domenica, Settembre 8, 2024

Loreta Pisani: “Le frasi del sindaco Pascale mi hanno intimorita e messa alla gogna”

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"In siffatta maniera, inoltre, il Sindaco Pascale ha voluto darmi un avviso a in quanto ha sostenuto ancora che ci "sono gli estremi per potere applicare sanzioni disciplinari". Io ritengo che questa sia un "diktat", che viola i principi della democrazia e della dialettica poiché deve essere garantito il diritto alla critica e alla contestazione come avviene nel resto dell’isola e d’Italia dove è prassi ordinaria."

Il sindaco di Lacco Ameno ha una strana idea del diritto nonostante sia uno di quelli che, in materie complesse come, ad esempio l’abusivismo, ha sempre mostrato una conoscenza abbastanza profonda. Leggendo le parole di Loreta Pisani e avendo avuto modo di leggere quanto lo stesso sindaco aveva dichiarato al compagno di cene casamicciolese, tuttavia, viene fuori una posizione poco consona al profilo di Giacomo Pascale. O la famosa intervista era post vino e limoncello oppure, cosa peggiore, era una chiarissima intimidazione ad una dipendente del comune di Lacco Ameno.

Una intimidazione che un sindaco non si può permettere perché, prima di ogni cosa, lede il diritto di ogni dipendente di far valere i propri di diritti. Diventa davvero assurdo prendere coscienza di quanto il sindaco abbia perso il solito bon ton che lo contraddistingue. L’uomo sempre in prima linea, quello che riesce a stare sempre in posizione privilegiata per foto opportunity e momenti da celebrare, perde credibilità quando mischia il privato con il pubblico. Quando non riesce a riconoscere quei confini che lui conosce benissimo. Davvero dobbiamo credere che il sindaco ignori che è una facoltà, legittima, ricorrere al TAR contro una delibera o una determina del proprio comune? Davvero dobbiamo credere che il sindaco di Lacco Ameno, quello a cui piace ricordare di aver avuto, per una notte, i “Poteri di Costantino V”, abbia confuso la pubblica amministrazione di Lacco Ameno con un “baronato” (se mai esistesse)?

Loreta Pisani ha ritenuto lesivo dei suoi diritti gli atti promossi dalla pubblica amministrazione e, in totale libertà e legittimità, ha adito il Tribunale Amministrativo. Sì, è vero, il giudice ha accolto le tesi della difesa di un’altra dipendente dell’Ente e ha legittimato l’azione degli uffici, ma ciò non toglie che la Pisani avesse tutti i motivi per farlo. E, anzi, giusto per ricordarlo al Barone, c’è ancora la possibilità che la Pisani ricorra al Consiglio di Stato. E lo farà nella libertà che le viene riconosciuta dalla Costituzione Italiane e dalle leggi in vigore. E, siamo certi, che l’unica cosa che la Costituzione e le leggi in vigore non consentono siano le intimidazioni del datore di lavoro! Perché, è chiaro, di questo si tratta.

Il vero problema è che in tutta questa storia, purtroppo, di interessi pubblici non se ne vedono. Perché sono coperti da una montagna di interessi privati.
Ad esempio, come mai il sindaco non ha trovato fuori luogo l’intervento dell’altra dipendente che si è difesa al TAR? Forse ci sono dipendenti che obbediscono e altri che fanno valere il diritto? O meglio, vuoi vedere che a Lacco Ameno ci sono dipendenti con più diritti rispetto ad altri? Misteri della torre….

LA LETTERA DI LORETA PISANI

Egregio Direttore,
lei ha dedicato ampi servizi giornalistici alla vicenda del concorso del Nuovo Funzionario della Polizia Municipale di Lacco Ameno.
Prima di chiederle ospitalità ho meditato a lungo sulla opportunità o meno di questa esposizione pubblica in quanto non solo sono coinvolta personalmente nella vicenda, ma sono stata messa alla gogna pubblica per presunto comportamento irrispettoso verso la Pubblica Amministrazione da cui dipendo e per avere arrecato danno al mio Comune, che sarò chiamata a risarcire.
Sono queste affermazioni del Sindaco Giacomo Pascale che in una intervista ad un quotidiano locale del 9 Giugno ne ha dette a “più non posso” con espresso riferimento alla mia persona, che come impiegata del Comune ho avuto l’ardire di impugnare gli atti al TAR.

PROCEDURA INDETTA PRIMA DELLA LAUREA
La verità, purtroppo, è che io sono di carattere aperto e franco e, quindi, ho annunciato in ufficio che mi sarei laureata in Giurisprudenza nel mese di Aprile di questo anno.
La notizia ha, quindi, determinato che a “tamburo battente” sia stato indetto il bando di concorso interno per la copertura del posto di Funzionario della Polizia Municipale, che domani potrà ascendere anche al compito di dirigente del Corpo di P.M.
La procedura posta in essere il giorno 8 Marzo di quest’ anno è apparsa a me e a tant’altri (non si fa mai male ad essere malpensanti) che la particolare “speditezza” dell’Ufficio Amministrativo competente, sia stata dettata della malcelata decisione di non consentirmi di partecipare a tale concorso, con il privilegio della laurea in giurisprudenza.
Ho, quindi, impugnato gli atti innanzi al Tar della Campania e la sesta sezione ha deciso di non sospendere l’espletamento della procedura e per la peculiarità del procedimento innescato stabilendo anche di compensare le spese.
Pertanto, la pretesa del Sindaco Pascale che “chi ha sbagliato paghi” non ha senso logico e giuridico perché le spese sono state compensate.

