Incontriamo Maria Grazia Di Scala, che dopo le dimissioni di Stefano Caldoro è tornata in Consiglio regionale.
– Volevamo partire da un aspetto, tra virgolette, secondario. Abbiamo visto che il Presidente De Luca è venuto a salutarla di persona, anche se rapidamente. Si è trattato di uno scambio di battute private, un gesto che ho trovato educato da parte sua. Cosa le ha detto?
«Posso dirle che lei è un pettegolo? A parte le battute, il Presidente De Luca è stato molto gentile, dimostrando garbo istituzionale e anche signorilità. Devo dire che ci siamo conosciuti e frequentati per cinque anni, quindi evidentemente si ricordava di me al mio rientro. Quando sono stata introdotta in aula, si è alzato e mi è venuto a salutare. Mi ha detto all’orecchio: “Sono molto lieto che tu sia rientrata in questo consesso e di avere a che fare con persone come te”. Questo, più o meno, è stato il senso delle sue parole».
– È stato comunque un bel gesto da parte di De Luca. Non ricordo episodi simili nei confronti di altri esponenti, forse perché non erano rientrati in aula dopo un’esperienza passata.
«Sì, infatti è stato un gesto apprezzato, perché non sono gesti di signorilità che si vedono spesso in questo ambiente politico, a tutti i livelli».
TEMPI STRETTI PRIMA DELLE ELEZIONI
– Veniamo ai nostri temi. Abbiamo letto i comunicati ufficiali e anche il suo post su Facebook con cui annunciava il rientro. Possiamo dire che, in qualche modo, la sintesi o il titolo di questa intervista potrebbe essere: “Ricominciare da dove ero stata interrotta”?
«Sì, però siamo onesti e non illudiamoci. Io entro come sostituta, subentrando a Caldoro, surrogata a seguito delle sue dimissioni, per un periodo che sarà molto breve. Le prossime elezioni regionali sono previste per ottobre-novembre 2025, a meno che non vi sia uno slittamento. Questo periodo mi consentirà sicuramente di rimettermi in gioco politicamente e, con grande onestà, lo dico senza mascherarmi: mi permetterà di riprendere contatti che nel tempo avevo un po’ perso, dato che mi sono concentrata sulla mia attività professionale e sul ruolo di consigliere comunale di Barano. Tuttavia, non ci sarà il tempo di affrontare come si dovrebbe alcune tematiche importanti.
Si potranno presentare interrogazioni, Question Time e interventi dall’opposizione, ma certo non proposte di legge o emendamenti significativi, perché tra poco si entrerà nel cosiddetto “semestre bianco”. A dire il vero, già ieri ho avuto la sensazione che tutti siano in piena campagna elettorale. Frequentando di recente alcuni componenti del Consiglio regionale, ho percepito chiaramente che non c’è più un’attività produttiva da svolgere».
LE RESPONSABILITA’ DI QUELLO CHE ERA IL PD DI DE LUCA
– Il problema è che, da quando lei ha lasciato quella sala del Consiglio regionale, mi sembra che non ci siano state novità positive per quanto riguarda le deleghe di diretta competenza regionale. I problemi sono sempre gli stessi: trasporti e sanità. Ricordiamo che De Luca è venuto a Ischia per inaugurare la prima pietra del Rizzoli, ma poi non abbiamo visto più nulla. I trasporti sono rimasti invariati: è stato fatto qualche passo avanti, ma nulla di significativo. E tutte le altre grandi questioni regionali continuano a lasciare l’isola alla deriva.
«Sì, certo, ma questo non dipende dal fatto che io sia stata assente per cinque anni. Non voglio essere autoreferenziale, assolutamente. Questo dipende da una precisa volontà del Partito Democratico, o meglio, di quello che era il Partito Democratico di De Luca, che amministra facendo il bello e il cattivo tempo e accontentando i suoi consiglieri.
Però, mi sia consentito dirlo: proprio perché accontenta i suoi consiglieri, mi chiedo perché quelli che sono suoi, che sono isolani, così come i primi cittadini, non vadano a chiedergli conto delle questioni che li riguardano. In un sistema politico strutturato in modo piramidale, coloro che dovrebbero avanzare richieste specifiche o esporre lamentele su temi di competenza regionale, come sanità e trasporti, sono proprio i sindaci, che sono più vicini all’amministrazione regionale.
Io, dal canto mio, mi sono semplicemente limitata a informare, come era mio dovere. Il dovere di un consigliere regionale di opposizione è far emergere le problematiche e le criticità, portarle all’attenzione dei cittadini e non solo raccontare ciò che viene fatto, ma anche denunciare ciò che il Presidente De Luca e la sua maggioranza non fanno in risposta alle interrogazioni e alle segnalazioni avanzate. Quindi, il mio compito è stato informare la mia gente, la mia isola, tutti gli isolani, da Ischia a Procida, sulle problematiche che ci attanagliano. Come ho scritto, la risoluzione di questi problemi spetta alla maggioranza. Ed è proprio questo il punto fondamentale».
