Maria Grazia Di Scala | Mi sento più offesa dai post di queste ore, dalle mistificazioni, dalla falsa memoria, dalle celebrazioni a metà figlie dell’emergenza Covid ma ancor più delle bugie e dalle mancate promesse di politici che hanno trasformato via D’Aloisio in red carpet.
Lo trovo assurdo: a distanza di tre anni a Casamicciola abbiamo ancora paura dei tuoni, ancora paura della pioggia e non sappiamo dove sbattere la testa se solo proviamo a pensare sul come possiamo ritornare a casa.
Governo, Regione e la politica in generale sono (e un po’ devo dire, siamo) tutti colpevoli di questa storia. In questi tre anni abbiamo provato, con tenacia e forza, a combattere contro il muro ideologico del PD, contro l’inettitudine demagogica dei 5 Stelle e contro quel piglio razzista insito nel modo di fare della Lega.
Si, le pietre e le macerie sono ancora allo stesso posto di 3 anni fa, continuiamo a piangere i morti e aspettiamo ancora che qualcosa si muova.
Non vedo nessun motivo per celebrare se questo significa guardare al cammino fatto e rendersi conto di quando bisogna farne ancora. Mi giro indietro e non vedo nessuna traccia, nessuna orma sulla polvere che si è accumulata tra Piazza Maio, la Rita e la Zona Rossa.
Non so contro chi puntare il dito, so solo che il nostro terremoto è stato usato e buttato da tutti.
Sono candidata alle prossime elezioni regionali e oggi non posso fare promesse o prendere impegni, sarebbe troppo poco serio. Oggi posso solo dire che tutti, da ogni parte politica, hanno fallito e il terremoto di Ischia, da taluni etichettato sprezzantemente come “terremotino”, grida vendetta. Che, un giorno, arriverà!
Eppure abbiamo un senatore del suo stesso partito. Non pervenuto. Inutile buttare la “colpa” sugli altri partiti, non si è coperto di gloria NESSUNO. Solo passerelle e tante, ma tante parole.