Gaetano Di Meglio | Ho letto le farneticanti dichiarazioni che hanno scritto a Gianluca Trani e, da elettore del comune di Ischia, ho provato un senso di disgusto profondo. Il passaggio da una parte dall’altra degli schieramenti, una sorta di “cross” tra liste non impressione più nessuno, ma il fatto che ad Ischia non si debba sentire neanche la necessità di chiarire e spiegare alcune scelte è, forse, una perversione che mi rifiuto di accettare.
Che Gianluca Trani abbia riconosciuto il suo errore e di aver compreso quale sia il suo ruolo e quale dovrebbe essere la sua posizione è un fatto che Ischia avrebbe capito e, forse, anche accettato. La supponenza di ignorare quelle che sono le legittime domande dei cittadini, invece, no.
È un po’ questa la sintesi della più recente intervista che hanno scritto a Trani. La solita intervistina con il fallo di reazione. Come se il paccariello che Trani voleva dare a chi scrive e a Gino Di Meglio potesse impensierì. Ma comm’mo…
Già troppa eco. Già troppa importanza. Ischia è stata vittima di un capriccio e di una decisione adolescenziale arrivata con qualche decennio di ritardo e, al pari dei danni di Grillo, Di Battista e Di Maio, all’Italia, così Trani è per Ischia. Mancano solo i brufoli da “sollazzi” e il quadro è completo.
L’interrogativo, serio, però, è un altro. È questo il lato “nuovo” della coalizione di Enzo Ferrandino? Perché se questo è il nuovo, dovremmo davvero iniziare a riconsiderare il vecchio.
E così, riconsiderando il “vecchio”, con qualche settimana di ritardo, pubblichiamo una breve intervista al vicesindaco di Ischia, Luigi Di Vaia. Una intervista che contiene anche una piccola azione verità.
Mente la pandemia si evolve in maniera diversa, proviamo a fare un bilancio di questo scampolo di Natale organizzato dal Comune di Ischia.
«Credo che il bilancio – esordisce il vicesindaco Di Vaia – sia assolutamente positivo. In un periodo di vacche magre, il Comune di Ischia, ha avuto la capacità di intercettare finanziamenti extra comunali, ma anche diciamo ha sostenuto le iniziative legate alle festività natalizie con risorse proprie. Siamo contenti del buon successo che ha avuto il Natale sia nel nostro comune sia più in generale su tutta l’isola. Certo, non sono mancate le critiche delle quali – mette il petto in fuori il vicesindaco -, personalmente, mi faccio carico insieme a tutta l’amministrazione, quella del sindaco Enzo Ferrandino della quale mi onoro di far parte e cercheremo di fare sempre meglio, soprattutto in ottica di una programmazione che muoverà i suoi passi in anticipo rispetto a quanto siamo abituati.»
Diciamo che ti stai già lanciando verso Natale 22-23. Anche se, nel frattempo, in mezzo dovrebbe esserci un pit-stop importante.
«La tua osservazione è più che calzante – chiosa Di Vaia -. Parlavo dell’amministrazione in generale. Il pit-stop consiste nella tornata elettorale che ci aspetta presumibilmente in primavera. Insomma, diciamo che da lì prenderanno le mosse per tutti quelli che saranno i futuri passi della prossima amministrazione. Attualmente, per motivi di scaramanzia, non entro nel merito e non aggiungo altro, salvo il fatto che stiamo continuando a lavorare tenendo, sullo sfondo la prospettiva di questo “pit stop”, ma diciamo che siamo pronti per sottoporci al giudizio dei cittadini. Anche se, in politica, mai dire mai e tutta la serie di luoghi comuni. Mi piacerebbe citarti per dirti che l’attenzione va sempre tenuta alta e non bisogna mai smettere di lavorare pancia a terra giorno per giorno.»
Mentre tu provi a fare il Toninelli di turno, l’amministrazione si è allargata. E si è allargata per essere più sicuri di vincere, ma in qualche modo, questo allargamento riduce la libertà di azione del singolo. Qual è il vostro sentimento? Per i cittadini Enzo vince facile perché ha la formazione larga. OK, però poi, dopo la formazione larga, c’è bisogno che tanti giocatori prendano tanti voti….
«Sul tavolo va detto che Enzo Ferrandino ha avuto la capacità, anche allargando la maggioranza di avere una squadra e di creare una formazione coesa – mente con dignità e spirito di squadra -. Al di là di frizioni che sono sorte soprattutto nei primi tempi della sua (di Enzo Ferrandino, ndr) amministrazione, oggi abbiamo una squadra coesa, di fatta di amici e di persone affiatate. Certo, naturalmente, un filo di competizione non manca e non deve mancare mai, neanche in mezzo a noi, ma diciamo lo spirito di amicizia che ci lega ci fa stare abbastanza tranquilli. Naturalmente è vero quello che dici. La squadra è larga e gli spazi sono sempre quelli. È una partita che va a giocata, ma credo che anche in fase di formazione delle liste che poi saranno gli schieramenti in campo, se le cose verranno fatte con attenzione, credo che non ci dovrebbero essere grandi problemi per la futura amministrazione. Attesa la circostanza che le elezioni vanno sempre vinte prima.»
