venerdì, Gennaio 3, 2025

LUIGI AMATO ISOLANO DELL’ANNO 2024

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Il Real Forio vittorioso è frutto della sua passione e del suo impegno. In un 2024 povero di protagonisti e contrassegnato dall’appiattimento della politica spicca la sua impresa e lo spirito con cui è stata ottenuta. Dalla salvezza all’ultimo secondo dell’ultima partita al secondo posto in classifica nel girone di andata con 13 risultati positivi di fila. Risultati che hanno risvegliato l’entusiasmo della comunità

Isolano dell’anno. Eleggere una persona che, nel mondo variegato della nostra isola, possa interpretare il senso pieno del titolo di cui stiamo parlando non è cosa semplice. Questo 2024 è stato un anno particolare, come tanti altri della nostra storia. Un anno che ha visto diverse fasi, che è stato caratterizzato da molteplici episodi e che, tuttavia, va analizzato nella sua complessità.
Un anno particolare, dicevamo, che ha offerto poco in termini di protagonisti. Viviamo una fase piatta della nostra società. La crisi della politica si rispecchia in quella che è la società; la carenza di protagonisti nella scena politica, oltre a portare un appiattimento del dibattito, purtroppo, porta anche ad una frammentazione di tutti gli altri ambiti.

Tuttavia, per rispettare quella che è una sorta di tradizione che si lega anche alla nostra linea editoriale (l’informazione ispirata ai valori del giornalismo di Domenico Di Meglio), abbiamo seguito un ragionamento che, per quanto abbia un ambito ristretto, riesce ad interpretare anche un senso comune di soddisfazione che travalica la sua stessa dimensione. Per noi de Il Dispari, Luigi Amato, il presidente del Real Forio è l’isolano dell’anno.
Prima di arrivare alla motivazione che ci ha spinto a valutare Amato, è necessaria una premessa: abbiamo volutamente escluso dalle nostre valutazioni i protagonisti di questa fase politica dall’isola.

Tutti viviamo la sensazione (o la certezza) che Forio oggi sia la comunità e la piazza (intesa in senso largo) che riscuote maggior successo. Una piazza che riesce ad essere attraente, inclusiva, interessante da un punto di vista commerciale, instagrammabile (per usare un valore molto in voga) e di successo. Una piazza che non si è assuefatta all’andamento lento delle altre municipalità e che conserva ancora quella vitalità, soprattutto, politica che non fa mai male.
In questa ottica, la scelta di Luigi Amato quale isolano dell’anno si richiama anche a questa valutazione. Una valutazione che riesca a unire tutti gli aspetti della nostra comunità, che riesca a interpretare quel senso di vittoria (inteso in senso largo) che vive Forio rispetto agli altri comuni.
Luigi Amato, volendo allargare il discorso e i confini del ragionamento, è quel protagonista che riesce ad incarnare questo sentimento. Un sentimento di consapevolezza e di prospettiva che si percepisce e si respira facilmente, non solo a Forio.

PERCHE’ ISOLANO DELL’ANNO

Se non avesse perso e se non avesse toccato (quasi) il fondo, Luigi Amato non incarnerebbe appieno il titolo di Isolano dell’Anno. Dottore commercialista con studio a Napoli e dirigente del Governo Americano presso la US NAVY, da quattro anni ha sposato il progetto Real Forio. Un progetto che potremmo definire part-time, nato grazie all’amicizia con Flavio Leo e poi diventato full-time e carico di impegni con l’attuale realtà della società foriana che milita nel girone A di Eccellenza.

Luigi Amato si è caricato sulle proprie spalle quello che è il sogno di una intera comunità, appunto la grande famiglia del Real Forio 2014 e, senza mollare e senza rivendicare aiuti a destra e a manca, oggi può guardare indietro e riconoscere le varie tappe che lo hanno visto protagonista.
In particolare in questo 2024 che si chiude, Amato è stato artefice di una doppia impresa: salvarsi all’ultimo secondo dell’ultima partita disponibile nella prima metà dell’anno che tra poche ore si chiude e performare, invece, nella seconda metà del 2024 un ruolino di marcia con il suo Real Forio di tutto rispetto e che lo ha portato a chiudere il girone d’andata e l’anno solare in corso al secondo posto in classifica con 13 risultati positivi di fila.
Amato è l’ossatura di un gruppo sportivo e di un gruppo di amici (mai, per la verità sbandierati) che sostiene l’avventura dei biancoverdi. Una impresa economica con diversi zeri prima della virgola che viene portata avanti con costanza, metodologia e quel pizzico di ambizione fondamentale in tutti gli aspetti della vita.

Se il Real Forio grazie all’ottima intesa dei direttori sportivi Vito Manna e Nicola Pisani (che fino ad ora – restando nel 2024 – hanno portato avanti una gestione tecnica che ha fatto dimenticare qualche errore del passato e ha confermato l’ossatura della squadra e continua a guardare in prospettiva), alla sapiente gestione di Mister Carlo Sanchez e alla impagabile collaborazione di molti foriani è tornato ad essere protagonista della scena del calcio campano lo si deve, soprattutto, alla gestione di Luigi Amato. Una gestione che ha riacceso il sentimento dei tifosi, ha ravvivato una piazza spenta e, soprattutto, guarda al futuro con tutti gli ingredienti giusti per alimentare quello che è il sogno degli sportivi: la serie D.
Senza restare nell’ambito sportivo che, in qualche modo, potrebbe ridurre la portata della nostra decisione, è bene considerare quello che è l’aspetto sociale e comunitario dell’azione di Luigi Amato. Vedere lo stadio pieno in occasione delle gare casalinghe, vedere i tifosi organizzare le trasferte, vedere gli appassionati sul campo anche durante gli allenamenti non è solo calcio: è socialità, è comunità, è senso di appartenenza.

Luigi Amato non è isolano e, come per tanti amici napoletani, la nostra isola era solo la meta delle vacanze o di qualche week-end. Lui, invece, ha saputo trasformare questa affezione in una vera e propria impresa. Un’azienda che ha il suo costo (in tutti i sensi) e che riverbera le sue performance su quelli che sono gli effetti sociali del suo bilancio. Non è solo calcio, appunto, è comunità.
L’ultima riflessione da fare, in conclusione, è un dettaglio sicuramente non secondario. Luigi Amato non ha alcuna interazione professionale con l’isola e il suo impegno per il Real Forio è scevro da dietrologie e altri interessi che potrebbero essere facilmente identificati. Stando ad oggi, e restando a quello che è stato il 2024, anche perché l’agire che ha portato a questa decisione è a consuntivo, Luigi Amato ha dimostrato passione per il calcio a Forio e sull’isola. E, per questo, è l’isolano dell’anno 2024.

In questo 2024, ha saputo interpretare anche quella caratteristica testarda di noi isolani: non mollare, continuare a mantenere gli impegni, restare concentrati sul proprio focus e provare a dare il massimo. Lo facciamo da sempre e, anche per questo, siamo l’isola d’Ischia che oggi siamo. Sì, con tanti difetti e tante problematiche, ma siamo un’isola di persone perbene (nella maggioranza), siamo un popolo di lavoratori seri, gente che si impegna, che mantiene la parola e che riesce. E la storia di molti di noi è la migliore garanzia che possiamo presentare.
Luigi Amato, isolano dell’anno 2024.

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