LA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE
– Considerando i margini ristretti della sua attività, ora che è tornata a sedere in Consiglio regionale le vorrei chiedere una sua riflessione su uno degli argomenti portati avanti da diversi consiglieri del Comune di Ischia. Noi, come giornale, abbiamo preso posizione: il problema riguarda la sanità e questa legge in materia. Cosa ne pensa?
«Condivido appieno la posizione de Il Dispari, che ho letto con estremo interesse, perché credo che questa iniziativa rappresenti semplicemente un “di più”. Mettiamola così: non aggiunge né toglie nulla rispetto a una normativa già esistente, che è stata ulteriormente rafforzata dalla modifica dell’articolo 119 della Costituzione, il quale ha riconosciuto le isole come aree disagiate.
Proprio per questo motivo, in Consiglio regionale è stata creata una commissione speciale – la terza, se non erro, mi sono informata proprio ieri – della quale ho chiesto di entrare a far parte come membro. Questa commissione si occupa delle aree disagiate e delle aree interne, quindi anche delle isole.
Ritengo che questa iniziativa sia superflua, perché la norma esiste già. Se il problema è farla applicare, allora basterebbe destinare fondi specifici alla sanità nelle isole. Non serve una legge di iniziativa popolare: basterebbe che gli stessi consiglieri e sindaci che stanno promuovendo la raccolta firme andassero direttamente da De Luca a pretendere ciò che è già un nostro diritto, in forza della normativa vigente».
LA “CHIAMATA A RACCOLTA” DI FRATELLI D’ITALIA
– L’altro argomento su cui vorrei chiederle un parere riguarda il suo ruolo attuale. Pur non avendo incarichi ufficiali nel partito, è evidente che, in qualità di consigliere regionale di Fratelli d’Italia, rappresenti comunque un punto di riferimento, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali. Nelle scorse settimane abbiamo letto della nomina di diversi coordinatori cittadini. C’è una sorta di collaborazione che deve partire? E, se sì, come prenderà il via?
«Certo che partirà. Io chiamerò questi commissari che sono stati nominati, insieme a quelli che avevo nominato io. In realtà, sono tesserata di Fratelli d’Italia da oltre tre anni, un partito al quale appartengo ormai dal 2021. Il tessuto del partito sulle nostre isole va mantenuto saldo, con l’obiettivo di ampliare la forza del centrodestra, perché alla fine, in vista delle future elezioni regionali, sarà necessario predisporci a seconda di quello che accadrà.
Mi immagino che subito prima di Pasqua, con l’esito della pronuncia della Corte costituzionale sul terzo mandato di De Luca, ci sarà un periodo di attesa, perché bisognerà ancora identificare chi sarà il candidato della destra. A quel punto, a seconda di chi emergerà, si muoveranno partiti, schieramenti, liste civiche e liste minoritarie».
– E alle prossime elezioni regionali lei pensa di candidarsi?
«È prematuro dirlo, non posso affermarlo con certezza. Sicuramente sarà il partito a decidere se riterrà opportuno investirmi della candidatura. Al momento, in Consiglio regionale faccio parte del gruppo dei Moderati e Riformisti, che era il gruppo di Stefano Caldoro e che è ancora in piedi, anche grazie al mio ingresso in Consiglio.
Tuttavia, ho dichiarato chiaramente, e lo ribadisco anche in questa sede, di essere tesserata di Fratelli d’Italia. Questo è un cosiddetto “prestito tecnico” al gruppo dei Moderati e Riformisti, come concordato con l’onorevole Cirielli e con il senatore Iannone, che è il coordinatore regionale del partito. Se loro me lo chiederanno, sono pronta a dare la mia disponibilità».
L’OPPOSIZIONE A BARANO
– A proposito dell’onorevole Cirielli, avevo letto, nei giorni immediatamente dopo l’annuncio delle dimissioni di Caldoro, parole dell’onorevole di apprezzamento nei suoi confronti.
«Con l’onorevole Cirielli sicuramente ci sentiamo spesso. Devo dire che non ne ha mai fatto mistero. Abbiamo una stima reciproca, è una persona seria, un uomo che mantiene gli impegni. Quindi, sicuramente, c’è bisogno di una buona politica fatta da persone come lui».
– Questo suo impegno adesso a Palazzo Santa Lucia permetterà a Dionigi Gaudioso di avere qualche sonno più sereno sapendo che lei è distratta?
«No, nella maniera più assoluta. Non ci penso proprio a un’evenienza del genere. A parte il fatto che continuo a fare il mio dovere di controllo come consigliere comunale di opposizione sull’attività di una maggioranza che è granitica e che, forse proprio per questo, merita maggiore attenzione e vigilanza. Non ci penso proprio a mollare la presa su Barano e sui baranesi, che sono quelli che si sono esposti per me, mi hanno gratificato del loro consenso e ripongono in me delle aspettative. Continuo a raccogliere segnalazioni dai cittadini baranesi, anzi, ne ho alcune fresche con cui mi sto rapportando dopo aver presentato delle interrogazioni. Quindi, non intendo assolutamente mollare la presa».