giovedì, Novembre 21, 2024

Lunedì la protesta in strada degli studenti del Telese

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Alessandra Sangermano, Cristiana D’Abundo Cristiana e tutto il Comitato Studentesco del Telese protestano contro lo stato di oblio in cui è abbandonato il nostro istituto alberghiero. Una condizione di precarietà che va avanti da anni e che, oggi, è figlia di una parziale programmazione e, forse, anche di una protesta studentesca che viene soffocata da adulti che hanno dimenticato i loro trascorsi scolastici e non riescono a consigliare i giovani studenti ad adottare proteste più efficaci, più mediatiche e più di impatto.

“In qualità di assemblea d’istituto degli studenti dell’IPS Vincenzo Telese di Ischia – scrivono i rappresentanti – ci sentiamo in dovere di sollecitare un intervento urgente e risolutivo riguardo la persistente e annosa questione dei doppi turni scolastici, che affligge la nostra istituzione ormai da due decenni. Nonostante i reiterati appelli e le numerose richieste inviate in passato, ci troviamo costretti a constatare che tale problematica non ha ancora trovato una soluzione soddisfacente, e gli studenti continuano a subire le inevitabili ripercussioni di una gestione inadeguata degli spazi”.

“Le carenze strutturali – evidenziano gli studenti – che determinano l’impossibilità di offrire aule sufficienti e adeguatamente attrezzate per tutti gli studenti hanno ormai raggiunto un livello di insostenibilità che compromette gravemente la qualità dell’offerta formativa, incidendo in modo diretto sul nostro percorso di studi e sul benessere psicofisico degli studenti. Il sistema dei doppi turni, oltre a generare disagi orari e organizzativi, pregiudica in maniera tangibile l’efficacia della didattica e il pieno sviluppo delle nostre potenzialità”.

“Con il presente appello – si conclude la breve nota diffusa dal preside Sironi -, rinnoviamo la richiesta di un intervento tempestivo da parte della Città Metropolitana e di tutte le istituzioni, affinché vengano messe in atto soluzioni concrete e definitive per risolvere una problematica che, da troppo tempo, continua a danneggiare la nostra comunità scolastica. Certi della vostra sensibilità e attenzione verso il diritto all’istruzione e al benessere degli studenti, restiamo in attesa di un sollecito riscontro”.

IL CORTEO DI PROTESTA
Dopo questa comunicazione, nel pomeriggio di ieri, finalmente arriva anche la notizia che aspettavamo da tempo: gli studenti scendono in piazza a protestano. Con la nota inviata alla Compagnia Carabinieri di Ischia e al Commissariato di Ischia i giovani del Telese hanno annunciato la loro manifestazione di protesta prevista per il giorno 11 novembre.

“Comunicazione sulla protesta e blocco stradale dell’11 novembre. Egregi Signori, siamo il Comitato Studentesco dell’Istituto IPS Telese Ischia e desideriamo informarvi che l’11 novembre 2024, alle ore 9:00 circa, si terrà una protesta organizzata dagli studenti del nostro istituto. La manifestazione avrà luogo a causa della grave mancanza di spazi per il parcheggio e dell’insufficienza di aule, che stanno creando notevoli disagi per gli studenti e il personale scolastico. Durante la protesta, è previsto un blocco stradale nella strada antistante l’istituto. Vi informiamo in anticipo per permettere una corretta pianificazione del traffico e garantire la sicurezza durante l’evento”.
Finalmente! Con la speranza che sia solo la prima delle proteste dei ragazzi del Telese.

LA SITUAZIONE DI ALLARME DEL TELESE
Attualmente sono disponibili nell’edificio di via Fondobosso n. 25 aule a fronte di un fabbisogno di n. 39 aule. Questo Istituto ha da sempre adottato modelli di organizzazione oraria e degli spazi che hanno comunque consentito il raggiungimento di ottimi risultati adottando rotazione e doppi turni con uscita alle ore 18,40. Ma questa situazione che dura da oltre vent’anni non può durare all’infinito senza prevedere una soluzione. Questa scuola ha ricevuto notevoli finanziamenti PNRR per i nuovi ambienti educativi innovativi e per i laboratori professionali la cui implementazione risulta problematica proprio per la carenza di spazi ed aule.

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