Subito dopo la revoca delle dimissioni di Giosi Ferrandino,mi fu chiesto da Gaetano Di Meglio,direttore di questa testata,di rilasciare un’intervista sull’argomento e sullo scenario che si veniva a creare.
Con il mio inconfondibile stile, senza infingere e con estrema chiarezza dissi che per come si stavano susseguendo gli eventi,tenuto conto della loro portata e risonanza, nonché di una serie di aspetti apparentemente secondari ma sostanzialmente inquietanti,prevedevo scenari peggiori.
Più precisamente dichiarai che “si trattava di un risvolto molto insidioso per il paese in quanto tutta la vicenda si era sviluppata attraverso una serie di accadimenti tali da poter essere letti come sfida al sistema giudiziario dello Stato, nel qual caso il Consiglio Comunale di Ischia correva il rischio di essere sciolto per motivi gravi e devastanti”.
Il giorno dopo,puntuale arrivò la reazione scomposta del consigliere comunale di lungo corso,meglio conosciuto come Dolce Sosta, che anzichè riflettere sulle mie considerazioni ed approfondire la mia analisi nel suo esclusivo interesse e di quello della intera comunità, preferì piuttosto arricchire la sua cospicua collezione di “uscite infelici”, ed a più riprese sia in Consiglio Comunale che attraverso i masmedia dichiarò e ribadì con toni palesemente offensivi, che le mie parole rappresentavano solo un ” vergognoso ardire di presagire provvedimenti di scioglimento per infiltrazioni camorristiche” e usando appellativi dispregiativi, qualificò la mia preoccupazione come ” visionaria,fasulla e demagogica”.
Con sincero rammarico e dispiacere nonchè a titolo di legittima difesa, mi vidi costretto a ritornare sull’argomento e nel fondo di domenica 26 aprile, sotto il titolo “Nemo profeta in patria” stigmatizzai senza mezzi termini l’ennesimo intervento scomposto e ignominioso di Dolce Sosta.
E’ di questi giorni e di queste ore la notizia che il sindaco facente funzioni Carmine Barile è stato convocato dal procuratore capo della Repubblica di Napoli dott. Giovanni Colangelo.
Su questo fatto è giusto il caso di rilevare che siccome Carmine Barile non è stato convocato in veste privata nè per fare una visita medica o misurare la pressione arteriosa al procuratore, ma piuttosto nella sua qualitá di sindaco facente funzioni,ha il dovere di informare il Consiglio Comunale e attraverso il Consiglio Comunale tutti i cittadini d’Ischia circa le motivazioni di questa sua convocazione.Trattasi di un dovere piuttosto che di una facoltà ed in mancanza si configura una grave omissione.
E’ sempre di questi giorni e di queste ore la notizia clamorosa che ” su Ischia incombe lo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose”.
Personalmente spero che questo epilogo non si verifichi per il semplice motivo che il nome di Ischia verrebbe equiparato a quello di altri Comuni malfamati del peggiore sud e poi perché escludo che ci possano essere responsabilità soggettive dei vari consiglieri comunali tali da giustificare un siffatto provvedimento.
Va detto anche però, che se da una parte escludo decisamente responsabilità soggettive di stampo mafioso,dall’altra è abbastanza evidente e indiscutibile che ci troviamo difronte a un caso di grave ” responsabilità oggettiva ” e da questa potrebbe scaturire l’iniziativa del Prefetto.
Insomma se non è un lupo è un cane grosso.
E così da parte mia sono stato ancora una volta profeta, mentre il consigliere in questione, che inopinatamente volle urlare ai 4 venti il mio ” vergognoso ardire”, è stato per l’ennesima volta smentito e mortificato dagli eventi e la circostanza pur non rappresentando più una novità… contribuisce inesorabilmente a fargli perdere oltremodo credibilità politica.
Del resto è risaputo che in politica, senza intuizione e senza coraggio non si possono costruire progetti ambiziosi nè tantomeno si può aspirare a carriere personali, ma in compenso con la sola caparbietà, si può ambire al traguardo, anch’esso prestigioso, di ottenere una menzione nel libro dei Guinness dei primati come “consigliere comunale per tutta la vita”.