni dei vari paesi, compresi quelli italiani guidati da Berlinguer e dai suoi successori, gettarono completamente la maschera facendo cadere ogni riferimento alla conquista del socialismo sia pure per via parlamentare. Nessun partito falso comunista, compresi PRC, PdCI e quelli in via di costituzione, pone più la questione del socialismo. Con simili partiti il capitalismo non ha nulla da temere.
Stalin afferma inoltre: “È impossibile finirla col capitalismo, senza aver posto fine al socialdemocraticismo nel movimento operaio”.
Noi, riferendoci all’attuale situazione italiana, possiamo concludere con queste parole: È impossibile farla finita col capitalismo italiano, senza aver liberato il proletariato dagli imbroglioni politici vestiti da comunisti, la cui politica non è più nemmeno socialdemocratica bensì liberale. Solo così potremo realizzare l’Ottobre in Italia.
Impariamo da Lenin, da Stalin e dai bolscevichi russi! Il loro insegnamento è quello più valido per sbarazzarci di tanti imbroglioni, per pensare di poter costruire il socialismo anche in Italia. Non è anacronistico pensare un futuro socialista perché le disuguaglianze, le ingiustizie, l’arroganza del capitalismo sono oggi ancora, il male del secolo e non è un male anacronistico. Ecco perché dobbiamo abbatterlo. Ma non certamente con le sceneggiate del parlamentarismo e con le sagre elettorali, ma solo rivoltando il tavolo, percorrendo la sola via possibile per cambiare, quella rivoluzionaria.
*per l’Organizzazione isola d’Ischia del PMLI

1 COMMENT

  1. Và ricordato ,altresì, che due dugnitari dell’Impero Prussiano incontrarono,nel dicembre 1916,segretamente,Lenin e Stalin,la Prussia,con il consenso del Kaiser Guglielmo e dell’imperatore dell’Austria -Ungheria,di sostenere il tentativo insurrezionale,del LElin con l’impegno di cessare di lottare contro la Germania e l’Austria,con ciò furono versati in un conto cifrato Svizzero l’equivalente di Duemiliardi di euro.Documento reso noto lo’annp scorso dalla BCE insieme a tanti documenti storici delle banche centrali componenti l’Europa.Occorre ben rammentare che quella del Maggio 1917,ad opera dei social democratici,guidati dal maresciallo Kerenski,fù la vera rivoluzione,spontanea,genuina, che portò all’arresto dello zar e della sua famiglia,che rimise in gioco la democrazia bandendo libere elezione ,ove i bolscevichi,che significa minoranza ebbero pochi seggi nella nuova Duma,bè la Stria segue binari diversi dai sentimenti e dalla passione politica,oggi possiamo dirlo perchè una certa ideologia totalitaria è finita così come era sorta.

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