Gaetano Di Meglio | Il “Telese” si può ormai definire una scuola all’avanguardia. Ma il nuovo corso dell’istituto professionale e i risultati fin qui conseguiti risultano ancora più importanti se valutati nel contesto in cui il preside Sironi, tutti i suoi collaboratori e gli studenti si trovano ad operare. Quello di una realtà scolastica che deve ancora fare i conti con lacune che dipendono dalla politica e dalla burocrazia, ovvero la carenza di aule. E per il quale Sironi non nasconde l’amarezza e un pizzico di polemica
Preside, al “Telese” è tutto più difficile. Vi manca il pane sotto i denti, come si suol dire, ovvero vi mancano le aule e gli spazi.
«Si, al “Telese” è tutto più difficile perché siamo una scuola complessa. E chi conosce gli istituti professionali lo sa. Siamo un alberghiero, che è un tipo di istituto particolarmente complesso per il tipo di laboratori e di produzione che fa. E nel caso di specie del “Telese”, abbiamo i doppi turni ormai da vent’anni.
Credo che a Ischia la questione di togliere i doppi turni al “Telese” dovrebbe rappresentare la priorità. A parole tutti dicono che lo sviluppo della scuola alberghiera è il volano dell’innovazione e della crescita professionale, ed è vero. Però poi, nei fatti, mi devo scontrare con l’evidenza che nessuno mette veramente al centro il problema delle aule del “Telese”.
Devo dire che la cosa che più mi sconcerta è che questa questione va avanti da vent’anni, Non è un problema recente, figlio di scelte di oggi, no. Sono vent’anni che facciamo doppi i turni. Mi chiedo se è perché siamo troppo bravi a risolvere i problemi, per cui, come dire, nessuno ci sta a sentire o, perché si pensa “tanto quelli poi comunque ce la fanno”. Però è stancante e, soprattutto, voglio ribadire che gli studenti e le studentesse del “Telese” meritano attenzione perché contribuiscono allo sviluppo del paese, con la professionalità e il prestigio che danno alle isole di Ischia e Procida. E non voglio fare i soliti nomi, perché ce ne sono tanti. La sottovalutazione di tutto questo, secondo me, è molto grave».
Una situazione che penalizza soprattutto gli studenti: «Non si tratta dello sfizio del dirigente scolastico che ha aperto qualche classe in più, o il nuovo indirizzo che nasce. Ripeto: sono vent’anni che al “Telese” si fanno i doppi turni. Poi siamo stati bravi a cavarcela? Si, ma non credo sia giusto, e lo dico anche a chi è uscito da questo istituto. Non è stato giusto. Perché, checché se ne dica, è vero che il pomeriggio facciamo i lavoratori, cerchiamo di inventarci dell’attività, ma non è giusto che un ragazzo del “Telese”, a differenza degli studenti di altri istituti, debba organizzare la propria vita sapendo che il pomeriggio deve stare a scuola. Per questo motivo continuo a ripetere che non è giusto, e un pizzico di rabbia nasce proprio dal fatto che è da vent’anni che nulla è cambiato, mica da un anno… Quindi credo che sia arrivato il tempo di pensare a delle soluzioni per il “Telese”, indipendentemente dagli altri istituti».
Questioni complesse, in Italia. Ma che a un dirigente scolastico che tanto si è impegnato per ridare slancio al suo istituto provocano una comprensibile amarezza: «Un’altra circostanza che mi fa rabbia è che c’è chi ci risponde che devono essere risolti i problemi di altre scuole e automaticamente saranno risolti anche i nostri. Io non entro, nel merito degli altri istituti, ma dopo vent’anni credo che sia lecito pretendere le aule, e non dico neanche altro. Pretendere, in maniera autonoma, le aule al “Telese”.
Poi siamo bravi, si! Facciamo i laboratori, si! Abbiamo i 100 e le lodi, si! Abbiamo le certificazioni, si! Andremo alla Grimaldi e al Pizza Tour, tutto va bene, ma non credo sia giusto continuare così. Non dico per il lavoro che fa il preside né per il personale della scuola, ma è ingiusto nei confronti degli studenti e delle studentesse dell’Alberghiero, che danno lustro a Ischia e Procida perché la verità è questa: danno lustro a Ischia e Procida e non è giusto che ogni anno dobbiamo arrabattarci e inventarci le soluzioni. Il “Telese” dà un grande contributo a questo territorio e, insisto, non è un anno, ma sono vent’anni che il problema non si risolve. In vent’anni, in altri Paesi, avrebbero costruito non una, ma dieci scuole…».
Un anno intero a fare pubblicità per fare gli iscritti per togliere alunni agli altri istituti e non avete aule da 20 anni. Ma poi tutti questi cuochi e camerieri dove dovrebbero lavorare?
ma che istituto è? Continua a essere da sempre ricettacolo di ragazzi che tutto faranno tranne che cercare occupazione in alberghi, bar , ristoranti e altro e non perchè non ci sia lavoro, ma perchè sono ragazzi che molto probabilmente se non avessereo scelto l’alberghiero, non avrebbero continuato il loro ciclo di studi. Ma veramente continuate a pensare che siete l’eccellenza???? Confrontatevi con istituti vostri pari su altre località turistiche e vi renderete conto della vostra assurda pochezza, corpo docente in primis.
Azz, però ci ha impiegato solo vent’anni per capire che l’istituto è carente, penso che sia carente il preside, che , attenzione ogni mese stende la manina per prendere un lauto stipendio, che può superare i 100.000 mila euroni al mese, più quello che non riesce a spendere, annualmente. Grazie preside, buona continuazione