Il gip ha convalidato, ma ha accolto la tesi che la droga servisse ad allietare la vacanza sull’isola
Sono stati interrogati dal giudice per le indagini preliminari nel carcere di Poggioreale i due napoletani tratti in arresto la settimana scorsa dai carabinieri della Stazione di Forio, al comando del maresciallo aiutante Alessandro Pagliaroni. Pasquale Piscopo e Marco Napolitano, che si erano trasferiti momentaneamente sull’isola d’Ischia per mettere su una fiorente attività di possesso di sostanze stupefacenti, sono stati rimessi in libertà dal giudice, che ha convalidato l’arresto, ma ha rigettato la richiesta di applicazione di misura cautelare.
I due hanno respinto l’accusa di essersi trasferiti a Forio e di aver preso in fitto una piccola abitazione allo scopo di rendere più efficace la vendita di sostanza stupefacente di tipo marijuana, che è stata trovata in loro possesso durante una perquisizione domiciliare. Entrambi hanno spiegato che la loro permanenza a Forio era legata perlopiù ad un periodo di “riposo”, di starsene un po’ più tranquilli rispetto al caos della città e in quella decisione era compresa anche la consumazione di spinelli acquistati prima di trasferirsi. Tenendo a precisare inoltre che al momento del blitz dei carabinieri non stavano svolgendo alcuna attività illecita, tant’è vero che il grosso della marijuana è stata rinvenuta nelle quattro mura domestiche.
Il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto di accogliere questa ricostruzione parziale della vicenda e ne ha ordinato la remissione in libertà. La tesi difensiva contrasta, però, con le risultanze investigative che descrivono i fatti in modo del tutto diverso e dalle quali emergerebbe un particolare attivismo teso ad allacciare più rapporti frequentando assiduamente un esercizio pubblico.