Le intenzioni per il 4WD dell’ultimo dell’anno erano e restano le migliori, proprio come in stile vigilia di Natale. Quindi, metterò da parte i pur tantissimi spunti critici ispiratimi dal sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino e dai suoi seguaci (non ultimo il violentissimo virus intestinale sopraggiunto, causalmente, dopo averlo incontrato venerdì sera) per utilizzarne, invece, uno assolutamente simpatico che vengo qui a raccontarVi.
Venerdì sera, appunto, sono stato con Catrin al concerto gospel tenutosi alla Chiesa di Sant’Antonio dei Frati Minori. Mia moglie ed io siamo particolarmente appassionati a quel genere musicale; e non è certo un caso, dopo aver conosciuto personalmente e apprezzato più volte artisti del calibro di Bobby Jones & The Nashville Superchoir o l’amica Cheryl Porter, che ci onorò con la sua voce e quella dei suoi coristi al nostro matrimonio ventitré anni fa e alla quale siamo tuttora molto legati.
Alla fine del concerto, Enzo mi si è avvicinato chiedendomi di poter scambiare gli auguri di buon anno e, per carità, confesso che è stato comunque un piacere, proprio perché è sempre più raro dalle nostre parti distinguere il piano personale da quello delle sponde politiche o dei punti di vista che ci dividono, in particolar modo quando sei Tu e non qualche consigliere comunale titolato a farlo a rappresentare l’unica opposizione seria e costruttiva nel Paese al suo modus operandi.
Peccato che, nel corso dell’abbraccio e bacio di rito, Enzo abbia augurato a me e famiglia “uno splendido 2022”.
In quel momento, devo dire la verità, ho preferito non fargli notare l’errore, perché mi sarebbe sembrato di pessimo gusto rispetto allo slancio cordiale che aveva avuto nei miei confronti. Poi, andando via, mi son chiesto: “Ma ci è o ci fa?”
Ecco, a bocce ferme, una risposta me la sono data: penso che così come accadde con la “popolarità” dell’isola d’Ischia all’inaugurazione della libreria Giunti in via Roma, o con l’inconscio tentativo di guadagnare due anni sulla sua terribile tabella di marcia, Enzo sia semplicemente stanco. Stanco di molte cose. E sono convinto sappia benissimo che anche il fatto di presentarsi sistematicamente da solo a tanti appuntamenti ufficiali la dica lunga di quanto egli stia pensando solo a sé e meno di nulla al pur prezioso gioco di squadra che, in realtà, non ha mai prediletto.
A Enzo, ma di converso anche a tutti noi Ischitani, auguro di ritrovare con l’anno nuovo la serenità e la forza per provare a smettere di inanellare figuracce col Paese o, quanto meno, riconoscere cosa è realmente meglio fare e con chi. Per lui e per noi.
Buon 2024 a tutti!