venerdì, Febbraio 7, 2025

Maurizi: «Quest’Ischia ha gli attributi»

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IL TECNICO ELOGIA IL GRUPPO, RESPINGE LE CRITICHE E INVOCA INTERVENTI AL CAMPO. «Non eravamo brocchi prima e non siamo fenomeni ora. I ragazzi sono stati bravi a soffrire. Ma ora dobbiamo già pensare alla Salernitana»

Agenore Maurizi si presenta in sala-stampa bagnato come un pulcino. Ma i fondamentali tre punti ottenuti nello scontro diretto col Martina Franca valgono bene un bagno fuori programma causato dalla incessante pioggia caduta su Fondobosso per tutto il match. Sul volto del tecnico non c’è più l’espressione quasi rassegnata post Ischia-Melfi. Il successo col Martina Franca dà nuova linfa alle speranze dei gialloblù, alla squadra, ai tifosi, all’ambiente tutto.
La formazione isolana viene fuori alla distanza. Nel primo tempo fatica a costruire (ma su quel campo era davvero arduo il compito) e rischia in contropiede. Nella ripresa arriva la magia di Ciccio Millesi e da lì in poi l’Ischia tira fuori ciò che nelle ultime settimane era mancato: il cuore, la voglia di lottare e portare a casa il risultato. «Non era una partita facile dal punto di vista emozionale» sottolinea Maurizi, che aggiunge: «Quando si deve vincere per forza, le partite sono bloccate. Ma il campo era lo stesso del primo tempo, le porte idem e anche i giocatori… Le variabili sono infinite, anche a livello psicologico. L’inerzia della gara è cambiata dopo il vantaggio di Millesi. Questa è una squadra che, anche se costruita da poco e in fretta e furia, ha calciatori fidati, ha i coglioni (testuale, ndr) e sa stare in campo. A volte magari è ingiusto criticarla ma sarebbe meglio incitarla, perché fino alla fine può sempre fare risultato».
Parte da questo successo il nuovo corso della nuova Ischia? «No, il nuovo corso è partito da quando ci sono stati un po’ di cambi. Ancora adesso non possiamo dire di essere diventati fenomeni. Non eravamo brocchi prima – evidenzia il tecnico – e non siamo fenomeni ora. Adesso concediamo poco: l’abbiamo fatto oggi (ieri, ndr) col Martina e anche a Lamezia. Speriamo di continuare su questa strada. Però c’è da soffrire molto, come dico dopo ogni partita. Adesso godiamoci per un’ora questa vittoria, poi pensiamo subito alla prossima partita di Salerno. Affronteremo una delle squadre più forti del campionato e dovremo andare sempre con questo piglio per poter fare risultato».
Tutti hanno portato a casa la sufficienza, ma la differenza l’hanno fatta soprattutto alcuni singoli. La coppia Sirignano-Caso dietro, Massimo in mediana (superbo l’assist al millimetro sul gol), Infantino (prezioso nel far salire la squadra, specie alla fine) e Millesi (grande prodezza in occasione del gol e tanto altro) in avanti. «Dei singoli non parlo. Devo elogiare in blocco tutta la squadra, perché quando si è così compatti i complimenti vanno fatti a tutti. In tutti, dal primo all’ultimo e fino a chi è andato in panchina e in tribuna, c’era voglia di soffrire. Questa è una squadra. Manca ancora qualcosa, ma questa è una squadra» sottolinea con malcelato orgoglio.
Manca anche un campo da gioco più decente. E ciò a prescindere dalla pioggia caduta in questi giorni, che ha fatto del “Mazzella” una vera e propria fangaia. Maurizi, su questo punto, non le manda a dire. «Lo abbiamo già detto più volte. Credo che anziché fischiare la squadra ci sarebbe da fischiare qualcun altro, perché questo terreno è veramente inguardabile. Non voglio cercare alibi, infatti lo dico ora dopo aver vinto. È impossibile mettere la palla per terra, il campo è pieno di buchi».
Qualche leggera preoccupazione per le condizioni di Sirignano. «Ha ricevuto una gomitata al naso e occorre fare accertamenti. Ci ha messo proprio il sangue, letteralmente…».
Infine una chiosa sulla direzione arbitrale. «Nel primo tempo c’era un rigore su Millesi, messo in movimento da uno schema su punizione. Anche nel secondo tempo poteva starci un rigore» chiude Maurizi prima di scappare verso il traghetto.
G.C.

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