A Giugliano e a Marigliano, entrambi comuni della Città Metropolitana di Napoli, sono decisamente più abituati di noi a sciogliere consigli comunali e tornare al voto. Talvolta, come in altre località, lo scioglimento avviene addirittura d’imperio per interessenze con ambienti non esattamente tra i più integerrimi, ma non è questo il caso. Anzi… In particolare a Giugliano, il sindaco Pirozzi è stato sfiduciato da ben diciannove consiglieri i quali, a quanto pare, lo sosterranno nuovamente nelle elezioni che si terranno già in primavera, avendo espresso fiducia all’ormai ex primo cittadino, come si legge su Fanpage, “riconoscendone la serietà e l’impegno e la capacità amministrativa. La decisione dei 19 consiglieri di rassegnare le dimissioni, si legge ancora nella nota, nasce “dalla volontà di restituire la parole ai cittadini, senza rappresentare un segno di dissenso o sfiducia”.
Non c’è nulla di cui meravigliarsi, quindi, specialmente in comuni dove per due volte consecutive il mandato del sindaco in carica è terminato anzitempo senza che lo stesso si sia poi ricandidato. Ergo, perché la cosa non potrebbe succedere anche ad Ischia, laddove Enzo Ferrandino è ormai fuori da ogni possibilità di ricandidarsi, avendo superato i due anni, sei mesi e un giorno dall’inizio del suo secondo mandato? E’ semplice: mancano gli attributi in andata e in ritorno. E quando parlo di “andata” mi riferisco ai consiglieri comunali in carica, fin troppo attaccati alla propria poltrona al punto da non metterla a rischio fino all’ultimo momento e solo dinanzi al numero di firme utili alla sfiducia con nuove elezioni dietro l’angolo. Mentre di “ritorno”, intendo il più papabile degli aspiranti successori di Ferrandino, cioè Gianluca Trani, il quale -giustamente, aggiungo io- vorrebbe essere a sua volta garantito quale futuro candidato sindaco da parte di tutti quelli che oggi si dicono pronti a sostenerlo, ma in caso di elezioni anticipate e, soprattutto, senza potere da gestire, si sentirebbero liberi di andare dove li porta… il cuore.
E quindi, cari amici Lettori, siamo irrimediabilmente tutti ostaggio di tanta pochezza, in un ambiente in cui la politica (quella praticata da gente con un minimo di cultura, preparazione e physique du rôle) ha da tempo ceduto il passo al pressappochismo, all’incompetenza, all’opportunismo e all’incapacità di certi personaggi di anteporre ai propri squallidi interessi le impellenti necessità a cui Ischia anela con una forza sempre più decrescente, tanto è il livello di assuefazione a questo malcostume a cui proprio la gente, con il suo criterio di attribuzione del consenso, continua a contribuire.
Non conosco (e questo dimostra quanto spontanee e immediate siano le riflessioni che pongo alla Vostra attenzione nei miei editoriali) quale sia il termine esatto che consentirebbe le elezioni in primavera anche ad Ischia. Quel che conta è che, a quanto pare, non gliene frega nulla a nessuno! O no?
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Daily 4ward di Davide Conte del 25 febbraio 2025