Pochi giorni fa una signora molto distinta che mi ha chiamato per nome ma che, probabilmente a causa di occhiali da sole e cappello, non ho riconosciuto, mi ha avvicinato all’angolo tra Via Luigi Bichelli e Via Francesco Buonocore, esortandomi a “fare qualcosa” al Comune per l’ormai insostenibile invivibilità di quella zona. Alla signora, ricordandole che sono ormai quasi dodici anni che mi sono tirato fuori dall’amministrazione pubblica locale, ho promesso che avrei dedicato un 4WARD all’argomento. Ed eccomi qua!
Che il territorio comunale di Ischia sia ormai da tempo fuori controllo a causa della pochezza dell’amministrazione di Enzo Ferrandino è storia vecchia, al cui riguardo Vi ho scritto spesso e per ben più di un motivo. E fin quando le difficoltà sorgessero solo nelle zone periferiche o pedemontane, ci si potrebbe rifugiare nel solito mood “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” che, inutile dirlo, è solo un’inutile scorciatoia da deboli. Ma se i problemi nascono, invece, in pieno centro e, come se non bastasse, durante l’inverno, in una zona dove già d’estate sono proprio certe frequentazioni a dir poco ruspanti a fare la differenza (in negativo, s’intende), allora credo che sindaco e compagni qualche esame di coscienza in più dovrebbero compierlo.
Proprio Via Luigi Bichelli, strada particolarmente stretta benché a senso unico, posta tra due fabbricati e tutt’altro che lunga per favorire certe accelerazioni, pare stia raggiungendo livelli di invivibilità incredibili, con veicoli sfreccianti nottetempo ad alta velocità e rumorosità. La signora si poneva il problema di installare dei dissuasori per rallentare queste manifestazioni di guida sfrenata e molesta per il legittimo riposo altrui, ben sapendo che di lì a poco di certo sarebbero tantissimi altri i punti del nostro sistema viario a chiedere lo stesso provvedimento, visto il livello di inciviltà stradale che abbiamo raggiunto dalle nostre parti.
I nostri attuali inquilini di Via Iasolino sanno sbagliare benissimo da soli e questo lo sappiamo perfettamente. Tuttavia, perché di tanto in tanto non si crea un momento d’ascolto con il Paese e i suoi abitanti, in modo da provare (non dico riuscire) ad andare incontro alle legittime istanze di tutti? Non dico la nomina ad hoc di un Assessore al Territorio come fu il grande prof. Antonio Barile nell’Amministrazione Brandi, ma almeno un atto di buona volontà… o no?