IDA TROFA | Scuola negata a Lacco Ameno. Il senatore Domenico De Siano in tackle sull’affaire scuola messo su a Lacco Ameno strumentalizzando la sciagura del terremoto. Un appaltopoli in grande stile messa su dal Barone & Co, per favorire i soliti interessi.
A dirlo è l’ex sindaco e attuale esponente della minoranza: “A Lacco Ameno le esigenze dei nostri figli vengono quotidianamente calpestate, piegate agli interessi di bottega di una maggioranza che pensa solo agli appalti di comodo, senza nulla di buono per la comunità e il territorio. Gli studenti di Lacco Ameno, da quasi cinque anni sono costretti ai doppi turni, con gravi sacrifici e il costante depauperamento della nostra scuola. Un danno enorme causato dalle scelleratezze di Giacomo Pascale che ha fatto solo chiacchiere. Scelte senza senso che stanno distruggendo al comunità scolastica, nonostante il paese avesse tutti i mezzi e le possibilità di far ripartire subito la scuola e il nostro futuro. Il Principe di Pio Monte poteva essere già risistemato e restituito agli studenti da anni. Invece no! Le schede Aedes che indicano il danno parlano chiaro e smentiscono le manovre di Giacomo Pascale e della maggioranza” così tuona il consigliere di minoranza Domenico De Siano, mostrando le quattro schede di 1° livello di rilevamento del danno, pronto intervento ed agibilità per edifici ordinari nell’emergenza post sisma afferenti l’immobile lacchese.
Nel contenuto delle certificazioni tecniche, la prova del bluff e dei magheggi in atto sulle scuole comunali con il pretesto del sisma 2017.
“Pascale ha fallito per favorire le solite manovre. E’ gravissimo, perché per farlo ha sacrificato la comunità scolastica sull’altare degli interessi personali e degli appalti”. sottolinea il coordinatore regionale azzurro.
“Sul Principe di Piemonte che poteva essere sfruttato tranquillamente rendendolo agibile con rapidi provvedimenti, o almeno consentendo l’uso dell’edifico B dell’ala Est, perfettamente agibile e destinabile ai ragazzi del V.Mennella. Al contrario, a dicembre 2021, stiamo ancora aspettando che si finalizzino i progetti e si appaltino i lavori. Un megappalto, bello corposo e sostanzioso, come piaceva a loro e non per dare una scuola ai figli di Lacco Ameno. E’ vergognoso”.
La verità delle schede Aedes. Solo uno dei quattro impianti del Principe di Piemonte risulta inagibile.
Effettivamente le schede Aedes del danno all’istituto del Corso Angelo Rizzoli, dei 4 impianti di cui è costituito, solo l’edificazione principale “A” prospiciente il Corso Angelo Rizzoli, presenta gravi danni legati al sisma. Gli altri tre stabili, posti nell’edifico B, alle spalle, sarebbero sfruttabili con provvedimenti di potenziamento e messa in sicurezza. E’ scritto nero su bianco agli atti del municipio. Stranamente, però, proprio la struttura principale, la A, pur presentando “gravi lesioni diffuse sulle murature portanti perimetrali”, pur risultando inagibile, non è mai stata messa in sicurezza. La struttura A, l’unica inagibile dei quattro edifici complessivi, resta misteriosamente lasciata libera di crollare (se è vera come è vera la relazione della squadra P6 della Protezione Civile) sulla strada principale, ed i marciapiedi sottostanti transitabili. Un evidente nonsenso che di fatto non giustifica l’agire politico di chi governa il paese, ma neppure svela l’evidente vaso di Pandora che si sta tentando di scoperchiare sull’appaltopoli terremotata. Un fallimento su tutta la linea di un’amministrazione senza ambizioni, né prospettive il cui volo non è basso, quanto piuttosto mai spiccato.
De Siano: “Giacomo gioca d’azzardo. Senza scuola non c’è futuro“
Sono difficili, intensi, a tratti squallidi, per Lacco Ameno. Un paese che non sa più sognare in grande, che non ha più prospettive né velleità di sviluppo. Un paese che sopravvive e non riesce a risvegliarsi dal suo torpore, un torpore quasi studiato.
“Le quattro schede Aedes dicono che solo un edifico è inagibile. Tre sarebbero agibili con pochi e rapidi provvedimenti ed un edifico addirittura è agibile. Giacomo gioca d’azzardo con la scuola di Lacco Ameno che sta perdendo iscritti e rischia di scomparire per la mancata risoluzione di problemi che l’amministrazione sta aggravando di giorno in giorno. Senza scuola non c’è futuro” evidenza con grevità De Siano.
Dalla scuola allo sport, quelli che un tempo erano centri di educazione e di crescita per i futuri cittadini di domani, sono divenute ormai realtà decadenti, destinate all’oblio per le scelleratezze dei grandi, tra campi negati e scuole mai rese agibili.
E non è solo colpa del terremoto. Una scuola, una comunità, divisa tra vecchi e nuovi orizzonti, cruente sfide politiche, veri e propri match a suon di interessi e solite manovre di bottega, combattuti sulla pelle dei figli del Fungo. Vecchi metodi distruggono le prospettive dei bambini interrotti costretti a combattere le battaglie dei propri genitori. Tutto questo sta avvenendo a Lacco Ameno, dove si celebra l’impotenza di una comunità agli occhi dei suoi ragazzi , spettatori distratti davanti al naufragio della politica e delle amministrazioni, ma anche delle famiglie vittime ed insieme loro carnefici.
