venerdì, Dicembre 27, 2024

L’ex Longo: «Se segno non esulto. Con Carlino in società sarei rimasto a Ischia a vita»

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Alessandro Mollo | Pensa, parla e tifa come se fosse un ischitano. E un po’ lo è, sebbene la carta di identità ci ricordi le sue origini pugliesi. Nonostante i dodici mesi passati lontano dal Mazzella, a girovagare tra Matera e Pagani, Lorenzo Longo non ha dimenticato quel legame profondo che l’ha legato a doppio filo e tuttora lo lega alla piazza gialloblu. 10 gol nell’anno della indimenticabile vittoria in quarta serie, tre centri e prestazioni convincenti nella stagione successiva in Lega Pro. E se fosse dipeso soltanto da lui, l’avventura sull’isola sarebbe continuata.
“Sarà emozionante tornare dopo due anni al Mazzella, sarà una partita speciale. Nonostante le emozioni, cercherò di affrontarla – afferma Longo – con lo stesso approccio delle altre gare, perché sono un professionista serio. Se dovessi segnare non esulterei per rispetto dell’Ischia e degli ischitani”.
Avevi un legame molto forte con la piazza isclana. E da quanto sento, è rimasto immutato.
“Devo tanto all’Ischia e ai suoi tifosi. Per me è stato un trampolino di lancio. Dopo due anni sull’isola ricchi di soddisfazioni, l’anno scorso è stato un po’ particolare. Sarei voluto tornare, ma non c’ è stata la possibilità. Ora sono al Melfi, e qui mi trovo bene”.
Qual è il momento in maglia gialloblu che ricordi con maggior piacere?
“Ce ne sono tanti di momenti belli trascorsi sull’isola. Scelgo il gol segnato contro il Gladiator perché era una giornata di festa. Ricordo che i tifosi gialloblu tenevano molto a quella gara, lo stadio era una bolgia, non avevo mai giocato davanti ad un pubblico così numeroso. Dopo 35’ minuti vincevamo già 3 a 0 e quando ripenso al boato dei tifosi mi viene ancora oggi la pelle d’oca”.
Perché, nonostante la tua volontà, il tuo ritorno ad Ischia non si è mai concretizzato?
“Credo sia dipeso dai nuovi ingressi societari. Se Carlino non fosse uscito dai quadri societari dell’Ischia, credo sarei rimasto lì tutta la vita. Forse i nuovi soci non puntavano su di me, e nessuno si presentò per formulare un’offerta alle buste. Ci rimasi molto male, anche se partire poi in ritiro con il Bari è stata una grande occasione. Il mio cuore però mi diceva di restare ad Ischia. Ci tengo alla squadra gialloblu e ancor oggi, appena posso, la seguo”.
Dell’Ischia Isolaverde di Bitetto cosa pensi?
“E’ una bella squadra. Ora vive una situazione di emergenza, ma ha signori calciatori come Mancino, Fall, Kanute. Sono molto contento per Gennaro Armeno, diventato il simbolo ed il capitano della squadra isclana. Gennaro è un bravo ragazzo, tiene a quei colori, e ha grande qualità. E Bitetto è un allenatore molto preparato”:
Armeno sta giocando una grande stagione. Anche tu ti stai comportando molto bene con la maglia del Melfi
“La società sta riponendo in me grande fiducia. Sono partito alla grande, grazie anche al lavoro del prof. Albarella che ho ritrovato e che domenica vivrà anche lui una giornata particolare. E mi auguro di continuare così. Palumbo e Del Vecchio sono due allenatori molto bravi”.
Anche quest’anno il Melfi è tra le rivelazioni del campionato.
“Il merito è anche del direttore Di Bari, una grande persona ancor prima che un bravo ds. Neppure noi ci aspettavamo una partenza così positiva, anche perché il calendario ci ha messo davanti squadre come Juve Stabia, Foggia, Casertana, Benevento e poi la Lupa Castelli. Conquistare sei punti in casa contro Benevento e Juve Stabia rappresenta un ottimo risultato. Ora ci attendono squadre alla nostra portata e sono curioso di vedere come ci comporteremo. Dobbiamo toglierci il “mal di trasferta”: lontano da Melfi non abbiamo conquistato alcun punto”.
Domenica affronterete un’Ischia decimata dalle assenze.
“Il mister ci tiene in allerta: non vuole che pensiamo ad un’Ischia in emergenza. I gialloblu hanno carattere, come hanno dimostrato anche nella trasferta messinese. E quando una squadra ha carattere, lo tira fuori nei momenti di difficoltà. Noi verremo ad Ischia per provare a conquistare la vittoria. Il nostro atteggiamento non cambia, è sempre lo stesso. In casa e fuori”.

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