lunedì, Novembre 25, 2024

Luigi Mennella: Valutiamo la ricostruzione nel bosco della Maddalena

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Ida Trofa | Come sempre non mostra peli sulla lingua Luigi Mennella, ex sindaco di Casamicciola, dopo il terremoto dello scorso lunedì 21 agosto. Qui, il crollo di un fabbricato ha imprigionato nelle sue viscere di polvere e materiali misti 8 persone. Solo sette sono state estratte miracolosamente vive, un’altra donna è morta sotto l’imponente mole della chiesa dell’Addolorata. 2400 persone restano senza casa.
L’ex sindaco e attuale consigliere comunale di opposizione, torna a parlare del sisma e del territorio anche nel post emergenza pensando a costruire una nuova Casamicciola Alta al Rotaro o nel Bosco della Maddalena. Mennella crede sarà improbabile ricostruire dove c’era il vecchio abitato. A breve, il 22 settembre, la visita del presidente della settima banca italiana, la Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Con Luigi Odorici per parlare di ricostruzione, di nuovi quartieri e forse chissà.

Siamo giunti alla fase di pensare a cosa accadrà dopo questi primi momenti di sconforto, si pensa alla ricostruzione anche se si prospettano tempi lunghi…
“Io penso sia importante dare una certezza ai nostri concittadini che hanno perso quasi tutto, rispettando quali sono i dettami della Costituzione Italiana, che sono il diritto alla casa. Noi dobbiamo dare questa certezza e a Casamicciola la si può avere in tempi da programmare. Abbiamo spazi liberi per la costruzione di un ulteriore quartiere nella parte del Bosco della Maddalena, Monte Rotaro. Zona già urbanizzata, con servizi già presenti. La cosa importante è che questa proprietà è del comune di Casamicciola Terme ed in parte di un privato che lo ha abbandonato da anni. La zona, quindi, potrebbe essere interamente recuperata e progettato questo nuovo villaggio. Chiaro, bisogna fare le modifiche al piano regolatore e verificare le possibilità da un punto di vista geologico. E’ una procedura similare a quella che fu fatta nel 1883 quando la parte alta di Casamicciola fu spostata nella parte bassa, quando fu realizzata la zona di Perrone e sul lungomare, con piazza delle scuole e piazza municipio.”
Però dopo il 1883 ci fu una ricostruzione mancata del paese e ci ritrovammo con le baraccopoli nella parte bassa del paese. Faremo la stessa fine?
“E io voglio evitare queste baraccopoli. Io ho letto un po’ di libri e ho visto le stesse cose avvenire ora. Dopo alcuni giorni venne il Re e garantì delle soluzioni, da noi, con tutto il rispetto, è venuto Mattarella dicendoci che non ci lascerà soli. Ma per la ricostruzione dobbiamo renderci conto che nella zona dove si è verificato il sisma, cioè la zona limitrofa di via D’Aloisio e Casa Mennella, oltre via Iasolino e Paradisiello, sarà quasi impossibile ricostruire. Ma non lo dico io, lo ha detto il commissario, persona cui sono stati dati i poteri per la ricostruzione. Se lui ritiene di non poter ricostruire, saremmo davanti ad un dramma perché per anni i nostri concittadini non avranno possibilità di avere una casa.”
Architetto, quindi lei consiglia alla popolazione di abituarsi all’idea di spostarsi da quell’area. Ad esempio in zone come il Giappone vi sono modalità di costruzione che resistono a sismi con magnitudo ancora più alte. Per Casamicciola sarebbe impossibile?
“Io credo che sia possibile, ma è una questione di fondi e di stanziamenti. Lo Stato ci ha abbandonato nel 1883 e non vorrei ci abbandonasse di nuovo nel 2017. Io propendo per l’alternativa. Ma voglio aggiungere, anche se scatenerò le ire dei residenti, che quando andremo a ricostruire, non potremo mai costruire nello stesso posto, ci sono caratteristiche tecniche da rispettare, come le distanze tra i fabbricati, le grandezze delle strade… peculiarità che alla fine devono portare alla consapevolezza che nessuno potrà ricostruire la propria casa come l’aveva in precedenza. Questa è un certezza.”
Quindi chi dice alle persone di stare tranquilli perché saranno ricostruite le stesse volumetrie, mente o è già in campagna elettorale?
“Io penso sia già in campagna elettorale e mente. Non è possibile fare questo in una zona altamente sismica e dove dal 1300 si sono succeduti vari eventi importanti. Io mi auguro che lo Stato sia sempre vicino alla popolazione di Casamicciola, ma la ricostruzione in loco è impossibile. Mi prenderò le ire, prenderò meno voti… come quando io ho detto che la casa crollata a via Serrato era abusiva, ed è così che risulta dalle mie documentazioni. Infatti io, nel 1994, avevo emesso una ordinanza, la n. 134, di abbattimento e ripristino stato dei luoghi del piano superiore. Ora dobbiamo andare avanti e dare una certezza ai nostri concittadini, cosa che si può fare fornendo una alternativa.”
Lei ha avviato iniziative?
“Ad Ischia verrà il presidente Luigi Odorici della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, la settima banca d’Italia, con un progetto ad hoc per le aree terremotate. Verrà il 22 settembre a presentare il progetto in una conferenza stampa aperta a tutti. Al di là di ciò, vorrei chiedere anche a geologi e altri professionisti, di avere la possibilità di studiare concretamente la soluzione della realizzazione di un quartiere nel Bosco della Maddalena. Daremmo una certezza della casa, diritto costituzionale. Ed è l’alternativa alla mancata ricostruzione. Anche perché quando andremo a ricostruire sul Majo, e io mi auguro di potervi assistere, ma ho i miei dubbi su questo, qualcuno non avrà la casa allo stesso posto perché dal punto di vista tecnico e rispetto delle normative non sarà possibile.”
Amministrativamente come vede orientato il governo locale?
“Io non lo vedo orientato, penso viaggiano in un mondo etereo non si sono resi conto dell’evento sismico così drammatico. Il sindaco che doveva intervenire sin dal primo momento pulendo le strade, dando l’idea al cittadino di essere presente, non lo ha mai fatto. Eliminare i muri cadenti e sistemare le strade, quando era l’unico capo della protezione civile nazionale, regionale e locale, l’unico cui i vigili del fuoco potevano far capo, perché la fascia tricolore serve anche a questo, non lo ha fatto. Non ha dato quel segnale nemmeno al turista che fuggiva con i mezzi della Medmar, che mi sembra strano siano stati messi a disposizione a quell’ora, non ha fatto capire che comunque Casamicciola era viva. Ci voleva in quel momento o l’indomani. E poi come al solito andiamo sui giornali per altre cose. Certo, l’abusivismo vi è, è sempre esistito è inutile nascondersi, però sisma e abuso sono due cose distinte e separate. Pur realizzando una casa con le caratteristiche antisismiche, sicuramente sarebbe caduta in quel punto. Quando andremo a costruire dovremo tenere in conto di dover realizzare strutture tali da reggere il 12mo grado Mercalli…ma d’altronde il non costruire lì lo disse prorpio Mercalli nel 1883 e Luongo dopo.”