Il danno più evidente, che solo la cecità politica non vuol vedere è quello del futuro negato ai piccoli lacchesi di domani. Dopo la lettera degli allievi del V. Mennella che hanno contestato il sindaco “bugiardino” che tante promesse gli aveva fatto prima di essere rieletto, oggi si leva un altro grido di protesta dal mondo scolastico ed è quello delle opposizioni, ma è un grido che si infrange sulle orecchie di sordi manovrini di palazzo. Tutto cambia, perché tutto resti com’è.
“La scuola a Lacco Ameno è stata usata solo per fare campagna elettorale da Giacomo Pascale ed i suoi accoliti. La loro propaganda politica, le loro bugie hanno favorito così le discriminazioni degli studenti, del loro mondo, l’esatto opposto di quello che la scuola deve essere e fare. Pascale ha tenuto illecitamente le scuole chiuse, causando danni formativi ed emotivi irreparabili e continuando ad usare la scuola, ancora e ancora per scopi politici” conclude il leader dell’opposizione in consiglio comunale.
“Pascale – continua De Siano – e i suoi sostenitori si sono vantati (non c’è nulla da vantarsi) di avere pensato e lavorato solo per le scuole. Invece hanno detto bugie laborando solo per i loro appalti. Pascale a differenza nostra non ha difeso e non difenderà le scuole, come non le difenderà il delegato all’istruzione che fa sponda e segue la linea scriteriata del suo sindaco. Tutto questo è intollerabile! Continuando così le cose, chiederemo interventi e misure al commissario straordinario e se necessario al Ministro. Non possiamo lasciare soli i ragazzi e le famiglie.
Lacco Ameno merita una scuola degna”. A quasi cinque anni dal sisma, mesi e mesi di fallimenti ed annunci politici a vuoto la Scuola di Lacco Ameno non ha sedi, né spazi degni… lentamente muore. Nell’amministrazione della cosa pubblica, oltre gli annunci e la demagogia, l’allegro intrattenimento, servono i fatti.
Emergenza scuola. Il fallimento di una ricostruzione lacchese
Gli immobili scolastici del comune di Lacco Ameno sono oggetto di ricostruzione, in attuazione a quanto disposto al capo III della Legge 130/2018 “Interventi nei Comuni di Casamicciola Terme, Forio, Lacco Ameno dell’Isola di Ischia interessati dagli eventi sismici verificatisi il giorno 21 agosto 2017”. Senza contare i tentativi falliti dell’amministrazione Pascale di prendere in locazioni , o almeno d fingere di farlo, diversi immobili sul territorio di Lacco Ameno, ma anche di Forio. Avvisi, pubblici e tanti i andati a vuoto per il mancato concretizzarsi di accordi sotto banco e procedure.
Ricorsi, denunce, vie legali intraprese con leggerezza senza tener mai presente il vero obbiettivo: dare una scuola al paese. Con Ordinanza n. 6 prot. 1180/CS/ISCHIA del 10 maggio 2019 del Commissario Straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori dell’Isola d’Ischia interessati dal sisma del 21.08.2017, il Comune di Lacco Ameno è stato individuato quale ente attuatore per gli interventi per il ripristino delle scuole dichiarate inagibili o danneggiate a seguito del sisma. E’ chiaro che nulla di concreto ed efficace si ta facendo per finalizzare l’impegno assunto al fine di dare attuazione alla programmazione degli interventi di ricostruzione, riparazione e ripristino degli edifici pubblici si provvede a “predisporre ed approvare, per gli edifici scolastici dichiarati inagibili. Piani finalizzati ad assicurare il ripristino, per il regolare svolgimento fin dall’anno scolastico 2018-2019, delle condizioni necessarie per la ripresa ovvero per lo svolgimento della normale attività scolastica, educativa o didattica, in ogni caso senza incremento della spesa di personale, anche mediante contratti di locazione di immobili privati, nei Comuni del Cratere ai quali è stato assicurato un tetto di euro 250.000 su base annua mediante utilizzo delle risorse disponibili sulla contabilità speciale del Commissario Carlo Schilardi.
Da mesi l’Istituto Comprensivo Statale “V. Mennella” ha rappresentato la necessità di ulteriori spazi essenziali per ospitare le sezioni della scuola primaria, anche in virtù delle correnti disposizioni atte a garantire il distanziamento sociale, conseguenti all’emergenza sanitaria da Covid-19. Il Comune di Lacco Ameno all’esito delle riunioni del 1,3 e 22 luglio non ha acquisito la disponibilità della Città Metropolitana di cedere ulteriori aule dell’edificio scolastico di via Provinciale Lacco-Fango, all’Istituto Comprensivo “V. Mennella”, né dispone di ulteriori immobili di proprietà da destinare allo scopo. L’Amministrazione Comunale non è stata in grado di individuare in via prioritaria un immobile idoneo ad ospitare almeno n.5 aule da utilizzare per la scuola primaria dell’I.C. “V. Mennella”. Ed ancora di più ci si chiede perché? Perché quali sordidi interessi si sono rifiutate le strutture provvisorie, i container allestiti che la Protezione civile ed il ministero dell’istruzione aveva messo a disposizione nel 2017. Errori gravi, scelte gravissime che purtroppo stano pagando i discenti e le loro famiglie. Una politica, quella del Barone Pascale, sulla scuola, che non può definirsi nobile, ma innegabilmente fallimentare e spudoratamente indecente.