Maria Funiciello | La notizia della tragica scomparsa di Mario Mosca ha fatto il giro dell’intera isola in un lampo e, come spesso accade, Ischia si è ritrovata unita nel ricordo di quella che era, a detta di tutti, una delle figure più belle della nostra terra.
Sono estremamente positivi ed emozionanti i commenti che, chi ha conosciuto o è entrato in contatto almeno una volta con Mario, affida alla rete.
Scampoli di vita vissuta, ricordi di famiglia, emozioni private che vengono rese pubbliche per rendere omaggio ad un buon’uomo amato da tutti.
Scrive Bruno Iacono: “Mario l’uomo delle graffe è parte della Storia della nostra Isola che ci piace, quella fatta di ricordi d’infanzia, di spiagge e mare pulito, di barche dei pescatori tirate in secco, di odori e buon cibo, delle luci delle totanare che di notte miscelavano cielo e mare, della pesca con mio padre all’alba… Mario era quella parte del nostro piccolo mondo.”
“Siamo cresciuti con le tue graffe, le più buone al mondo, hai calcato quella spiaggia avanti e indietro milioni di volte, i Maronti senza di te non saranno più lo stesso” aggiunge Ciro La Barbera Pilato, cui fa eco Angelo Pesce: “Oggi la spiaggia dei Maronti ha perso uno dei suoi più grandi pilastri! Rimarrà sempre impressa nella mia mente l’inconfondibile voce che urlava…GRAFFEEEEEEEE.”
Tanti i ricordi legati alla sua presenza decennale presso il lido dei Maronti. “Grazie per aver “addolcito” la mia infanzia e le tante giornate in spiaggia (per noi casamicciolesi eri uno dei pochi motivi per venire in “trasferta” ai Maronti)” scrive Michele Iacono; “riposa in pace Mario – scrive Nina Buono – ricordo come se fosse oggi quando giravi per la spiaggia ai maronti urlando graffee….un’altra parte di Ischia se ne va.”
Il commento di Tiziana Di Scala racchiude in sé il sentimento comune di molti: “e la chiamano estate questa estate senza te. La spiaggia dei Maronti non sarà più la stessa, nemmeno tra cent’anni.
Se tante persone sono sinceramente dispiaciute e stanno ricordando un uomo che vendeva le graffe, un motivo c’è: lui non era solo un uomo che vendeva le graffe. Era la colonna sonora dei pomeriggi a mare con il suo “graffeeeeyyyyyy”, era un pezzo della nostra infanzia, era un mito assoluto.
Ogni volta che mi inguacchierò la faccia di zucchero e andrò a sciacquarmi le mani azzeccose a mare ti penserò e sorriderò. Ciao Mario. Un po’ della mia cellulite è colpa tua, ma ti volevo bene lo stesso.”
Quando ci si trova dinanzi a gesti estremi, ci si ferma a considerare quei dettagli che magari sono sfuggiti. “Oggi sui Maronti non splende il sole – aggiunge Laura Di Massa – ovunque tu sia rimarrai nei cuori di chi ti ha atteso con ansia e nel mio a cui hai regalato sempre sorrisi nonostante avevi la tristezza nell’anima.” Sulla stessa linea anche Mariana Migliaccio: “la cosa più assurda è che io, e penso nessuno, non avrei mai immaginato che dietro a quei suoi sorrisi e alla sua allegria si celasse un malessere cosi grande da spingerlo a compiere questo gesto!”
E’ Oscar Pantalone a tracciarne un profilo molto emozionale: “Mario era ed è per me un personaggio quasi irreale, uscito da un film, lo vedevi spuntare sulla spiaggia con il suo richiamo monotono ma efficace, il suo look un po’ americano, il suo sorriso gentile e le sue buonissime graffe lo consacravano a pieno titolo come incantatore di bimbi. Per questa sua natura non posso capirne il dramma umano e per la stessa ragione so che rimarrà dolcemente nel nostro immaginario e nei nostri ricordi di infanzia.”
Ci sembra giusto riportare, in chiusura di questa raccolta di ricordi, il pensiero di Ernesto Mattera: “chiudiamo gli occhi ……e ancora adesso tra la gente che parla grida e si diverte …e impossibile non ascoltare come un dolce richiamo …graffeeeeeee…..oggi la nostra spiaggia e orfana di un figlio meraviglioso. ..addio mario….”