Questo post è speciale. Lo abbiamo scritto in 20. Tutti insieme attorno alla mia scrivania per mostrare ai piccoli studenti di Barano come nasce un articolo. Un vero e proprio piccolo laboratorio di giornalismo.
Eccolo.
Gli alunni delle classi quarte del circolo didattico di Barano, dei plessi di Piedimonte, Barano Capoluogo e Testaccio hanno partecipato ad un corso extra curricolare. Il corso, che è iniziato il 24 febbraio terminerà lunedì 2 maggio. In questo periodo, gli alunni si sono incontrati una volta a settimana nel plesso di Testaccio. Le varie lezioni sono durate circa 2 ore.
Per comprendere i motivi che hanno spinto la scuola ad organizzare questo corso, abbiamo chiesto alla maestra Maria Florido di illustrarcelo nel dettaglio.
«Questo corso – ci ha detto l’insegnante – nasce per avvicinare i bambini all’idea che la matematica non è una disciplina lontana dalla realtà, ma che i suoi concetti si applicano tutti i giorni per risolvere i problemi quotidiani».
I ragazzi hanno simulato l’organizzazione di un evento. In classe hanno dovuto calcolare tutto il necessario e hanno progettato un pigiama party (che si svolgerà proprio a scuola lunedì 2 maggio).
A questo pigiama party, gli alunni hanno deciso di invitare anche i loro genitori e in totale sarà un evento a cui parteciperanno circa 60 persone.
Per organizzare l’evento i ragazzi si sono divisi i 2 gruppi e, dopo aver ideato due eventi diversi, li hanno uniti partendo dalle cose in comune. Il programma del pigiama party prevede la proiezione di un film horror per ragazzi (sarà sostituito da un film per ragazzi, state sereni…), dei balli di gruppo coreografati da Simona, una caccia al tesoro organizzata dalle maestre e, infine un piccolo buffet.
Grazie alla matematica i piccoli studenti hanno dovuto quantificare sia i costi sia le quantità dei cibi da acquistare.
Dopo aver redatto una lista della spesa, i ragazzi hanno visitato un vero e proprio supermercato. Tra gli scaffali della Carrefour di Testaccio gli organizzatori del pigiama party hanno dovuto cercare sia i costi dei singoli prodotti che i prodotti stessi.
Il costo totale della spesa che i ragazzi hanno effettuato è stato di euro 81,92 ed hanno acquistato
200 bicchieri di plastica, 200 piatti di plastica e hanno previsto che ogni partecipante consumerà un minimo di 2 tovaglioli. Per questo, i ragazzi ne hanno acquistato 200. Gli invitati, infatti, sono 59 (59 x 2 = 118).
Sono state acquistate 12 buste di patatine, 7 di pop corn, 120 panini, 1 barattolo da 825 grammi di Nutella, 440 grammi di prosciutto cotto, 7 bottiglie di Coca Cola da 1 litro, 7 bottiglie di aranciata da 1 litro e 8 succhi di frutta in bottiglie.
Il buffet sarà arricchito dai dolci che i ragazzi hanno chiesto alle proprie mamme di realizzare (le uniche cose che davvero si realizzeranno). Capresi, sbriciolata, tiramisù, rustici, panettoni e bignè daranno quel tocco dolce al grande Pigiama Party 2016.
Il corso ha riscosso un notevole successo soprattutto tra i ragazzi che di solito sono un po’ svogliati. Quando li ho incontrati (veramente hanno invaso la redazione!) ho scoperto di aver a che fare con giovani studenti carichi di buona volontà, domande e curiosità.
Secondo Martina, che con le sue lentiggini colpisce da lontano, il corso è stato «divertente e ci ha insegnato molte cose nuove. E’ stato istruttivo e mi dispiace che sia finito». Il “parlerino” Gabriele, con gli occhi vispi e la mente ben accesa è deciso: «Per me questo corso è stato molto interessante. Mi ha insegnato a vivere la matematica in un altro modo e mi dispiace che debba finire così in fretta”. Distratto da tante cose, il dinamico Domenico ci racconta il corso come “molto utile e allo stesso tempo divertente perché la matematica non si usa solo sui quaderni».
La ballerina del gruppo, la sinuosa Simona ci ha detto che questo corso «è stato molto divertente anche perché le maestre ci hanno permesso di ballare e farci divertire a modo nostro».
Con i suoi occhialini da sole e gli occhi in pendant con la maglia, Andrea è diretto e schietto: «L’esprienza del corso ci ha permesso di socializzare e di fare esperienze nuove».
Per la delicata Alessia, invece, il corso è stato molto bello. “Ci hanno mostrato una nuova parte della matematica che non conoscevo”.
L’emozione si contiene appena quando Chiara, con la sua voce delicata e leggera ha definito il corso “emozionante”. Cristian, il piccolo “Cristiano Ronaldo”, non ha dubbi: «Il corso mi è piaciuto tantissimo e mi dispiace che finisca subito”. L’altro Cristian, che si definisce il “camionista”, è felice: «Il corso mi è piaciuto molto soprattutto perché ho ritrovato la maestra Maria».
Veronica dai lunghi capelli e dal sorriso coinvolgente ci confida che «questo corso extra curricolare è stato molto divertente perché abbiamo imparato molte cose».
Nicola, il “piccolo Messi” ci racconta che per lui il corso è stato: «molto divertente perché ho imparato cose nuove e mi dispiace che non sia potuto durare un anno».
Per Ciro l’esperienza del corso è stata entusiasmante. “Ho imparato molte cose utili e mi sono divertito sia con le maestre che con i compagni”.
Ioanna non si fa pregare: «Utile e divertente. Con la matematica si può anche giocare”.
La biondissima e altissima Adriana porterà con lei il ricordo bello delle maestre. «Io sono contenta di avervi avuto come maestre» e la Maestra Nicoletta contiene a stento le lacrime…
Ad Alberto, che indossa una sgargiante t-shirt gialla resterà impresso «il ricordo delle maestre e dei vari lavori che abbiamo fatto insieme».
Per Alberto, il piccolo “Neymar Junior”, il corso è stato «fantastico e mi sono divertito ad imparare”.
La conclusione è affidata alla piccola Iris che, a differenza degli altri partecipanti al corso, ha trascorso più tempo con le maestre. Per imparare, spesso, i sacrifici si fanno fin da piccoli e così Iris è rimasta a scuola, aspettando che iniziasse il corso pranzando con le maestre. «Ho trascorso un bel periodo. I compagni, le maestre e confrontarci sulle opinioni è stato molto utile. Purtroppo è finito, ma speravo che fosse durato più a lungo”.
Per chi scrive, invece, è stato un tuffo nel passato. Il mio primo articolo l’ho scritto a 9 anni!