Il gip Carola, pur convalidando l’arresto del ventenne lacchese, non ha emesso alcuna misura restrittiva
Si è proceduto alla convalida dell’arresto di Antonio Schiazzano nel carcere di Poggioreale, dove è stato ristretto nel pomeriggio di venerdì scorso. Con l’accusa di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti. I carabinieri infatti avevano fermato il ventenne lacchese allo sbarco dal traghetto, trovandolo in possesso di dieci stecchette di hashish per un peso complessivo di 82 grammi più un bilancino elettronico tascabile. Le risposte dello Schiazzano, incensurato, hanno convinto il gip Pietro Carola a respingere la richiesta avanzata dalla procura della Repubblica di applicazione di una misura cautelare sulla base degli elementi raccolti dalla polizia giudiziaria della Benemerita che aveva proceduto al suo fermo. E’ stata disposta la scarcerazione e “rifiutando” di emettere un provvedimento meno afflittivo (obbligo di presentazione ai carabinieri per la firma o l’obbligo di dimora nel comune di residenza).
Un’udienza di convalida che ha ripercorso la fase delle attività di indagini che sono state riportate minuziosamente nella comunicazione notizia di reato trasmessa dagli uomini del Nucleo operativo. Lo Schiazzano ha voluto soprattutto sottolineare che quelle dieci stecchette di hashish erano state da lui acquistate per uso personale. E sulla richiesta di chiarimenti del perché ne avesse acquistato nella misura di 82 grammi, ha risposto per essere più “tranquillo”, per non doversi spostare con una certa frequenza dall’isola d’Ischia per raggiungere la terraferma.
Il provvedimento di scarcerazione è stato eseguito dalla polizia penitenziaria nelle ore successive, consentendo ad Antonio Schiazzano di poter lasciare il carcere di Poggioreale nelle prime ore pomeridiane per fare ritorno sull’isola d’Ischia. Gli atti sono stati nuovamente trasmessi al pubblico ministero che dovrà decidere se esperire o meno nuove indagini o se procedere in tempi stretti ad una richiesta di giudizio immediato che dovrà essere autorizzato da altro giudice per le indagini preliminari.