Gianni Vuoso | L’ex Carcere del Mulino è ancora nelle stesse condizioni in cui si trovava qualche settimana fa. Una recinzione nasconde basoli divelti, tubazioni e rubinetteria abbandonate. Uno spazio vuoto dove prima sorgeva il bar realizzato da Marco Iacono, secondo le indicazioni (misure ed estetica) ricevute dal Palazzo.
Oltre un mese fa, lanciammo su queste stesse colonne, un appello all’assessore Paolo Ferrandino. Lo invitammo ad esprimersi sul futuro di quello spazio cogliendo l’occasione che ormai tutto era stato rimosso. E’ una zona libera, dicemmo, quale migliore momento per pensare ad una diversa dislocazione del bar? Ripetemmo, in quell’articolo, la consultazione che facemmo oltre venti anni fa, di alcuni architetti secondo i quali il bar avrebbe trovato un’ottima collocazione all’interno dell’ex Carcere, con le spalle al mare e i tavolini nello spazio antistante.
Ma l’assessore non ha risposto all’appello.
Giorni fa però, abbiamo avuto modo di ascoltare la diretta facebook che il sindaco tiene ogni quindici giorni. Al termine del suo intervento, Enzo Ferrandino informò frettolosamente: “mi hanno posto una domanda sul Carcere, bene, posso dire che tutto sarà ripristinato come prima”
Noi chiediamo ancora: perché? Perché non investire qualche minuto per confrontarci sul futuro di un antico immobile che appartiene alla nostra storia, al nostro paesaggio? E’ così difficile promuovere un incontro pubblico, proprio nei giardini del Mulino, per ascoltare eventuali proposte alternative? Perché chiudersi nelle proprie convinzioni e difendere capoticamente le proprie scelte?
Ma soprattutto, perché lasciar passare ancora del tempo prezioso per chi ha bisogno di lavorare, come Marco Iacono? Il giovane imprenditore aveva avviato un’attività di tutto prestigio, ha avuto modo di dimostrare le sue ottime capacità organizzative e di gestione ed in particolare, le sue doti relazionali con i giovani, i giovanissimi ed i genitori che affidavano a Marco i loro figli nella massima sicurezza. Non dimentichiamo infatti, che la zona, priva di un’attività e di una opportuna illuminazione, diventa terra di nessuno, in preda a personaggi di malaffare, area di spaccio e non solo.
Si faccia presto. Se il Palazzo ha deciso di rinnovare l’autorizzazione a Marco Iacono, gli si dia al più presto la possibilità di ricominciare la sua attività. Il giovane imprenditore non è solo: è padre di due figli, ha alle sue dipendenze ben cinque dipendenti. Lui stesso ha bisogno di progettare il suo futuro, non può perdere le occasioni di lavoro che gli si offrono. La burocrazia, la lentezza, la sciatteria che contraddistingue chi ha la pancia piena non possono rallentare un processo che in un paese civile e moderno sarebbe veloce e normale.
Il sindaco ha affermato pubblicamente che tutto sarà ripristinato.
Noi ci auguriamo che questa decisione veda prima un momento di riflessione.
Si faccia presto, perché se l’autorizzazione dovesse giungere domani, l’apertura non avverrebbe prima di un mese e la stagione incalza e i giorni di lavoro si perdono inutilmente, ai danni di chi…non ha la pancia piena.
Si faccia presto cosicchè il sindaco, così come ha inaugurato altre attività commerciali nel comune d’Ischia. possa annunciare, in una prossima diretta, che inaugurerà il nuovo punto di ristoro al Mulino.
Salve, se questa notizia avrà un prosieguo, sarò sommessamente felice, e per la decisione tarda del Sindaco e per rivedere al suo posto Marco, persona degna e rispettosa come pochi, e naturalmente un Grazie a Vuoso, che ha dedicato tanto tempo e tante forze per questo sperato risultato.