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Medora e lo chef poeta | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 19 dicembre 2024



Sabato sera, nello squallore generale che caratterizzava le nove di sera al Corso Vittoria Colonna, siamo riusciti a trascorrere una splendida serata in quel del “Medora”. Un atto di coraggio, quello della famiglia Sirabella: restare aperti fino all’Epifania in una zona che sin da Via Roma sembra mostrare molto meno delle rovine di quel che una volta rappresentava il centro nevralgico dello shopping e del passeggio di tutta l’Isola, oggi trasferitosi in quel di Forio. Una scelta che fa il paio con quella di tanti altri coraggiosi-storici che ancora resistono e, mi auguro, continuino a tenere duro molto a lungo. Ma oggi non è di questo che intendo parlarVi.
Gianni, Raffaella e Marco già da tempo hanno orientato il “Medora” a molto più di un bar di qualità, rendendolo anche un vero e proprio ristorante. E sin dall’inizio, prima occasionalmente con l’ottimo chef Girolamo Mennella e, successivamente, con l’attuale validissimo Ciro Aprea, napoletano d.o.c., sono riusciti a improntare un’offerta di assoluto rispetto che completa nel migliore dei modi l’ormai più che consolidato “buon bere” in cui Marco si è dimostrato maestro sin dall’apertura (irrinunciabili sia i suoi “classici internazionali” sia gli original). 
Non è la prima volta che frequento questo locale particolarmente accogliente sotto mille aspetti e con un rapporto qualità-prezzo a dir poco eccellente. Ma quella di sabato scorso è una cena che ricorderò per un piatto particolarissimo: i “purpetielli” affogati con listelli di melanzane. Detto così sembra stia descrivendo una pietanza singolare, ma credetemi, non lo era affatto. Innanzitutto, mi sono quasi commosso nel ritrovare un sapore che, seppur vagamente, mi ha riportato alla ricetta originale della mia adorata zia Clara, il cui sugo affogato di polpi era talmente saporito e “tirato” da diventare particolarmente scuro e delizioso al tempo stesso, anche solo da vedere e annusare prima di assalirlo impietosamente con le posate o con una gustosa “scarpetta”. E poi, è la prima volta che qualcuno mi ha proposto l’abbinamento polipetti/melanzane: azzeccatissimo, Ve lo assicuro. Una vera poesia, proprio come quelle che lo chef Ciro scrive di suo pugno, in vernacolo, per ciascun piatto e declama rigorosamente a memoria al tavolo dei suoi avventori. Un trionfo di tradizione, originalità e qualità che potrebbe rappresentare un punto di forza di Ischia nell’intero arco dell’anno e, quindi, alla portata sia dei nostri Ospiti che di noi residenti.Intanto, mentre a Ischia gli imprenditori coraggiosi sono del tutto ignorati, Giacomo Pascale, Sindaco di Lacco Ameno, con la sua Amministrazione ha deliberato “l’utilizzo di suolo pubblico gratuito e il pagamento della SIAE per i giorni 24 e 31 dicembre, per tutte le attività commerciali che intendono organizzare musica e intrattenimento”. Una piccola cosa, per carità, ma pur sempre un segnale.
 

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