Forse, sicuramente qualcuno, aiutato dalla mala politica che alimenta i suoi affari proprio speculando sulle necessità, le richieste e a volte anche le pretese dei cittadini. Ancor oggi si continuano a raccontare mancate verità e si predica la pazienza e il non ricorso alle polemiche. Eppure lo spettro del nuovo abbandono, del disinteresse è dietro l’angolo. Nella stragrande maggioranza dei casi è stata la potenza del Terremoto, misto ad un patrimonio edilizio vetusto e legato alle normative dei primi del novecento post terremoto 1883 ha riportare in vita i fantasmi della Casamicciola di Totò ed Eduardo a farci ripiombare nella nuova Casamicciola: Casamicciola 21agosto 2017. Che le 20.57 di quel maledetto lunedì non siano la fine ma l’inizio di un nuovo giorno per questo paese devastato e martoriato

 

www.ildispari.it

2 COMMENTS

  1. No, per favore no: non distruggiamo ulteriormente il patrimonio boschivo dell’isola!
    Se si deve ricostruire altrove si possono trovare uno o più terreni privati da acquistare in qualunque comune dell’isola, e fare dei condomini come la Parva Domus a Lacco Ameno o quello di via Cilento a Ischia: non penso che spostare la propria residenza di qualche chilometro sia un problema insormontabile.
    Comunque, se si dovesse ricostruire nella “zona rossa”, il geologo Luongo ha detto che in quella zona in base ai suoi calcoli il massimo grado che ci si può aspettare è di 5.3 della scala Richter: i moderni criteri antisismici sono in grado di rendere le abitazioni invulnerabili a tali scosse.
    Poi c’è da considerare che, se si ricostruisse le case altrove, la zona di Casamicciola alta si svuoterebbe di famiglie: meglio ponderare bene la scelta, ed è bene che i sindaci comincino finalmente a sentire i cittadini su questo argomento dell’allocazione delle case da ricostruire e non invece sulle questioni clientelari e populistiche come stanno facendo ora.

  2. Non sono d’accordo per il bosco della Maddalena.
    Buttate giù quello scandalo del pio monte della misericordia! si possono fare tante casette a schiera.
    Un altro luogo è sicuramente il terreno dove fanno il circo a Ischia, tante altre case possono farle li!
    Se proprio si dovesse costruire nel bosco della maddalena, rendere piazza majo e la zona rossa bosco piantanto alberi al posto delle case.

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