mercoledì, Gennaio 8, 2025

Metanopoli. Dietrofront della Procura: “Non abbiamo competenza”

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Clamoroso epilogo al processo che vede imputati Giosi Ferrandino e Silvano Arcamone accusati di corruzione nell’esercizio delle funzioni, in seguito alla corruzione della CPL Concordia. All’udienza che si è svolta questa mattina il pubblico ministero ha chiesto che il processo che vede imputati i due amministratori ischitani si svolga a Modena.

Un cambio si scena inaspettato che mette sotto tutt’altra luce l’intera inchiesta che ha sconvolto la nostra isola con gli arresti del 30 marzo scorso. Il 17 novembre, alla prossima udienza, si saprà cosa avrà deciso il collegio del Tribunale chiamato a giudicare il sindaco di Ischia e il responsabile dell’UTC.

Un’evoluzione che si presta a diverse letture soprattutto se ci si sofferma sulla insistenza affinchè il processo contro la cooperativa emiliana restasse a Napoli. Un’insistenza che aveva portato alla divisione in due tronconi, uno napoletano per Giosi e Silvano, e uno modenese per tutti gli altri imputati. Un assurdo che avrebbe visto i corruttori essere giudicati da un collegio e i corrotti da un altro.

E’ abbastanza inusuale, infatti, che la Procura della Repubblica, ovvero l’accusa, voglia smetterla col processo e con le indagini che ha condotto fino all’arresto e la difesa degli imputati che vuole che il processo vada avanti così come incardinato.

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