La bufera che si è abbattuta sull’isola ha causato danni ingenti nel comune capoluogo per i quali si chiedono interventi straordinari
La conta definitiva dei danni ancora non è possibile farla, ma il maltempo che flagella l’isola da ormai due giorni ha già lasciato un indelebile segno del suo passaggio. i forti venti che spazzano Ischia hanno causato su tutto il territorio criticità tali da spingere l’amministrazione guidata da Giosi Ferrandino a richiedere lo stato di calamità naturale.
La nota, firmata dal vicesindaco Carmine Barile, segue la relazione prodotta dall’Ufficio tecnico del comune di Ischia al termine del vertice con la Protezione Civile. A pagare il prezzo più alto al maltempo, riporta il documento, sono state le zone costiere, in particolare il Lido e la Mandra, dove le mareggiate hanno spazzato via l’arenile e messo in ginocchio le attività commerciali di zona. Danni analoghi sono stati riscontrati anche alle spiagge di San Pietro, degli Inglesi e di Cartaromana, mentre ad Ischia Ponte, oltre all’allagamento del piazzale delle Alghe, i marosi hanno danneggiato il cordolo del ponte che porta al Castello Aragonese.
Che la spiaggia degli inglesi venga danneggiata da una sciroccata, per quanto forte possa essere, è proprio una novità! Se dovete scrivere notizie false solo per aggiungere un rigo in più ad un articolo forse è meglio che cambiate mestiere! Casomai, data la sua esposizione, può essere danneggiata solo da una forte ponentata.
Veramente è il comunicato stampa del Comune di Ischia. Non dobbiamo aggiungere nulla.
Francamente non credo che ci siano le condizioni per proclamare lo “stato di calamità naturale”. Il comune sbaglia strategia se crede di avere dei fondi in questo modo. bisognerebbe adottare i piani di protezione civile per pianificare una serie di interventi servendosi anche di enti altamente competenti come l’università, Il Consiglio nazionale delle ricerche che tra l’altro ha una sede specifica per tali problematiche al porto di Napoli.
PS. la spiaggia degli Inglesi è completamente protetta dai venti di scirocco
francamente non credo che ci siano le condizioni per chiedere lo stato di calamità naturale. Se è un modo per cercare di ricevere fondi destinati alle emergenze ambientali tale strategia risulta sbagliata!!! Bisogna adottare i piani di protezione civile e servendosi di enti altamente competenti come le università o il Consiglio Nazionale delle Ricerche che tra l’ altro se non sbaglio ha un suo Istituto che si occupa di tali problematiche con sede nel porto di Napoli.
Ps.il mare della spiaggia degli Inglesi è un lago quando soffia lo scirocco