Notte balorda. Momento loco, potremmo dire. Quella di domenica sera è stata una notte da dimenticare. Una notte di violenza, criminalità e paura che avremmo fatto a meno di raccontare. Una notte terminata con quattro arresti per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali e che continuerà con le indagini che faranno chiarezza sulla rissa che ha visto coinvolte oltre 20 persone (tra cui molti ventenni) e che, certamente, sarà il viatico per la richiesta di una chiusura ai sensi dell’art. 100 del locale di Piazza degli Eroi. Una notta di pura follia che ha vissuto due momenti: il primo a Piazza degli Eroi e il secondo a Piazza Trieste e Treno. Una notte di furia e di ubriacatezze varie che ha visto come feriti solo gli uomini delle Forze dell’Ordine intervenuti per ripristinare l’ordine pubblico.
Prima di proseguire, tuttavia, crediamo sia necessario per fare una piccola premessa. Quello che è successo ieri a Ischia è la diretta conseguenza della strumentalizzazione della cronaca a fini politici. Il racconto che viene da sinistra, sempre più senza argomenti politici, costringe le nostre forze dell’ordine ad intervenire in scenari come quelli dell’altra notte, ovvero tra gente ubriaca e violenta, senza potersi difendere. Senza poter reagire per la paura di uno smartphone che inquadri e diffonda solo la reazione del Carabiniere prima o del Poliziotto dopo e scaturisca l’idiota ridda di voci che, per strumentali fini politici, mette a rischio i rappresentanti dello stato. Per i Carabinieri ferite con 5 giorni di prognosi, per i Poliziotti, invece, si va da un massimo dai 10 giorni nel caso più grave ai 7 e ai 5 per quelli più lievi. Il dettaglio parla di sei rappresentanti delle forze dell’ordine che sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale Rizzoli; uno degli agenti è stato dimesso, con prognosi di dieci giorni, mentre gli altri si trovano ancora in ospedale. Tra loro uno ha riportato un trauma cranico ed un altro una sospetta frattura al setto nasale.
Ma veniamo alla rissa. Erano da poco passate le 4.30 del mattino quando, per motivi ancora da decifrare, all’interno del Momento, la discoteca adiacente il Bar Calise, scoppia una violenta rissa tra i partecipanti alla serata organizzata e frequentata, in maniera particolare, da cittadini sudamericani. Bicchieri in frantumi, bottiglie rotte e tutti gli arredi distrutti sono stati registrati dalle telecamere della Polizia di Stato nel sopralluogo effettuato quando ormai tutti i violenti erano stati fermati. Una scena di violenza estrema che, purtroppo, non viene registrato come primo episodio ma, anzi, è il terzo o il quarto della serie. Una circostanza, questa, che in aggiunta alle indagini che porteranno all’individuazione dei partecipanti alla rissa, sarà, lo speriamo, oggetto di una richiesta di chiusura del locale ai sensi dell’articolo 100 come è successo, per fatti meno gravi, al Valentino e al Blanco nei tempi passati e, di recente, al famoso Arenile di Bagnoli, ma per fatti molto più gravi.
La rissa scoppia all’interno del locale e poi si allarga fino a Piazza degli Eroi dove arriva una voltante dei Carabinieri. Alla vista della Forze dell’Ordine, 2 donne (di cui una di nazionalità venezuelana con precedenti specifici), insieme a due uomini di cittadinanza dominicana aggrediscono e feriscono i militari di pattuglia. Dopo la prima aggressione, i violenti riescono a salire e a scappare su un bus EAV e raggiungono Piazza Trieste e Trento dove, poi, con l’arrivo dei rinforzi, vengono fermati e bloccati. Riportata la calma, si fa per dire, i Carabinieri della Compagnia di Ischia traggono in arresto per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali le due donne, una classe ’85 e l’altra classe 2000. Gli agenti del Commissariato di Ischia, invece, traggono in arresto, per gli stessi reati un uomo classe ’84 e un altro, classe ’73 di nazionalità dominicana.
Mentre le donne sono state trattenute presso le camere di sicurezza della Caserma Carabinieri di Ischia, gli agenti del Commissariato di Ischia hanno trasferito i due arrestati presso le camere di sicurezza della Questura di Napoli. Per i quattro, questa mattina, si celebrerà il processo per direttissima presso il Tribunale di Napoli. E’ questo, purtroppo, l’ennesimo racconto di una violenza parallela che non riusciamo bene ad inquadrare. Solo pochi giorni fa, proprio su questa tematica, a Monterone è andata in scena l’azione interforze con la mission di provare a riprendersi un pezzo di territorio ormai diventato terra di bande. Zona franche, dicevamo, che poi si replicano in locali e in eventi a tema che, a questo punto, meritano di essere controllati con un focus diverso da quello utilizzato nei tempi passati e nei tempi recenti.
Le cronache passate delle risse sulla Spiaggia di San Pietro, degli accoltellamenti e delle bottigliate fanno ancora il loro eco, così come le risse sulla Riva Destra dove nei pressi di alcuni locali rendevano tutta la zona pericolosa e impraticabile. Ora la rissa al Momento. E tutto questo non ce lo possiamo permettere.