Dott. Menico Scala* | In questi giorni, in Consiglio Comunale, con il nostro voto contrario, è stato approvato il bilancio di previsione nel quale, tra le altre cose, il Sindaco Ambrosino e la sua maggioranza, venendo meno ad un impegno preso nei mesi scorsi, non ha emendato l’abolizione della tassa di sbarco per i “figli di Procida” ovvero per i Procidani che, per motivo di studio e lavoro, sono dovuti emigrare fuori dall’isola.
Evidente che non saranno due euro in più o in meno a far fallire il Comune di Procida così come non renderanno oltremodo precari i bilanci familiari dei procidani fuorisede, ma è altrettanto evidente che è una questione di principio e non solo.
Eliminare la tassa di sbarco per questa fetta di procidani significa, in primo luogo, mantenere con loro un legame stretto con le radici storiche, culturali e con gli affetti che, soprattutto per chi deve lasciare l’isola, rappresentano un fattore di non poco conto; poi, pensiamo che i procidani all’estero, con la loro evidente “sindrome di Ulisse”, siano i primi promotori e “megafoni” positivi della nostra isola rappresentando, tutti, dei veri e propri ambasciatori di Procida in Italia e nel Mondo.
E’ vero, come sostiene il Sindaco, che “quelli di prima” avrebbero potuto prendere una decisione in tal senso, certo che lui non ha mai speso alcuna parola nei suoi lunghi anni in cui è stato seduto, in minoranza, tra i banchi del Consiglio Comunale. Resta il fatto che tutto cambia e si evolve è perseverare oggi in situazioni che potevano essere affrontate prima significa portare avanti la politica miope del dispetto e della ripicca che danneggia esclusivamente i cittadini.
Per quanto ci riguarda il 2 Giugno del 2020, all’alba di una NUOVA PROCIDA, eliminare la tassa di sbarco per i “figli di Procida” sarà la prima delibera che la nuova Giunta Comunale formalizzerà.
*Commissario Forza Italia Isola di Procida
Eliminatela per tutti! Vergognatevi, nel 2018 una tassa di sbarco!