domenica, Settembre 8, 2024

Marbella, altro termine di confronto | #4WD

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Viaggiare fa bene al corpo, all’anima e alla mente. Ma è anche motivo di inevitabili riflessioni e paralleli tra la propria realtà e quelle che si stanno visitando. Un confronto proficuo, sempre se si riescono a dividere in veri e propri compartimenti stagni le considerazioni a caldo da quelle al ritorno.

In questa recente “due giorni” spagnola insieme a Catrin abbiamo visitato una fetta di Andalusia, atterrando a Malaga, spostandoci poi a Chiclana de la Frontera per il concerto di un redivivo Ricky Martin e, successivamente, ritornando a Malaga via Vejer, Gibilterra e Marbella. E’ mancata Medina, ma ci siamo ripromessi di tornare con più calma in questa regione particolarmente affascinante. 

Devo dire che ho trovato estremamente suggestiva la vista della costa africana da Gibilterra all’altra sponda dello stretto, un po’ come se questo canale tra il Mediterraneo e l’Atlantico rappresentasse a portata di mano un vero e proprio confine tra i due continenti. Così come, con un po’ di tempo in più e di caldo in meno, anche un giretto nel centro storico di Vejer avrebbe probabilmente rappresentato un tuffo nella lontana dominazione araba che ne ha caratterizzato l’architettura e i luoghi dall’ottavo al dodicesimo secolo d.C., sebbene le tantissime costruzioni rigorosamente bianco calce ricordino molto anche la Grecia.

Fin qui tutto bene. A Marbella, poi, si respira aria di benessere, ma non esclusivo, bensì particolarmente diffuso. L’impressione che ho avuto è che nella località tanto cara a Cristiano Ronaldo, proprio come ad Ischia, ci sia spazio per tutti: dalla famigliola monoreddito ai vip e billionaires con i megayacht in rada, tutti riescono a trovare il posto giusto per stare bene e, soprattutto, senza necessariamente dover spendere cifre blu come magari succede in località di grido come Montecarlo o simili. La scelta dei ristoranti e dei lidi/beach club è molto ampia e per ogni tasca, così come quella per alberghi, resort e appartamenti. Ma a differenza di Ischia, dove lungo il territorio comunale il commercio langue palesemente con tantissimi negozi sfitti, altrettanti scarsamente affollati e, ancora, altri recentemente chiusi, lì a Marbella la passeggiata waterfront è piena di nuovi locali e negozi di prossima apertura, che si aggiungono ai molti altri costantemente popolati da avventori/spender della più svariata provenienza.

In altre parole, quando qualcuno mi suggerisce di “volare basso”, vorrei che riflettesse su questo: è triste che il turismo cresca e progredisca ovunque, mentre noi continuiamo a restare al palo perché ostili a qualsiasi idea che ci mostri il mondo oltre l’imbarco di Via Iasolino.

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