VIOLENZA MORALE
Ma mi preme porre in risalto che l’impugnazione degli atti è un mio diritto e delle rappresentanze sindacali dell’ente, per cui non è affatto “assurdo, abnorme, del tutto fuori luogo che un funzionario e una dipendente pubblica denuncino il sindaco”. Questa affermazione del Sindaco Pascale è estremamente grave, ha natura intimidatoria, creando panico e disagio, non sentendomi più garantita dalla amministrazione, mi sono sentita sottoposta ad una violenza morale che mi ha creato uno stato di soggezione e di paura nel difendere i miei diritti. Se, poi, il Sindaco non ha inteso riferirsi al mio ricorso al TAR, ma ad altre azioni giudiziarie di cui non vi è notizia pubblica, è ancora più grave perché significa che egli è a conoscenza di dati processuali che sono segreti e quindi, è inspiegabile che ne sia a conoscenza e la sottoscritta ne è ignara.

In parole povere, egli non si rende conto di violare il segreto istruttorio che per lui ne costituirebbe un dovere!!
E’ paradossale ma così è!
In siffatta maniera, inoltre, il Sindaco Pascale ha voluto darmi un avviso a in quanto ha sostenuto ancora che ci “sono gli estremi per potere applicare sanzioni disciplinari”.
Io ritengo che questa sia un “diktat”, che viola i principi della democrazia e della dialettica poiché deve essere garantito il diritto alla critica e alla contestazione come avviene nel resto dell’isola e d’Italia dove è prassi ordinaria.
Per questo motivo ho rassegnato le dimissioni da rappresentante sindacale perché in buona sostanza il rappresentante dei dipendenti deve essere libero di agire, di confrontarsi anche giudiziariamente con l’amministrazione, di valutare in autonomia la legittimità degli atti e di contestarli se necessari. Purtroppo, non ho più la serenità, sono intimorita e non potrei più coprire degnamente il ruolo di rappresentante sindacale.

LA DECISIONE DEL TAR
Fatta tale precisazione sul piano della correttezza, devo rilevare che la motivazione della Sesta Sezione del Tar della Campania, ha ritenuto che le determine, adottate per l’espletamento della procedura di mobilità interna per la copertura del posto di funzionario della Polizia Municipale, siano legittime nella parte in cui prevedono – anche per la progressione verticale – che i concorrenti siano muniti del diploma di laurea. E’, in sintesi, il potere discrezionale della Pubblica Amministrazione che si vuole avvalere di tale facoltà, ma sarebbe stato giusto prevedere – proprio allo scopo di garantire competenza e professionalità del servizio da parte del futuro Funzionario – che esso fosse munito della laurea in giurisprudenza.
Ma così non è stato a Lacco Ameno, contrariamente alla prassi di tutti gli altri Comuni; si è previsto che la laurea possa essere anche diversa e questo non mi sembra giusto, a mio giudizio è stata una scelta operata dalla giunta comunale senza interesse pubblico da salvaguardare e senza idonea motivazione prevedendo “anticipatamente” quale fosse il dipendente già in servizio che avrebbe partecipato. Infatti, non ci vuole certamente la chiromante per leggere nelle carte nomi e identificare le persone.

IN OLTRE 20 ANNI NESSUNA NOTA DI ADDEBITO
Il Sindaco Pascale, quindi, prima di affermare che “è fuori luogo che un dipendente comunale impugni gli atti amministrativi dell’amministrazione comunale… e della quale percepisce uno stipendio” e che la sottoscritta “dovrebbe dedicare energie ad occuparsi dei servizi da offrire ai cittadini e a rispettare le linee di indirizzo dettate dalla Amministrazione e non certo a fare “comunella” e portare il sindaco in Tribunale”, farebbe bene ad indicare quando la sottoscritta ha ricevuto addebito di inadempimento ai doveri di ufficio; farebbe bene a ripercorrere la storia degli uffici della Polizia Municipale di Lacco Ameno, la scrivente è in servizio da oltre 20 anni, con discrezione ed umiltà ha prestato la propria opera nel settore della Polizia Municipale, non ha mai cercato visibilità esterna, ha acquisito competenza e speditezza nell’espletamento dei compiti della vigilanza e dell’intero procedimento sanzionatorio sia del vigente Codice della Strada, sia per quello delle ordinanze sindacali e regolamenti comunali, evitando brutte figure al Comune che ha l’onore di rappresentare.

Nelle analisi delle schede di valutazione annuali delle performance, la scrivente non ha ricevuto mai censure o giudizi di insufficienza del proprio rendimento ed il Sindaco dovrebbe darmi un plauso pubblico invece di accusarmi, gratuitamente e senza elementi, di non utilizzare le mie energie a servizio dell’ente. Evidentemente la sua sfuriata pubblica è indice di poco rispetto personale e professionale che non può essere diretta nei miei confronti. Personalmente, io andrò per la mia strada, non mi lascerò intimidire e continuerò a servire l’Ente con scrupolo e senso del dovere come oggi, ed esigo proprio per questo che mi sia portato rispetto e mi difenderò a testa alta in tutte le opportune sedi.
Cordialmente la ringrazio per la ospitalità e per l’apprezzabile ruolo che lei svolge per la informazione data alla isola di Ischia.

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1 COMMENT

  1. al Barone interessa piu’un alzata di mano di Giovanni Zavota o i Diritti di Loredana Pisani ??????ai posteri ardua sentenza

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